Faruk

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Non sono arrivato in tempo, ho cercato di correre, ma la verità era che la gamba mi doleva, la caviglia per la precisione, avevo preso una storta nel correre verso casa per raggiungere Karima. Ero stremato dalla notizia dell'ennesima morte e non una morte qualunque, ma la morte di una giovanissima ragazza nel pieno della sua adolescenza, nel pieno della sua vita, anzi, agli albori del suo percorso. Non so ancora il perché io abbia deciso di riferire il tutto a Karima, forse perché quella situazione in cui ci trovavamo stava iniziando a essere di troppo per tutti, avevo bisogno della voce e della forza della mia donna per tranquillizzarmi... potevo, però, pensare al fatto che questa confessione l'avrebbe portata a compiere l'atto estremo. Quando vidi quel proiettile colpirla in pieno petto, be', non saprei descrivere cosa provai. La vidi lì, inerme, ricoperta da fango e sangue. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma d'istinto mi girai dandogli le spalle per non guardarla, tenevo ancora gli occhi spalancati e la bocca aperta per lo stupore. Non avevo ancora realizzato la gravità della situazione, quando le mie gambe iniziarono a cedere e in un istante mi ritrovai a terra, in ginocchio e, chino in avanti, con un grido involontario, conclusi quell'agonia. Karima era morta e la stessa reazione colpì anche Atash, sempre così risoluto, sempre così severo; ma, in fondo, anche lui amava sua figlia.

Questa era la storia di una donna, mai la chiamerò più la "mia" donna, perché lei non era mia come non era di nessun altro, a tratti neanche di se stessa. Lei era una piuma e, in quanto tale, volava portata via dalla corrente, era uno spirito libero e, ci tenevo a parlare di lei basandomi su ciò che gli altri non avevano mai visto: una donna che, nonostante la sua corazza, aveva delle incertezze, una donna che, comunque, è un essere umano con le sue debolezze e i suoi momenti di dubbio. Volevo mostrare come dietro a una grande persona ci sia un cuore grande, ma un essere umano come tutti. Lei mi raccontava tutto, da ogni testo che scriveva a ogni idea che aveva, mi raccontò dello spettacolo al quale dovette assistere durante la prigionia e le sue lacrime furono come un'onda nel mio cuore. La sua è davvero una storia che merita di essere raccontata, la storia di un'eroina, la storia della mia amata Karima. La storia di una combattente. La storia di una guerriera. La storia di una donna.

In Prima PersonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora