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Mi è stato donato un fiore,

pensavo fosse un bene,

e invece aveva le spine.

No, non era una rosa,

assai più gradita sarebbe stata la ferita

rispetto alla mimosa.

Bel fiore

profanato,

da tutti per un solo scopo coltivato

e poi pestato

nell'idea di debolezza.

Ho ricambiato

quel bel gesto,

ho dato un fiore al gentiluomo

che ancora

si congratulava,

mi faceva gli auguri

per essere nata

con la debolezza innata.

Io gli ho augurato

di coltivare

un neurone

e non mimose.

In Prima PersonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora