Tutti voi che state protestando, tu che hai in mano questo foglio, tu che non hai ignorato il mio segnale... sai per cosa stai protestando?
Trenta. Questo numero dovrà essere il numero di questa protesta. Perché trenta? Trenta sono state le persone morte in totale, sebbene le nostre "splendide" autorità ne abbiamo attestate solo diciassette... sottolineo il "solo".
È normale?
Sono morte "solo" diciassette persone.
Nessuno dovrebbe morire!
Morire per i propri diritti.
Morire per la propria libertà.
Morire, per cosa?
Per un tessuto indossato mezzo millimetro più storto del normale.
Ma voi sapete cos'è l'hijab? Se ci riferiamo ai testi del Corano, esso altro non è che un velo, un velo che le donne dovrebbero indossare per mostrare fedeltà al proprio marito... avete fatto caso alla parola che io ho utilizzato? Fedeltà. Non sottomissione, quella è solo verso Dio, non verso un uomo.
Ma ora pensiamo, saranno o no passati anni e anni e anni e anni da quel tempo? O siamo ancora fermi a quel secolo? Siamo ancora fermi a quell'arretratezza? Siamo ancora fermi a quell'intolleranza?
I tempi sono cambiati. Noi siamo persone. Noi siamo liberi. Liberi di scegliere quando sentirci pronti a indossare l'hijab, come indossarlo e perché indossarlo. Possiamo dire che questo, veramente, splendido velo, nella sua semplicità, altro non è che una convenzione, un'usanza che si è tramandata, una tradizione... non vale la pena morire per un hijab.
Vivete, non morite, per i vostri diritti.
In prima persona
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In Prima Persona
Historical FictionCOMPLETA Il mondo è pieno di strani avvenimenti... riassumendo tutto in una frase? Per ottenere la pace dobbiamo fare la guerra. Ma noi, oscurati dalla nostra vita, non ce ne accorgiamo nemmeno. Cosa succederebbe, infatti, se un ragazzo, nel futuro...