Siamo troppo presi dalla frenesia delle nostre vite per comprendere la gravità della situazione che il mondo sta vivendo. Non parliamo solo di guerre, ma anche di morti, morti e soprusi ingiusti che ogni anno colpiscono centinaia di persone. Ecco, "persone" è il termine più esatto, non "uomini", non "donne", non "bambini", ma persone, tutte accomunate da un triste destino: la morte. Non passa giorno senza che la voce poco intonata dei reporter che lavorano per i telegiornali narrino con lo stesso tono e con la stessa espressione impenetrabile la morte di una donna, anzi, di molte donne, uccise dai partner, da uomini gelosi, da semplici passanti che sbavano vedendo quell'essere umano solo come un gustoso ammasso di carne cucinato alla perfezione e servito su un piatto d'argento proprio lungo il loro cammino. È la preda perfetta e loro devono solo raggiungerla e far di lei ciò che vogliono, mettere le loro mani intorno a quel prelibato boccone e sbranarlo con avidità, come se fosse alla loro mercè. Non passa un giorno senza la paura di denunciare di una donna che nel suo stesso appartamento, in casa sua insieme alla famiglia per la quale si è sempre prodigata, viene violentata dal marito. Non manca giorno senza la notizia di un bambino prostituito da rapitori o stuprato dagli stessi. Quante volte i genitori preoccupati tengono d'occhio i propri figli che escono con gli amici la sera per paura che il triste destino colpisca anche loro. E quante volte, una donna è costretta ad affrettare il suo passo quando torna dal lavoro passando in un vicolo per paura di imbattersi in qualche male intenzionato. Quante volte una donna non è libera di indossare quella gonna un po' più corta che tanto le piace a causa dei pericoli ai quali va incontro. In realtà, basta poco: quante donne sono state violentate anche se indossanti una semplice tuta da ginnastica? Niente di provocante, eppure, il triste destino non le ha risparmiate.
Si nascondono, invece, tutte quelle violenze che colpiscono gli uomini, crudeltà invisibili che sfuggono all'occhio umano. L'uomo è sempre il carnefice, ma non si esclude che egli possa divenire la vittima.
Non sarà una giornata in cui tutti veneriamo la pace e condanniamo la violenza a cambiare le cose, non sarà la scuola né un libro a farlo, non servirà a nulla spiegare che è sbagliato, non servirà a nulla affollare la mente dei bambini di informazioni e dati terribili che non faranno altro che spaventarli del mondo. Ciò che servirebbe è un cambiamento radicale di mentalità che, sappiamo benissimo, non avverrà mai e poi mai. Violenza, disuguaglianza di genere e mentalità arretrata nei confronti di tutti: è questo che blocca lo sviluppo di una società.
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In Prima Persona
Historical FictionCOMPLETA Il mondo è pieno di strani avvenimenti... riassumendo tutto in una frase? Per ottenere la pace dobbiamo fare la guerra. Ma noi, oscurati dalla nostra vita, non ce ne accorgiamo nemmeno. Cosa succederebbe, infatti, se un ragazzo, nel futuro...