NOAH'S POV
Entrammo nel suo piccolo appartamento. Ari posò le chiavi sul tavolino di legno accanto alla porta.
«Scusa se sono cosi incasinata. Non ti vedevo da anni e al posto di accoglierti, ridere e scherzare con te, sto male per Matthew.
Sono davvero un disastro, spero potrai perdonarmi, perfavore.» Mi supplicò con un filo di voce e uno sguardo così disperato e dolce, al quale mai avrei potuto resistere.
Non le risposi, avvolsi direttamente le braccia attorno a lei.
Lei fece la stessa cosa, sentivo ancora piccoli singhiozzi smorzati provenire dal suo volto afflitto.
Abbassai la testa per poterla guardare dritta negli occhi.
Quei profondi occhi marroni, lei ricambiò il mio sguardo.
Le nostre labbra erano ad una distanza pericolosa per me.
I nostri visi si sfioravano.
Volevo fottutamente tanto unire le sue labbra alle mie, ma probabilmente lei era troppo innamorata del Fottuto Matthew per accettare.
Il suoi occhi umidi erano in contatto diretto con i miei.
Poi il suo sguardo cadde sulle mie labbra e iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore.
Cazzo! Non potevo resistere.
Era troppo fottutamente bella.
Chiusi gli occhi e mi avventai sulle sue labbra piene, ma lei si staccò immediatamente, come se l'avessi punta.
«Scusa Harry, ma non sono pronta.» Il mio cuore affondò alle sue parole e alla sua espressione dura.
Sono stato un coglione, ho rovinato tutto.
«Scusami tu, non avrei dovuto.." Sospirai rumorosamente, passando una mano fra i miei capelli arruffati.
ARIANA'S POV
Il suo viso era diventato cupo, un cipiglio costante e la mascella serrata.
Non ero davvero psicologicamente pronta ad un'altra relazione, non subito.
Il contatto delle nostre labbra aveva provocato in me una scossa, più forte e intensa del solito.
Però avevo deciso di allontanarmi, a causa dei sensi di colpa verso Matthew.
«Ci vorrà tempo,» Aggiunsi sotto voce.
Il suo viso si illuminò e il cipiglio scomparve, facendo spazio alle sue meravigliose fossette.
***
«Puoi stare in camera con me per stanotte,» Dissi in tono gentile, «Anzi, puoi restare per quanto vuoi.» Mi corressi, sfoderando un sorriso non troppo forzato.
«Sei unica,» Cominciò, "Grazie davvero, Ari. Fra qualche giorno dovrebbero darmi notizie sul mio nuovo appartamento, dall'agenzia.» Sorrise.
Il suo odore di menta riempì tutti i miei sensi.
Mentre, i boccoli castani scompigliati che gli ricadevano sulla fronte erano così buffi.
Sentivo i suoi occhi verdi bruciare su di me.
«Vado a fare una doccia,» Lo avvisai, «Fai come fossi a casa tua.» Sorrisi.
«Va bene.» Sorrise.
Mi diressi verso il bagno e chiusi la porta dietro di me.
HARRY'S POV
Mi sdraiai sul letto.
Il ricordo delle nostre labbra unite, anche se per poco, bastò a scombussolarmi completamente.
Questi pensieri vennero interrotti dal rumore di una porta.
Qualche secondo dopo Ariana entrò velocemente in camera da letto.
Il mio petto cominciò a salire e scendere in modo irregolare.
Indossava soltanto un asciugamano.
Le sue curve abbontanti erano fin troppo evidenti attraverso quello strato sottile di stoffa chiara.
«Non mi guarare mentre mi cambio,» arrossì, «Mi vergogno.» Distolse lo sguardo dal mio.
«Mm, si.» Mentii.
Il mio respiro ancora irregolare e il rossore diffuso su tutto il suo viso.
Lei si voltò, in direzione della cassettiera posizionata accanto al letto.
Lasciò che l'asciugamano scivolasse via dal suo corpo formoso, afferrando velocemente un reggiseno di pizzo nero dal cassetto di fronte a lei, e facendolo scorrere sui suoi seni.
Lo agganciò con fatica, ma non trovai il coraggio di offrirmi nell'aiutarla.
Ero completamente incantato da lei.
Prese un paio di mutandine di pizzo e le fece scorrere sulle sue gambe.
Era incredibilmente sexy, avevo una fottuta voglia di spogliarla di nuovo, solo per farla incazzare e nel frattempo osservare ogni curva del suo corpo e del suo sorriso.
Si voltò di scatto verso di me, beccandomi a fissarla.
Arrossì di nuovo e stavolta lo feci anche io, distogliendo velocemente lo sguardo dal suo viso pieno di vergogna.
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At The Beginning- Harry Styles & Ariana Grande (in Ristrutturazione)
Teen Fiction** «Tu lo amavi?» «Cosa?» Spalancai gli occhi alla sua domanda. «Lo amavi, vero?» «Io-io non lo so più.» Posai la testa fra le mani. «Amavo una parte di lui che non esiste. Una parte di lui, che ho creato io, nella mia mente.» **
