Capitolo 27

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HARRY'S POV

Cazzo.

Con tutti gli argomenti possibili, doveva scegliere proprio quello.

Avrei voluto raccontarle tutto, cazzo se avrei voluto, ma non ci riuscivo.

Era come se quella storia fosse legata, incatenata al mio cuore, e la chiave la tenesse, ancora, la persona in questione.

Ma ero cosciente che prima o poi, avrei dovuto svelarle il mio segreto, il mio mistero, la mia storia, o come preferite definirla.

Così, senza pensarci, unii le nostre labbra, già sufficientemente vicine, in un urgente bacio.

Usato per riempire i silenzi provocati da parole non dette, non si poteva definire, però, un silenzio imbarazzante.

No.

Era uno di quei silenzi che conteneva centinaia di parole.

Le nostre labbra si separarono, ma le nostre mani non persero tempo a cercarsi, mentre le dita si intrecciarono saldamente.

Strinsi la sua mano nella mia, come a voler intendere: "io non ti lascio, è di te che ho bisogno."

Il tempo continuava a trascorrere lento, mentre sentivo Ariana addolcire la presa sulla mia mano, vedevo i suoi occhi faticare a restare aperti e le sue labbra schiuse.

In pochi secondi si riaddormentò, lasciando me e i miei pensieri confusi, navigare in un mare di incertezze e di segreti.

Dovrei raccontarglielo?

Questa domanda mi stava torturando la mente, beata lei che riusciva a dormire.

Fissai fuori dal finestrino, nel vano tentativo di
liberarmi da tutti i pensieri, volevo svuotare completamente la mente, ma era quasi più difficile che affrontare la realtà dei fatti.

Fissai le nuvole, nonché l'unica cosa visibile a quell'altezza.

Era un paesaggio straordinario, dovevo ammetterlo, ma a cui ero totalmente abituato, a causa dei numerosi viaggi che ero solito a fare.

Migliaia di ricordi si ammassarono nella mia testa, quasi come se ognuno di essi si avvicinasse alla mia parte più ragionevole, dicendo: «Hey, Harry. Ti ricordi di me?»

E poi, in pochi secondi tutti gli avvenimenti del passato mi offuscarono la vista, tutto ciò che era successo mi venne alla memoria, mentre tutti i muri protettivi che avevo accuratamente costruito, crollarono sulle mie spalle, infrangendosi pesantemente contro i miei limiti.

Prima uno, poi due, tre, quattro, e poi tutti le altre barriere interne crollarono, provocando un rumore sordo, che probabilmente ero l'unico ad udire.

Sentivo il petto dolere, il battito cardiaco aumentare, mentre un brivido freddo percorreva la mia schiena.

Gli occhi pizzicavano, la vista era tutt'ora offuscata. Vedevo sfumature strane a causa delle lacrime, accumulate nei miei occhi.

Sudore colava sulla mia fronte.

Non potei resistere alla tentazione del pianto, era troppo forte da respingere.

ARIANA'S POV

Singhiozzi e respiri pesanti venivano emessi non troppo lontano da me, mi costrinsero ad aprire gli occhi.

Strofinai le mani su di essi, tentando di riprendermi dal lieve coma.

Aprii gli occhi, restando scioccata dalla scena che mi si presentava davanti.

Harry.

I suoi boccoli ricadevano in onde sparse sulla fronte madida di sudore, le sue guance erano bagnate da lacrime, che non si decidevano a smettere di scendere dai suoi occhi rossi, respiri pesanti e singhiozzi smorzati fuoriuscivano frequentemente dalla sua bocca serrata.

«Harry.» Sussurrai, posando una mano sulla sua.

Il suo sguardo perso si posò sul mio, mezzo addormentato e confuso.

«Che succede?»

«Sono un disastro,» sospirò, «me la prendo con te, che sei l'unica persona che mi è rimasta, e sei anche l'unica persona di cui ho bisogno.
Poi, non potevi saperlo . . .»

«Non importa, capisco che, qualsiasi cosa sia, a te fa male. E io non voglio farti fare cose contro voglia o addirittura farti stare male, assolutamente no.» Strinsi la sua mano nella mia.

"Ma . . .» La sua voce di spezzò, «devi sapere.»

Annuii semplicemente.

«Solo non,» singhiozzo', «non ora.»

«Quando te la senti, io ci sono sempre.»

Mimò un 'grazie' con le labbra.

Posizionai le mani sul suo viso, iniziando ad asciugare le, fin troppe, lacrime accumulate.

«Adesso basta piangere,» sussurrai, "fra un ora circa, dobbiamo vedere mia mamma, perciò: allegria.» Sorrisi.

Anche lui lo fece, vidi le sue iridi diventare gradualmente più chiare, mi battei internamente il cinque.

Afferrai il colletto della sua t-shirt, nel tentativo di farlo avanzare nella mia direzione, appena ci riuscii, unii le nostre labbra, poco dopo concessi l'accesso e le nostre lingue cominciarono a muoversi insieme.

Sentii il suo corpo rilassarsi progressivamente.

Anche se, dovevo ammettere che, dentro la curiosità mi stava mangiando viva, volevo scoprire cosa nascondeva.

At The Beginning- Harry Styles & Ariana Grande (in Ristrutturazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora