HARRY'S POV
Fissavo il soffitto bianco, finché un rumore richiamò la mia attenzione e mi spinse a scendere dal letto.
Raggiunsi l'entrata, e fui sconvolto da ciò che vidi.
Era lei. Era tornata. Era salva.
Mi saltò letteralmente in braccio, avvolse le gambe attorno ai miei fianchi.
Unii le nostre labbra in un dolce bacio, sorridendo come un ebete contro le sue labbra.
«Ti sono mancata?» Quasi urlò dall'entusiasmo.
«Dire che mi sei mancata è un eufemismo.»
«Anche tu, non resistevo più senza di te.» Sorrise.
Quanto mi era mancato quel sorriso.
Era come la mia ragione per andare avanti, in questo periodo più che mai mi ero accorto di amarla.
Ogni mio pensiero era rivolto a lei, l'ingenua ragazza che mi rubo' il cuore . . .
«Dove sei stata?» Domandai.
«Io-io..»
Tutto lentamente comincio' a sparire.
«Ari.» Urlai.
«Harry-..» Urlò lentamente. «Salvami.»
«Ari. No cazzo.» Piansi, il mio petto di alzava e abbassava troppo velocemente.
Era solo un sogno, magari riaprendo gli occhi lei sarebbe stata accanto a me.
Così feci, ma niente.
Lei non c'era.
Immagini del suo sorriso genuino, e dei nostri momenti scorsero nella mia mente.
Non potei frenare le lacrime che continuarono a scorrere sulle mie guance.
«Dove cazzo sei, Ari?» Urlai alla casa vuota.
Ero solo. Totalmente solo.
Lei non era più con me, fra le mie braccia, addormentata.
Lei era chissà dove con quello stronzo di Matthew.
Fissai la radiosveglia, 3,46 a.m.
Perfetto.
La mia voglia di dormire era pari a zero.
Strinsi fra le braccia il cuscino di Ariana, respirando il suo profumo.
Immagini di noi due presero il sopravvento nella mia testa.
Avevo bisogno di lei, urgentemente.
Stavo venendo affogato e afflitto dai miei stessi pensieri, nella stanza cupa risuonava soltanto il mio respiro affannato.
Le barriere che avevo costruito accuratamente erano crollate, migliaia di pezzi sparsi cadevano fra le macerie rimaste della mia speranza, la sua assenza era estenuante.
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At The Beginning- Harry Styles & Ariana Grande (in Ristrutturazione)
Teen Fiction** «Tu lo amavi?» «Cosa?» Spalancai gli occhi alla sua domanda. «Lo amavi, vero?» «Io-io non lo so più.» Posai la testa fra le mani. «Amavo una parte di lui che non esiste. Una parte di lui, che ho creato io, nella mia mente.» **
