ARIANA'S POV«Harry.» Piansi, mentre mi portavano sulla barella, fino alla sala parto. Altre contrazioni mi fecero stritolare la mano di Harry.
«Ah-..non resisto più.» Le lacrime continuavano a scendere copiose sulle mie guance, mentre singhiozzi e dolori scuotevano il mio corpo.
Poi la realtà mi colpì, di lì a poco sarei diventata mamma.
Divenni d'improvviso felice, mentre tentavo di reprimere, almeno in parte, il dolore. Sostituendolo con ottimismo, allegria.
Guardai gli occhi preoccupati di Harry, e mi persi in essi.
Si stava davvero realizzando un sogno, avere un bambino con Harry. E nessuno avrebbe più potuto ostacolare la nostra felicità, vero?
HARRY'S POV
Era sdraiata in quella orribile barella; le lacrime, i singhiozzi e i dolori la scuotevano, eppure era ancora così bella. Come faceva?
I suoi elettrici occhi castani mi fissavano, potevo leggere un mix di paura ed euforia dentro di lei.
Respirava affannosamente, mentre pur sopportando il dolore non spezzava il nostro contatto visivo.
Le nostre mani, unite, erano stracolme di sudore.
D'un tratto venni risvegliato dal mio sogno, quando entrammo nella sala parto, dopo quello che sembrò un secolo.
Un dottore, credo ginecologo, si avvicinò a lei cominciando a tranquillizzarla e a ripetere degli 'spingi'.
Avvicinai le labbra al suo orecchio, sussurrandole dei «ti amo,», dei «sarai la mamma migliore del mondo, ma non dirlo alla mia.» o dei «andrà tutto bene, spingi.»
Passarono minuti, che parvero secoli, quando sentii un ultimo gemito forte di Ari, e un pianto isterico ruppe il forzato silenzio.
«Ecco.» Urlò il dottore, facendosi strada fra le gambe della mia ragazza; repressi la punta di gelosia, era solo un dottore.
Poi, tutto si fermò; vidi quell'esile corpo insanguinato e fu là che non resistetti.
Scoppiai in un pianto di allegria.
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At The Beginning- Harry Styles & Ariana Grande (in Ristrutturazione)
Genç Kurgu** «Tu lo amavi?» «Cosa?» Spalancai gli occhi alla sua domanda. «Lo amavi, vero?» «Io-io non lo so più.» Posai la testa fra le mani. «Amavo una parte di lui che non esiste. Una parte di lui, che ho creato io, nella mia mente.» **