Chapter five

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10 settembre 2004
Oggi non andai a scuola con i miei amici perché avevo le prime due ore buche e decisi di svegliarmi un po' più tardi.
Feci tutto con calma e quando aprii l'armadio ci misi dieci minuti buoni a scegliere cosa indossare.

Andai in bagno e mi lavai la faccia, i denti, pettinai i capelli e feci una coda alta lasciando due ciuffetti davanti.
Indossai dei jeans a zampa neri e una maglietta blu scura accompagnato da una giacca nera in caso dovessi avere freddo.

Presi lo zaino e uscii di casa. Accesi le cuffie e le avvolsi intorno alla mia testa e le collegai al telefono. Alex mi aveva mandato una demo di una loro canzone 'Despair In The Departure Lounge', così la ascoltai durante il tragitto per andare a scuola.

Entrai nel bagno della scuola ed incontrai una delle ultime persone che avrei voluto incontrare.
"Ciao Violetta!" Esclamò Sherly con la sua voce stridula, snervante.
"È Violet, V-I-O-L-E-T" Dissi scandendo ogni-singola-lettera.
"Pensi che non lo sappia? Alex non fa altro che parlare di te e dei vostri stupidi amici." Disse alzando gli occhi al cielo tornando ad ammirarsi allo specchio aggiustandosi il lucida labbra.
"Si può sapere come mai la nostra presenza ti turbi così tanto?" Chiesi appoggiandomi alla porta dietro di lei, guardandola dritto negli occhi attraverso lo specchio.

"Oh non mi turbano i tuoi amici cara, mi turbi tu." Disse sbattendo le sue ciglia innocentemente. Onestamente non sapevo cosa Alex ci trovasse in lei, voglio dire era bella si, ma dentro era cattiva, avida e maleducata.

"Okay?" Domandai sciacquandomi le mani.
"Non ti vergogni?" Mi chiese ridacchiando pettinandosi i capelli. "Di cosa dovrei vergognarmi?"
"Beh, secondo te Brian perché sta con te? Perché vuole solo scoparti cara... E non so cosa veda in te..." Disse guardandomi dall'altro verso il basso indicando il mio fisico.
"Sei gelosa?" Le feci un sorriso malizioso e lei sbuffò. "Povero Al..." Sussurrai uscendo dal bagno, ma prima che potessi farlo mi prese per il braccio e mi fermò.

"Stai lontana da Alex Violetta."
"Altrimenti Sherly?" Le dissi con tono di sfida.
"Vi! Eccoti!" Esclamò Breana interrompendo la nostra conversazione.
"Oh, Sherly." Disse lei facendo una faccia disgustata. Lei odiava la ragazza di Alex, proprio quanto me, ma al contrario di come facevo io lei non cercava di nasconderlo.

"Ti ha fatto la ramanzina del tipo 'stai lontana dal mio ragazzo'?" Disse Bre imitando la sua voce stridula appena Sherly uscì dal bagno.
"Proprio così, mi ha anche detto che Brian mi vuole solo per il mio corpo." Dissi sbuffando. La mia amica mi guardò in silenzio. "Oh Bre! Non ti ci mettete anche tu!" Esclamai uscendo dal bagno. "Sto solo dicendo che forse... Forse ha ragione." Disse seguendomi fino al mio armadietto.

"Chi ha ragione?" Chiese una voce femminile dietro di noi che riconobbi subito, era Kelly.
"Sherly dice che Brian stia solo usando Violet, ed io penso abbia ragione." Rispose Breana annuendo.
"Ohhh, beh, concordo, è uno stronzo."
"Non anche tu Kelly! Ti prego!" Dissi chiudendo l'armadietto per dirigermi verso l'aula di chimica.

Io e Breana, salutammo la nostra amica ed entrammo in classe.
Le due ore di lezione passarono fortunatamente in fretta e finimmo quella che per me era la materia più difficile.
"Ragazzi settimana prossima c'è il test, ricordatevi il foglio protocollo!" Esclamò la professoressa prima di lasciarci uscire.

"Andrà malissimo, me lo sento." Sussurrai alla mia amica, che al contrario di me era molto brava. "Puoi chiedere aiuto ad Alex, è la materia in cui va meglio... Ti aiuterei io ma sennò finiamo come sempre, a fare di tutto tranne che studiare." 
"Mh, hai ragione."

Io e Breana ci salutammo dato che avevamo due classi diverse e andai verso il mio armadietto e quando lo aprii trovai un piccolo post it giallo con scritto:
'Vediamoci sotto la scala di fianco alla palestra;)
-Brian'

Sorrisi e lasciai i libri all'interno, e anche se avrei avuto lezione mi diressi dove lui mi indicò.
Quando mi vide mi prese in braccio e ci baciammo per un po'. Finalmente mi sentivo apprezzata.
"Mi piace passare del tempo con te." Dissi staccandomi dalle sue labbra. Lui mi rimise con i piedi per terra e mi guardò negli occhi e sorrise.
"Anche io Vi." Mi sussurrò prima di baciarmi nuovamente.

Dopo quindici minuti decisi ti tornare in classe, sapendo di dovermi sorbire una sgridata dal professore.
"Alla buon ora Helders." Disse il prof. di letteratura. "Mi scusi... Non mi sono sentita bene." Risposi con la prima scusa che mi venne in mente, e sembrò aver funzionato dato che mi disse di sedermi al posto, senza mettermi nessun ritardo.

"Sei stata male eh?" Mi sussurrò Alex seduto vicino a me. Questa, insieme a palestra, era l'unica classe che avevamo in comune dato che mischiavano gli studenti del quarto e quinto anno.
Lo guardai confuso e lui si toccò le labbra.
"Sono un po'... Rosse." Disse ridacchiando. Io sentii le guance andare a fuoco e senza rispondergli aprii il libro per non farmi sgridare.

"Alex, posso chiederti una cosa?" Chiesi mentre stavamo uscendo dall'aula, lui annuii e si fermò davanti a me.
"Tu sei bravo in chimica... E mi chiedevo se potresti aiutarmi, sono una frana." Ero un po' in imbarazzo onestamente, non volevo sembrare stupida.
"Oh, certo!" Esclamò lui sistemandosi il colletto della sua giacca.
"Ti va di venire oggi a casa mia verso le quattro?" Mi chiese sorridendo.
"Va bene... Grazie mille, scusami se ti disturbo."
"Ma che! Non disturbi, e poi mia madre mi ha insegnato ad aiutare le persone in difficoltà... Sai quelle con un deficit." Disse ridendo. "Okay Alexander, fottiti!" Dissi andando via, sentendolo ridere alle mie spalle.

Le lezioni finirono e tornai a casa, stanca morta. Erano quasi le quattro quindi mi cambiai ed indossai dei jeans grigi e una maglietta nera a maniche lunghe, che lasciava le spalle scoperte e le converse.
Presi il libro di chimica, una penna e le chiavi di casa e mi diressi verso casa di Alex.

Ci impiegai cinque secondi dato che era il mio vicino di casa, citofonai e mi aprí sua madre, Penny.
"Violet, tesoro!" Esclamò abbracciandomi.
"Come stai Pen?" Chiesi entrando in casa.
"Si va avanti, tu come stai? Mi sono arrivate voci che hai trovato un bel ragazzo eh?" Disse con tono malizioso, ed imbarazzata annuii.
"Alex!" Gridó Penny, senza ricevere risposta.
"Starà suonando la chitarra... Vai tu di sopra... Se hai bisogno di qualcosa chiamami."

Salii le scale in silenzio, la porta della camera di Alex era socchiusa e sentii una dolce melodia prodotta dalla sua chitarra, affiancata ad alcune parole.
"'Cause you turned over there
Pulling that silent disappointment face
The one that I can't bare"

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Eii, volevo chiedere se qualcuno di voi sabato sarà qui a Milano per gli AM, io si e non vedo l'ora aspetto questo momento da mesi aaaaa😫

The boy's a slag|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora