Quella sera mi venne a prendere Nick, perché insieme ad Alex erano gli unici ad avere la patente. Non diedi spiegazioni, o meglio, dissi che i genitori di Brian erano arrivati e ci cacciarono da casa.
Passai la notte a pensare a quello che era successo poco prima, alla nostra lite. Avevo le idee ancora più confuse di prima. Non sapevo cosa fare.
Breana mi raccontò che Nick e Kelly parlarono molto quella sera, e inaspettatamente Jamie e Katie avevano una sorta di feeling, ero molto felice per Nick, si meritava qualcuno di buono nella sua vita.
Un'altra settimana iniziò, non avevo fatto i compiti, mi ero totalmente scordata, ma dato che avevo la classe in comune con Alex, che aveva fatto gli esercizi, decise di passarmeli.
"Vi! Violet!" Esclamò silenziosamente.
"Si Al?" Mi girai verso di lui, che era dietro di me, e mi passò dei fogli.
"Oh giusto! Grazie mille." Dissi copiando in fretta sul mio quaderno.
"Attenta!" Disse lui dando un calcio alla mia sedia.
"Bene bene!" Oh cazzo. La professoressa si era alzata e stava venendo verso il mio banco. Di fretta chiusi il quaderno e nascosi i fogli sotto un libro."Cosa abbiamo qui Helders?" Chiese lei posando una mano sul mio banco.
"Ehm... Nulla?" Dissi cercando di sorridere per sembrare il più innocente possibile.
Senza dire nulla lei alzò il libro e prese i compiti di Alex.
"Oh bene!" Disse lei leggendo i fogli confrontandoli con il mio quaderno.
"Stava copiando i compiti di Turner?"
"Io? No no stavo solo... Ehm..."
"In punizione dopo scuola. Tutti e due."
Disse puntando il dito verso di noi.
"Ma! Aspetti no!" Esclamai io.
"Nessuna obiezione o verrete anche domani.""Scusa." Sussurrai girandomi verso Alex con sguardo colpevole. "Non preoccuparti Vilù. Mi devi un favore!" Esclamò ridacchiando.
"E ora state zitti!" Esclamò lei sbattendo il libro sulla cattedra. Mi scappò una risata ma riuscii per fortuna a mascherarla con un finto colpo di tosse. Sentii Alex ridere alle mie spalle, e mi fece sorridere. Ero così felice di avere un amico come lui, aveva un sacco di pazienza ed era sempre gentile nei miei confronti... Non potevo essere più grata di così.La lezione finì, e dopo esserci scusati nuovamente con la professoressa, sperando di scontare la punizione, cosa che non successe, uscimmo dall'aula.
"Violet." Disse una voce maschile alla mia destra. Quando mi girai vidi la persona che meno mi aspettavo di incontrare, il mio ragazzo.
"Ehi..." Sussurrai forzando un sorriso.
"Mi- Mi dispiace per sabato sera, non avrei dovuto parlarti in quel modo." Disse abbassando lo sguardo al pavimento.
Notai che stava nascondendo il braccio dietro la schiena, e si intravedevano alcuni petali colorati spuntare."Non ti preoccupare, scusami tu." Dissi sorridendo. "Ti ho portato questi." Disse porgendomi un mazzo di fiori. Mi si sciolse il cuore in quel momento. Davanti a quel gesto tutte le parole della sera scorsa scivolarono via. Avvolsi le braccia intorno al suo corpo e lo abbracciai. Dopo poco sentii le sue braccia avvolgermi la vita. "Grazie." Sussurrai guardandolo. Lui mi sorrise e io presi il mazzo di rose attenta a non rovinarlo. "Ti va di uscire mercoledì pomeriggio?" Chiesi sperando che dicesse di sì, volevo passare del tempo con lui dopo quello che era successo.
"Certo." Annuì con la testa, e dopo esserci salutati andai verso il mio armadietto ed incontrai Breana uscire dalla sua classe.
"Vi!" Esclamò correndo verso di me.
"Cosa. Sono. Quelli." Disse scandendo ogni singola parola con stupore. "Oh me li ha dati Brian, si è scusato per l'altra sera, non credi sia adorabile?" Dissi posando il mazzo di fiori nel mio armadietto, per non farli rovinare durante la lunga giornata."Mhhh, non mi piacciono più." Disse facendo una smorfia. "Non la smetterai mai." Borbottai alzando gli occhi al cielo.
"Comunque... Questo pomeriggio non ci sono." Dissi per cambiare argomento. "Come? Perché?" "Sono in punizione con Alex, dobbiamo rimanere qui fino alle cinque."
"Oh... Che avete combinato?"
Le raccontai in breve quello che era successo l'ora prima e lei non fece altro che ridere, io un po' meno."Aspetta, oggi non posso tornare a casa perché c'è sciopero, e i miei non ci sono... Come faccio?"
"Oh beh c'è mio fratello a casa." Risposi senza pensare a quello che sarebbe potuto succedere. "Oddio." Dissi scoppiando a ridere. "Tu sei pazza!" Esclamò lei coprendosi il viso.
"Scusa ma io non sto capendo, state o non state insieme?"
"Allora... È complicato, diciamo che tuo fratello è molto timido con me, quindi devo fare quasi tutto io, ci siamo baciati un po' di volte ma ora è da un po' che siamo distaccati." Rispose arricciando il naso. "Sabato sera ci siamo a malapena parlati." Aggiunse sospirando. "Oh Bre! Mi dispiace... Se vuoi posso provare a parlarci." "No no no." Disse lei scuotendo la testa. "Oggi lo farò io, grazie però."Parlammo fino a quando la campanella suonò e per fortuna avevamo matematica, quindi eravamo insieme. Non era una materia che mi piaceva molto, ma almeno c'era la mia amica al mio fianco.
Le ultime ore volarono e quando la scuola iniziò a svuotarsi io mi ritrovai davanti alla classe indicata dalla professoressa di letteratura per 'scontare la nostra punizione'.
"Eccomi." Disse Alex posando una mano sulla mia spalla per avvertirmi della sua presenza.
"Dobbiamo proprio?" Chiesi buttando la testa all'indietro. "Si... È colpa tua che non hai fatto i compiti non guardarmi con l'aria innocente signorina." Mi diede un'amichevole pacchetta sulla schiena ed entrammo in aula. C'erano alcuni ragazzi che avevo visto alla festa di Brian, e alcuni mai visti.Il professore, che sembrava più annoiato di noi ci disse di fare compiti, leggere, dormire, qualsiasi cosa tranne uscire o fare rumore.
"Usciamo?" Chiesi sottovoce ad Alex che era seduto vicino a me. Lui scosse la testa e io insistetti un po'. "Turner, Helders state zitti, o volete venire anche domani?" Chiese con tono minaccioso. Noi scuotemmo le teste spaventati e tornammo con la testa sul banco.Era passata un'ora, ne mancava un'altra, avevo finito di recuperare i compiti di letteratura e non avevo idea di cosa fare. Ormai il professore si era addormentato e un'idea mi venne in mente. "Al? Alex? Alexander!" Lo chiamai più volte e finalmente si girò.
"Usciamo ti prego... Non te ne pentirai, voglio mostrarti una cosa."
"No, poi finiremo nei guai."
"Dai ti prego." Feci il musetto ironicamente ma lui accettò.
"Se ci beccano ti ammazzo."Senza fare rumore uscimmo dalla classe e percorremmo due corridoi senza emettere suono, e poi, quando girammo l'angolo Alex parlò.
"Si può sapere cosa vuoi tanto mostrarmi?"
"Zitto o ci beccano." Dissi posando un dito sulle mie labbra. Salimmo di fretta le scale fino all'ultimo piano e prendendogli la mano lo portai in una stanza che nessuno usava. Alex sembrava confuso, e lo fu ancora di più quando aprii una piccola porta di ferro."Dove stiamo andando?" Chiese lui a bassa voce. "Vedrai." Sussurrai salendo l'ultima rampa di scale.
"Oh, wow." Disse lui rimanendo con la bocca spalancata. L'avevo portato sul tetto della scuola. Chiaramente per ragioni di sicurezza non era accessibile, ma quando ero in primo liceo uno dei bidelli vedendomi triste decise di mostrarmi questo posto 'Vieni qui quando vuoi chiarirti le idee, i cattivi pensieri voleranno via con il vento.' Mi disse anni fa."Nessuno sa come accederci, tranne io." Dissi ridendo. Ci sedemmo sulle tegole e io portai le mie ginocchia al petto.
"È fantastico... Non trovi?" Dissi ammirando il cielo dipinto di rosa, arancione e rosso.
"È magnifico. Si vede tutta la città, gli alberi, le macchine, le persone... Il cielo..."
Sussurrò girandosi verso di me. Il sole calante gli illuminò il viso e i suoi occhi brillarono."Vuoi?" Disse dopo un po' porgendomi il pacchetto di sigarette. "No grazie." Risposi scuotendo la testa.
"Come mai fumi?" Chiesi girandomi verso di lui. "Potrei farti la stessa domanda."
"Ah beh io fumo ogni tanto, tu praticamente sempre." Dissi ridacchiando.
"Mi rilassa." Aspirò il fumo e lo fece uscire dalla parte opposta alla mia, per non farmelo arrivare in faccia."Perché? Sei stressato?"
"Uhm no... Ogni tanto però ci vuol un poco di calma." Rispose a bassa voce.
"Sicuro?"
Lui fece un grande respiro e scosse la testa.
"Che succede Al?" Dissi posando una mano sulla si spalla.
"Io... Io e S-"
"Cosa ci fate qui?" Esclamò un uomo alle nostre spalle facendoci sobbalzare.
"Oh merda." Sussurrai alzandomi il piedi.
Presi il mio amico per mano e alzai lo sguardo verso di lui.
"Corri."
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The boy's a slag|| Alex Turner
FanfictionPuò un'amicizia di una vita diventare qualcosa di più? Violet Helders, una ragazza solare con una bassa autostima trova conforto nel migliore amico di suo fratello, Alex Turner che la aiuterà ad amarsi, ma forse anche lui inizierà ad apprezzare fin...