Tornai a casa con il sorriso stampato in faccia, io e Alex scappammo da uno dei bidelli della scuola e riuscimmo ad uscire senza farci vedere.
Quando entrai in casa mi avvolse un silenzio assoluto. Nessun rumore. Posai le chiavi sul mobile all'entrata e mi tolsi le scarpe. Entrai in cucina e bevvi un bicchiere d'acqua e poi salii le scale per andare in camera mia, ma una risata mi bloccò.
Proveniva dalla camera di Matt, così di soppiatto mi diressi verso la fine del corridoio e silenziosamente osservai attraverso il piccolo spazio che la porta socchiusa lasciava intravedere.
Matt e Breana erano sul letto sotto le coperte, lei era appoggiata al suo petto e gli stava accarezzando la pancia. Era una scena così sdolcinata che non mi resi conto che oltre al lenzuolo avevano entrambi le spalle scoperte. Mi scappò una risata ed entrambi si girarono verso la mia direzione.
"Oh cazzo!" Esclamai ridendo. Scappai in camera e mi buttai sul letto divertita.Dopo pochi minuti sentii due 'toc toc' e mi alzai per aprire la porta.
"Parla." Dissi facendola entrare. Breana era tutta rossa in viso con un sorriso imbarazzato. "Allora..." Iniziò a raccontarmi di come lei gli disse cosa provava veramente, Matt disse lo stesso e senza rendersene conto si trovarono uno sopra l'altro senza vestiti.
"Cosa?" Esclamai coprendomi la bocca con il palmo della mano.
"Non posso crederci!" Dissi ridendo. "Mio fratello... E tu!" Dissi spalancando la bocca.Ero davvero felice per entrambi, più per la mia amica che per mio fratello, entrambi si completavano a vicenda.
"Quindi state insieme?" Lei annuii e io gridai abbracciandola.
"Quindi sei mia..."
"Cognata." Disse lei completando la mia frase. "Quindi fai ufficialmente parte della mia famiglia." Dissi sorridendo.
"Purtroppo si."-
"The room is on fire as she's fixing her hair
You sound so angry, just calm down, you found me!" Cantò Alex mentre suonava la sua chitarra. Stavano provando nel nostro garage, questa era una canzone degli Strokes, una delle band preferite di Alex.I ragazzi stavano lavorando ad un album, 'Beneath the Boardwalk' sarebbe stato prodotto da una piccola casa discografica, e tra due settimane avrebbero suonato le loro prime canzoni in un pub chiamato 'The grapes', ero molto felice per tutti, è sempre stato il loro sogno sin da piccoli.
'Se mai dovessi avere una band la chiamerò Arctic Monkeys' Diceva sempre Jamie alle elementari, sapere che il loro sogno si stava realizzando era bellissimo, ero come una madre fiera dei propri figli."Allora... Cosa vogliamo suonare al locale?" Chiese Nick sedendosi di fianco a me.
"Io stavo pensando di fare un paio di cover e poi potremmo suonare Mardy Bum, Still take you home, Space invaders e... a Certain a romance?" Rispose Alex scrivendo su un quaderno i titoli delle canzoni.
"Io al posto di a Certain romance suonerei Fake tales." Propose mio fratello. "Si secondo me è meglio" Aggiunse Jamie.
"Andata per Fale tales, of San Francisco." Disse sorridendo."Ragazzi avete fame? Volete che vi porti qualcosa da mangiare?" Chiese mia madre entrando nel garage.
"Jill ti amerei se ci portassi quei tuoi buonissimi panini che ci feci per la spiaggia qualche tempo fa." Disse Jamie con l'acquolina in bocca.
"Andata!" Esclamò facendo per andare.
"Oh Matt, Vi, vostro padre domani sarà in città, a cena vorrebbe uscire con voi." Disse accennando un sorrisino.
"Per me va bene." Dissi guardando mio fratello che sorridendo annuì.Rimanemmo fino a sera a guardare i ragazzi provare e dato che si fece troppo tardi Breana rimase a dormire da noi. Mia madre non sapeva ancora nulla della relazione tra lei e mio fratello, quindi dormì in camera mia, ma il giorno dopo, non trovandola al mio fianco capii che era andata di nascosto in camera di Matt.
"Buona scuola ragazzi, mi raccomando, i miei figli devono essere a casa per le sette che viene vostro padre... Voi fate quello che volete." Disse nostra madre facendoci scoppiare a ridere.
Andammo come sempre a scuola insieme e all'entrata arrivò Sherly, prese Alex per il braccio e lo portò via da noi. Lui non sembrava molto felice... Mi sembrava che sul tetto l'altro giorno stesse cercando di dirmi qualcosa... Probabilmente dovevo parlarci.
'Aspettami fuori da scuola.' Mi scrisse Brian. Mi ricordai solo con quel messaggio che dovevamo uscire e un sorriso spontaneo comparve sul viso.
"Come mai sorridi così tanto?" Mi chiese Nick. "Nulla... Brian." Al contrario di tutti lui, anche se non sopportava il mio ragazzo, era felice se io ero felice, ed ero così grata di averlo come amico.
"Tu devi raccontarmi tutto di te e Kelly!" Esclamai puntandogli un dito contro.Dopo scuola feci come mi disse Brian e lo aspettai fuori dal cancello. Lo vidi arrivare e sentivo una strana sensazione allo stomaco, non sapevo se fosse una sensazione positiva o negativa, una cosa che sapevo per certa era che mi ritrovai stretta tra le sue braccia, e non potevo che essere più felice.
"Mi sei mancato." Sussurrai una volta saliti in macchina. "Anche tu piccola." Rispose baciandomi.
"Dove andiamo?" Gli chiesi mettendomi la cintura.
"Sei mai stata ad una vera partita di baseball?"
"Uhm no?"
"Bene oggi ci andremo." Disse sorridendo. Oh non era esattamente quello che mi aspettavo... Ma alla fine che importa? Se si sta bene con una persona qualsiasi posto è perfetto.Arrivammo al palazzetto dello sport, ed era pieno di persone. Strinsi la mano di Brian che mi guardò confuso.
"Oh no nulla, scusa, io- Nulla lascia stare." Dissi staccando la presa.Entrammo dentro e mi porse il mio biglietto che feci vedere alla signorina che ci indicò gentilmente i nostri posti, credo fosse tribuna d'onore.
"Mio padre me li ha procurati... È amico di uno degli organizzatori."
"Oh figo! Anche lui giocava a baseball?" Chiesi sedendomi di fianco a lui. I posti erano abbastanza comodi, essendo in un posto esclusivo c'era molto spazio e c'era un bar a disposizione.
"Si esatto, è una cosa di famiglia."Comprammo due birre e presto la partita iniziò. Non capivo molto quindi stavo zitta per non disturbare Brian nella sua visione.
"Che cazzo!" Esclamò sbuffando.
"Che succede?"
"Succede che stanno perdendo."
Sembrava arrabbiato, o comunque nervoso quindi non dissi nulla."Ragazzi!" Esclamò una ragazza alle mie spalle, non c'è neanche bisogno di dirlo, Sherly.
Mi girai e inaspettatamente trovai Alex al suo fianco. "Ciao Sherly, ciao Al." Dissi salutandoli con la mano.
"Come v-"
"Sisi, sediamoci." Disse interrompendo il mio amico.
Sherly mi chiese di farla sedere vicino a Brian così che avrebbe visto meglio la partita dato che davanti aveva un signore troppo alto, allora scalai di posto e di fianco a me c'era Alex."Non sapevo seguissi il baseball."
"Sto solo accompagnando Brian." Dissi scuotendo la testa sorridendo.
"Oh capisco, anche io."
"Non pensavo che lei fosse una ragazza... da sport."
"Diciamo che è venuta qui perché-"
"Amore! Quando hai detto che devo venire dai tuoi genitori?" Lo interruppe Sherly.
"Uhm lunedì."
"Oh... Ti dispiace rimandare? C'è la festa a casa di Jason e non posso non esserci."
"Oh okay... Non preoccuparti." Rispose lui scuotendo la testa. Abbassò lo sguardo, qualcosa non andava, sembrava spento.
"Ehi Al, tutto bene?" Dissi accarezzandogli la schiena, sentii il suo corpo irrigidirsi e alzò lo sguardo verso di me. Annuì con la testa ma sapevo che qualcosa non andava."Sicuro? Sembri triste." Sussurrai avvicinandomi a lui.
"Tranquilla, sto bene." Disse cercando di evitare il contatto visivo, volevo continuare ad insistere e cercare di farlo parlare con me, ma sapevo quanto odiasse essere spinto ad aprirsi, quindi controvoglia lasciai andare.Quello che doveva essere un appuntamento con Brian andò in fumo. Lui e la ragazza del mio amico parlarono tutto il tempo, ogni tanto mi mandava qualche occhiata, mi baciava la guancia o accarezzava i fianchi.
"Ci vediamo domani." Dissi alzandomi sulla punta dei piedi per raggiungere le labbra del mio ragazzo. "A domani Vi." Disse lui posando le mani sui miei fianchi.
Alex riaccompagnò Sherly a casa, mentre Brian aveva un impegno quindi tornai da sola. Devo dire che ero una punta gelosa di come Alex trattava la sua ragazza... Non era nemmeno un terzo di come mi trattava Brian, e in più non credevo che una ragazza come Sherly si meriti un bravo ragazzo come Alex.
Arrivai a casa e quando entrai vidi mio padre seduto sul divano di fianco a mia madre. Stavano parlando e ridendo, si accorsero della mia presenza solo quando, di proposito, feci cadere le scarpe a terra.
"Violet!" Esclamò lui venendo verso di me.
"Papà." Risposi sorridendo. Avvolsi le braccia intorno a lui e lo strinsi in un caloroso abbraccio.
STAI LEGGENDO
The boy's a slag|| Alex Turner
FanfictionPuò un'amicizia di una vita diventare qualcosa di più? Violet Helders, una ragazza solare con una bassa autostima trova conforto nel migliore amico di suo fratello, Alex Turner che la aiuterà ad amarsi, ma forse anche lui inizierà ad apprezzare fin...