Io vado in bagno

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Stasera esco con Najwa e Lucìa, in un pub vicino casa mia.
Ho invitato Lucìa perché quella stronza ha invitato una donna, che non ho né sentito né visto in vita mia. Ma tralasciando questo dettaglio, farò rosicare Glenda, l'amica di Najwa.
Sono quasi due ore che sto cercando di fare di me la più provocante della serata, così che il mio capo non sappia togliere i suoi occhi dalla sottoscritta. In questo intento mi sta aiutando mia cugina, ma non sa per chi io lo stia facendo.

"Sei una favola." dice Lucìa, facendomi fare una giravolta. "Mai quanto te." "Ma per chi ti metti in mostra?" Mi stringo nelle spalle, facendo finta di niente. "Per me stessa." Entrambe annuiamo, per poi raccogliere le nostre cose ed uscire da casa. E dopo cinque minuti di camminata arriviamo al pub, dove Najwa e Glenda ci aspettano all'entrata. "Scusate il ritardo." Come volevo che fosse, Najwa inizia a squadrarmi, leccandosi poi le labbra e lasciando la mano dell'amica, mi saluta con due baci sulla guancia, mentre tiene salda la presa sui fianchi. "Come sei bella stasera." Ci sorridiamo a vicenda, per poi seguire le due ragazze davanti a noi.

"Vuoi qualcosa?" chiede Najwa, sedendosi al balcone; io annuisco, chiamando il bartender. Ordiniamo un alcolici per uno e nel mentre parliamo di quel che capita, fino a quando mia cugina deve tornare a casa -visto che domani deve svegliarsi presto- così la salutiamo e rimaniamo in tre: io, Najwa e Glenda. Adesso posso mettere in atto il mio piano, anche perché non sopporto più il fatto che Glenda non smetta di parlare con Najwa, tagliandomi completamente fuori.
Mi avvicino alla donna al mio fianco, tanto da far scontrare il mio fiato sul suo collo scoperto, dal quale spuntano piccoli brividi, ma non si volta, decide di stare in silenzio ad ascoltare la sua amica. A questo punto vado oltre, circondandole con il braccio la vita, poggiando la mia mano sul suo fianco, che stringo piano. Najwa sussulta leggermente, abbassando lo sguardo verso la mia presa e subito afferra il suo bicchiere per finire il liquido, e osservando le sue reazione, decido di cominciare ad accarezzare il fianco, per poi ritirare dopo qualche istante la mia mano, che sfiora la parte appena sopra il fondo schiena.
Adesso sto ricopiando i suoi movimenti, per far nascere una specie di connessione -come ho letto in un libro del linguaggio del corpo- ma neanche dopo due minuti sono già stanca, così mi limito ad aspettare, mentre fisso il suo profilo perfetto, per metterla in soggezione e appena Glenda finisce di parlare, si volta per pochi istanti verso di me, così colgo l'occasione per leccarmi le labbra e sorridere subito dopo. La donna chiude gli occhi, sospirando, mentre si volta verso l'amica, ma la sua attenzione e di nuovo su di me quando poggio una mano sul suo interno coscia, avvicinandomi al suo orecchio per bisbigliare: "Io vado in bagno." Najwa mi segue con lo sguardo, fino a quando non sparisco per girare all'angolo.

Arrivata in bagno, guardo il mio riflessio in quello specchio grande e illuminato, e subito dopo mi assicuro che questo bagno sia vuoto. Magari sono riuscita nel mio intento...
Nell'attesa, che sembra durare un'eternità e che mi sta facendo dubitare, scorro la pagina di Instagram, ridendo di tanto in tanto per degli stupidi meme.
"Sei qui al telefono? Se non ti va di stare con me bastava dirlo." Aggrotto le sopracciglia, posando il telefono nella mia borsa e subito passo alla difesa. "Volevo lasciarvi un po' di privacy, visto che ti mangia con gli occhi e tu la ascolti come se fosse il canto delle sirene!" Najwa si avvicina, passo dopo passo ed io faccio lo stesso. "Oh, mi dispiace che tu sia gelosa." Incrocia le braccia al petto. "Non ho mai detto questo." Appena metto un passo avanti, sbuffa una risata, scuotendo leggermente la testa. "Allora il tuo corpo ha fatto l'infame." Non riesco più a rispondere, come se con questa frase mi avesse tolto il potere di parlare, così mi limito a guardarla negli occhi, in quegli occhi che possono catturare chiunque, infatti mi sento trasportare dentro l'infinito. "Maggie, ho un-" Per la prima volta ho azzerato io le distanze con Najwa Nimri, adesso le nostre labbra sono calamite che non vogliono staccarsi. Le mani della donna vagano su tutto il mio corpo, mentre mi spinge nell'ultima toilette, chiudendo dietro di lei la porta.
Inizia a baciarmi il collo, tenendo la presa sui miei fianchi, mentre continua a tenermi ferma, premendomi sulla parete. Le sue labbra percorrono una linea immaginaria, che alla fine ha deciso di collegare le nostre labbra, finendo così per avere le labbra di Najwa sulle mie e la sua lingua nella mia bocca.
Scambi di saliva.
Scambi di desiderio.
Le sue mani prendono possesso della situazione, infatti, dopo avermi spogliata delle mie vesti, sposta i miei slip per iniziare a massaggiare la mia intimità.
"Mio Dio." Un orgasmo involontario esce dalla mia bocca, mentre la mia presa afferra la maglia della donna davanti a me, che subito avermi sentita, decide di entrare dentro di me. E adesso ditemi perché ha aspettato così tanto a regalarmi questo meraviglioso piacere.
"Oh cazzo!" La mia bocca viene tappata da Najwa, per paura che urlassi. Nello stesso momento, le mie unghie sono conficcate nella sua pelle.
Grazie Nimri.
Grazie.

"Riprenditi, mi raccomando." sussurra sulle mie labbra, prima di lasciare il bagno.
Non riesco a respirare, non so se per l'orgasmo o per ciò che è successo.

Lo Yin e lo Yang.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora