Lo Yin e lo Yang.

Era cambiata, vero?

"Maggie!" Alba Flores -che voi conoscete come Saray di Vis a Vis o come Nairobi per La Casa de Papel- mi saluta con due baci sulle guance.
Io e Najwa abbiamo finalmente accettato ad una delle tante rimpatriate con il cast di Vis a Vis. È stato più difficile convicere me che Najwa, poiché non voleva partecipare a queste stupidaggini, come le chiama lei.
Saluto Alba, aggiungendo un abbraccio e dopo proseguo per la mia strada, salutando gli altri. "Berta." La chiamo timidamente, alle sue spalle. Lei si volta sorridendo, ma appena vede la sottoscritta il suo sorriso si frantuma, per dare lo spazio al suo odio. "Ma guarda chi si rivede." Incrocia le braccia. "Ciao." dico, facendo un piccolo sorriso. "Non credevo venissi." dice, tenendo lo sguardo sul mio. Ecco perché ero indecisa a venire: per Berta (conosciuta come la Riccia)... È il momento di dirvi la verità, cioè che io e Berta abbiamo dei trascorsi che, come si può capire, non sono finiti bene, ma questo è un segreto che nemmeno Lucìa sa, quindi chiedo gentilmente il tuo silenzio. "In realtà, nemmeno io." rispondo, abbassando per un secondo lo sguardo sulla sua scollatura. "Come stai?" chiedo, avvicinandomi di un passo. "Bene, tu?" Sovrappone le labbra, guardandomi per qualche secondo le labbra. "Bene, bene." rispondo, respirando con fatica. "Ti.. Ti va di prendere qualcosa da bere?" chiede, indicandomi veloce il balcone. Annuisco, ma Najwa mi blocca il passaggio. "Ho bisogno di parlarti." Spalanco gli occhi per l'imbarazzo, dato che nessuno sa che mi sono riappacificarsi -e anche molto- con lei. Guardo Berta con la coda dell'occhio e noto un leggero fastidio che ha nei confronti di questa situazione. "Arrivo." Najwa annuisce, ma resta ferma a guardarmi. "Aspettami al balcone." dico a Berta, dato che Najwa non se ne andrà fino a quando non l'avrò seguita.

"Era così urgente?" domando, mentre entro in bagno con Najwa alle mie spalle, che subito chiude la porta. Appena mi volto Najwa da inizio alla lotta tra le nostre lingue, palpando poi tutto ciò che è palpabile del mio corpo, ma qualcosa dentro di me sente il bisogno di andarsene per spiegare a Berta ciò che ha visto, però ci sono io, che non so come spiegare questa situazione ne a lei né a nessun altro, perché come faccio a spiegare un fatto che nemmeno io mi so spiegare? Ho passato mesi e mesi ad innamorarmi, senza capire il come e il perché. Vorrei avere più potere sulle cose, riuscire a dire di no, ma anche riuscire a dire di sì. Invece adesso sono qui, cercando di combattere con il mio desiderio sessuale e con la presa decisa di Najwa, che mi fa eccitare più del dovuto. Se avessi più coraggio potrei scoparmela, se avessi più coraggio me ne fregherei di dare spiegazioni alla mia ex nascosta (Berta) e, se avessi più coraggio, starei dimostrando a questa donna che la amo. Ma quando gli angeli stavano donando il coraggio, io ero in fila per l'orgoglio e questo fa di me una super stronza sensibile, che pensa agli altri ma che vuole tutte le attenzioni su di lei. "Devi decidere: Berta o Najwa." Mi ripeto nella mente, mentre Najwa sta per entrare nella mia vagina.
Berta o Najwa.
Berta o Najwa.
Berta o "Najwa." Le afferro il polso, attirando il suo sguardo sul mio. "Scopami come si deve."
Alla fine ho scelto Najwa, come tutti ci aspettavamo. Ma la mia mente, anche se immersa di piacere, continua a generare domande del tipo cosa staranno facendo là fuori, Berta sarà arrabbiata con me. Domande che però svaniscono durante l'orgasmo.
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"Altri minuti e ti davo per morta. Che cazzo mi sono persa?" chiede, cambiando subito il tono della voce, che da calmo diventa alterato. La stavo evitando da tutta la sera, ma evidentemente il destino vuole a tutti i costi farmi fare figure di merda.
"Niente." Sorpasso Berta, per raggiungere il balcone, dove ordino un Cuba libre. "Maggie. Mi hai lasciata per lei." Inarco un sopracciglio, girando la testa verso di lei. "Berta, sono passati anni." Sbuffa una risata. "Puoi dirmi tutto, e lo sai." "Ma se fino ad un secondo fa mi volevi uccidere?" chiedo, bevendo subito dopo il mio Cuba libre. "Sai che non so essere orgogliosa." Annuisco, conoscendola profondamente. Mentre penso a cosa sia giusto fare, Berta si ordina un Sex on The Beach.
"Posso un sorso?" chiedo; lei annuisce. "Allora, adesso mi puoi spiegare?" domanda, rubando a sua volta un sorso al mio drink. "Ok, ma-" "Non deve uscire da quella boccaccia che ti ritrovi." Mi precede. Entrambe ridacchiamo, per poi essere serie il secondo dopo. "È cambiata. Adesso ha un obbiettivo, è il capo di un lavoro, mi tratta come una regina e mi fa sentire le stesse emozioni degli anni di Vis a Vis..." Continuo la mia lista, facendomi venire gli occhi a cuore, che però Berta non apprezza, dato che non sa essere orgogliosa ma sa proprio come essere gelosa.

Da tempo non scambiavo risate così sincere con un'amica, che non fosse mia cugina. Ho avuto l'opportunità di farmi perdonare da Berta, anche se è gelosa. E.. Cazzo è? Sentiamo degli urlò dietro le mie spalle, mi volto completamente e Berta, resta dietro di me: Najwa e Alba si stanno baciando, con la lingua e la mia ragazza le sta palpando il culo.
Ho il voltastomaco.
"Era cambiata, vero?" dice Berta ironicamente alle mie spalle, mentre beve un sorso del suo drink con la cannuccia. Io, piena di rabbia da scaricare, sbatto il bicchiere sul balcone e incrociò le braccia al petto. Lo spettacolo continua, ma sono troppo furiosa per stare qui ferma. Schiocco la lingua sul palato, distogliendo dopo lo sguardo, ma non posso stare ancora seduta; esco dal retro del bar-ristorante e subito dopo prendo a calci i bidoni della spazzatura. "Puttana!" "Grazie." Mi volto con il respiro affannato e appena noto che si tratta di Berta, casco sulle mie ginocchia. "C'era della passione in quel bacio, o mi sbaglio?" chiedo, fissando il vuoto; Berta si raccoglie le treccine afro in una coda larga e subito dopo si abbassa alla mia altezza per abbracciarmi. "Non sbagli." risponde con un tono della voce basso, come se non avesse voluto dirlo.