Si può?

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"Civantos è richiesta nell'ufficio del capo. Ripeto. Civantos richiesta nell'ufficio del capo." dice l'altoparlante.
Chissà cosa vorrà fare? Forse scoparmi forte e subito dopo mandarmi a fanculo?
"Prendi questi. Devi consegnarli entro venerdì." dice, passandomi un cubo di fogli, già spillati a due. "Scherzi? Venerdì è domani!" esclamo, furiosa, guardandola negli occhi. "Sei veramente una palla al piede. Potresti già iniziare e invece stai qui, a lamentarti." Alzo entrambe le sopracciglia dalla sorpresa che la risposta a suscitato in me, non me l'aspettavo. "Sai che-" Il telefono di Najwa inizia a squillare, interrompendomi.
In un minuto non ho mai visto sorridere così tanto una persona, tantomeno Najwa, che anche adesso sta sorridendo... Rischierà una paralisi facciale. Chissà se con me sorride al telefono.
Ma perché ho così tanto bisogno di rassicurazioni e di affetto? Sono in costante ricerca di qualcuno che mi sappia amare a modo mio (dico a modo mio perché a modo loro è troppo superficiale).
Ad interrompere i miei pensieri è Najwa, che decide finalmente di staccare la chiamata -e sorride ancora- e degnarmi di uno sguardo "Che stronza." borbotto, squadrandola con disprezzo.
Le persone devono sempre fare così: ti fanno affezionare, ti riempiono di attenzioni, fanno addirittura le gelose di te e dopo aver fatto i comodi propri, ti lasciano... Ma io non voglio essere lasciata da Najwa, non dopo che il destino ci ha fatte incontrare e ha fatto capitare cose che solo nei film possono accadere.
"Io? Sei tu quella stronza!" dice la donna di fronte a me, facendo evaporizzare quel sorriso. "Mio dio, con che coraggio. Chi cazzo era al telefono, la tua ragazza? Che ti ha chiamata anche l'altro giorno? Quando dovevamo scopare, vero?" Inizio con le domande. Una vagonata di domande solo per lei, a causa della mia più grande insicurezza: essere facilmente rimpiazzabile e in effetti è proprio così...
"Stai esagerando." Najwa è già stufa di me e della mia presenza, infatti ha sospirato profondamente prima di rispondermi. "Quindi non lo neghi?" Ormai sono accecata dalla delusione, che mi ha portato ad uno stato di rabbia. "Maggie" sbuffa una risata, appena incrocia il mio sguardo incazzato. "Cosa c'è da ridere?" chiedo, incrociando le braccia al petto, in attesa che finisca di ridere. "Era mia madre quel giorno." Diventa subito seria, iniziando a giocherellare con il suo anello. "E io dovrei crederci?" chiedo, sedendomi. "Si, perché... è morto mio padre." Un brivido freddo percorre la mia schiena quando il suo sguardo di ghiaccio incrocia il mio. Non avrei mai pensato a ciò, non dopo che ci teneva ad andare a letto con me, subito dopo quella chiamata... Adesso mi sento in colpa per averla trattata così. "Najwa, mi-mi dispiace, io-" La donna scoppia a ridere, indicandomi come se fossi un clown del circo.
"Cazzo, dovevi vedere la tua faccia!" Continua a ridere. "Mi-mi dispiace." dice, facendomi il verso. "Sei davvero una cazzo di stronza!" dico, facendomi contagiare dalla fantastica risata di Najwa.
"Ma adesso smettila, cazzo." Il secondo dopo diventò subito seria, la mia gelosia non si placherà fino a quando non mi dà spiegazioni valide. "Con chi eri al telefono?" Mi alzo dalla sedia, per poi ritrovarmi davanti a Najwa, la quale è diventata seria tutta d'un colpo. "Non vuoi dirmelo?" Le prendo le mani per alzarla da questa stupida sedia girevole e subito dopo attacco la sua schiena al muro, avvicinandomi il più possibile al suo corpo. "Era forse il tuo ragazzo?" chiedo, guardandole prime le labbra e poi soffermandomi sugli occhi. "No, ma è un uomo che mi attrae." risponde, mantenendo lo sguardo. Il mio cuore è esploso, come una bottiglia di vetro caduta dal quinto piano di un palazzo. Non mi aspettavo una tale risposta, non volevo proprio sentirla. "Bene." sussurro, non riuscendo a parlare. "Ti interessa?" chiede, afferrando i miei fianchi per avvicinarmi di più a lei e per quanto mi piace questa vicinanza sto comunque provando l'impulso di ritirarla. Infatti è quel che ho fatto. "Non puoi continuare così, Najwa." Scuoto la testa, per rafforzare la mia negazione. "Stai veramente andando fuori gli schemi. Ti attrae quell'uomo, no?" Lei, per quanto mi rincuora dirlo, annuisce. "È allora perché cazzo continui a riempirmi di attenzioni, a scoparmi e tutto il resto?" chiedo, con le lacrime che intanto arrivano ai miei occhi. "Lasciami in pace. Per favore." concludo, volandomi per raggiungere la porta, che subito chiudo alle mie spalle. Non voglio neanche tornare indietro e guardare la sua faccia, mi farebbe solo più danni di quel che ha già fatto.
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"Si può?" chiede, dopo aver bussato alla porta del mio ufficio. "No." rispondo -perché so che è lei, la riconosco dalla voce-, asciugandomi le lacrime, ma ovviamente entra lo stesso. La capisco, in fondo lei non sa cosa significa la parola "no".
"Ti ho detto di no, cazzo." dico, lanciando sulla scrivania il fazzoletto che mi ha fatto compagni per tutti questi minuti. "Ascolta Maggie..." Dopo aver chiuso la porta, inizia a camminare verso di me. "Non mi interessa un cazzo di nessuno. Era uno dei miei pochi clienti importanti, che mi devo girare bene se voglio farvi affari belli grossi." confessa, abbassandosi alla mia altezza, reggendosi alle mie ginocchia. "Non credo più alle tue cazzate, Najwa." Scuote la testa, sovrapponendo le labbra. "Te lo posso giurare, che nessun uomo sulla faccia della terra mi interessa." Tiro su il moccio con il naso, abbassando lo sguardo. "Quindi ti interessa una donna, non è così?" chiedo, grattandomi via le pellicine con la mano destra. "Forse." risponde, mettendo la sua mano sulle mie per aver notato la mia azione. "Come sospettavo." Mi alzo, allontanando Najwa da me, ma non vuole arrendersi... Forse sto riprendendo fiducia, insomma si sta preoccupando per me e non vuole andarsene nonostante la stia respingendo. "Ma non sai chi è. Secondo me, se tu la conoscessi, ti innamoreresti anche tu di lei." Il dorso d'acqua che stavo bevendo, mi va di traverso. "Non stai rimediando. Sei proprio fuori strada." Schiocca la lingua sul palato, è in difficoltà e sinceramente mi piace vederla così. Mi piacerebbe tanto confonderle le idee...
"Senti, io... Pff, fanculo." Mi prende la mano per tirarmi a sè e subito dopo mi bacia. Forse sto fraintendendo ciò che ha detto ma.. Meglio non costruirmi castelli in aria.
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Stasera c'è un evento sul Lago del Retiro. Lo so perché Najwa ha messo una storia e il mio essere psicopatica non mi lascia altra scelta se non andare. Infatti ci vado con mia cugina, che un giorno di questi dovrò fare santa -in realtà non le dispiace per niente finché si parla di ballare- per avermi sopportato fino ad oggi.
In venti minuti siamo arrivate e ho già addocchiato Najwa con una ragazza.

Sono passati troppi minuti e io sono quasi ubriaca, me lo sento. E non posso continuare a vedere quelle due flirtare sotto il mio naso, cazzo. Oh porca troia! I miei castelli in aria sono appena caduti: adesso so di non essere la ragazza che interessa a Najwa. Ma adesso che sono qui devo rovinare tutto, perché pazza si e gelosa sempre.
"Ehi Naj-" La ragazza le è appena saltata addosso e le sta mangiando le mie fottute labbra. Mi sta uscendo il fumo dalle orecchie, ma non posso fare niente, non posso rovinare- Ok, non serve a niente parlare, perché ho già preso la tipa per i capelli, per staccarla da Najwa, alla quale ho appena conficcato la lingua in gola e che Dio mi perdoni, le sto palpando quel suo bel culo.
Odio essere ubriaca!
"Adesso hai capito?" chiedo, fulminando la ragazza. "Questa, alle mie spalle, è la mia cazzo di ragazza e se ti vedo di nuovo con lei... Meglio non dire cosa farò, preferisco fare le sorprese." Sorrido, prendendo la mano di Najwa, fino a quando la tipa non se n'è andata.
"La tua ragazza, eh?" sbuffa una risata, mentre mi guarda prendere una bottiglia piena di alcol. "Stai zitta, cazzo." dico, arrossendo. "Però mi sento in dovere di scusarmi. Insomma lei ti piace e non mi potevo permettere di comportarmi così..." prendo la responsabilità delle mie azioni, mentre sorseggio la bottiglia. "Passa qua, stai bevendo troppo." Najwa inizia a farmi da mamma, ma io non ho bisogno di lei, visto che stava contribuendo a quel bacio.
"Da quando ti interessa di me?" Ormai ho imparato a non credere alle sue parole... Ma chi voglio prendere in giro, non sono la persona giusta ad accettare la realtà, soprattutto se codesta è una realtà dove vengo esclusa dopo aver quasi aperto il mio cuore. Perché è sempre così tutto difficile? Cos'altro devo fare per farglielo capire?
"Smettila." dice Najwa, volendo evitare questo discorso. "No, dimmelo." Insisto io, volendo capire cosa significo per lei. "Basta, Maggie, dammi questa bottiglia." Allunga il braccio per prenderla, ma io l'allontano e Najwa cade a terra. "Oh, cazzo." Ridacchio, ma subito dopo riprendo a me la serietà. Non voglio darle alcun tipo di soddisfazione. "Continua a fare la stronza, ma con me hai chiuso." Najwa si rialza, ma io non posso anzi, non voglio finirla qui, così lascio per sua gioia la bottiglia a la tiro verso di me per baciarla.
Per un tempo indeterminato, ci guardiamo negli occhi. Adesso dovrei dire qualcosa o continuare a baciarla?
"Ti interessa quella donna?" chiedo, timidamente. Najwa si gratta nervosamente la nuca, mentre cerca qualcosa a cui aggrapparsi. "No." Sputa fuori quel nodo alla gola, non so se è la verità, ma ho comunque sospirato con sollievo. "E allora chi ti interessa, Najwa? Se mi dici di non rincorrerti più non lo farò, ma parla. Ti prego."
Continua a guardarmi e subito dopo si siede, senza dire nè ma nè se.
Cosa dovrei capire?
"Najwa..." Sbuffa, incrociando nuovamente i nostri sguardi. "Maggie..." Adesso sbuffo io, per il comportamento misterioso della donna al mio fianco. "Non posso più-" Najwa si avvicina e poggiando la sua mano fra i miei capelli mi porta a sé per baciarmi. Mille brividi invadono la mia schiena e il mio cuore non smette di accelerare i battiti. Spero solo che Najwa non se ne sia accorta.
"Contenta adesso?" chiede, staccando le sue labbra dalle mie. Io, ancora ad occhi chiusi, nego la sua domanda. "Per cosa dovrei essere contenta?" domando, aprendo lentamente gli occhi. "Dio, sei proprio bionda." La sua affermazione ha acceso una lampadina nel mio cervello. Sono io la prescelta. Piaccio io a Najwa!
Sorrido, mantenendo il contatto visivo della donna, che dopo qualche secondo bacio nuovamente.

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