Che progetto?

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La settimana a Formentera è sfortunatamente volata.
Adesso sono di nuovo a sedere su questa sedia scomoda del mio ufficio e in effetti dovrei dire a Najwa di regalarmi, al compleanno, una sedia come la sua.
Non so cosa fare oggi, non c'è veramente niente da fare, anche perché la nostra jefa non ci ha assegnato compiti importanti e faticosi come al suo solito.
Decido di viaggiare nei vuoti corridoi, dove nessuno sta camminando, dato che o dormono o sono nell'ufficio di Jaime, dove usualmente fa quelle dannate feste.
Arrivo davanti alle porte dell'ufficio di Najwa, attraverso le quali riesco a sentire parlare due donne, ma non capisco una minima parola. Le due donne in questione sono Najwa e... Una voce che non ho mai sentito in vita mia, ma appartiene ad una donna e dopo aver sentito quel discorso, che fece con Jaime quella mattina, non posso permettermi di stare qui impalata.
Sono io la sua ragazza.
Busso con decisione alla porta.
"Avanti."
Con coraggio afferro la maniglia per aprire dopo la porta. Dopo tutto non so chi c'è là dentro e magari è una riunione significativa di lavoro... Forse è proprio una delle clienti più importanti.
"Ehi, Bionda." Mi ha chiamata in modo informale. Penso proprio non sia una delle nostre clienti che hanno maggiore influenza sulla nostra azienda.
"Ciao.." La saluto, mentre guardo quella donna a sedere sulla sedia davanti alla scrivania, continuando a sorridermi, che però ai miei occhi risulta così familiare...
Mentre penso a dove avrei potuto effettivamente averla vista, avanzo di qualche passo, per arrivare al fianco di Najwa.
È mia.
"Lei è una cliente?" chiedo, riferendomi ad entrambe. "No, lei è..." A Najwa sembra essere impossibile poter continuare quella frase, infatti viene terminata dalla donna. "Claudia." risponde, portando avanti la mano destra per presentarsi.
È il passatempo. La donna che ha baciato Najwa a quella festa, dove avevo perso la ragione.
E adesso è qui, nell'ufficio di Najwa, con la quale fino a poco tempo fa stava ridacchiando.
"Claudìa?" chiedo, sforzando il sorriso. "Si. Non so se ti ricordi di me." Certo che mi ricordo di te, brutta puttana.
Sono un adulta e quindi devo comportarmi da tale, giusto?
"In realtà, no." rispondo, facendo finta di niente. Deve capire che la sua esistenza non è così importante. "Ero alla festa sul lago, ho baciato Najwa e..." Continua a parlare, ma io faccio scomparire il mio udito dopo il nome "Najwa". Lo ha seriamente detto. Mi chiedo come faceva a piacerle questo rifiuto umano.
Nel frattempo guardo Najwa, che per tutto questo tempo non vuole avere a che fare con questa situazione, tanto meno con me. E fa bene, dato che il mio sistema nervoso sta per esplodere.
"Si, mi ricordo." Ridacchio come una pazza e subito dopo mi incammino verso l'uscita. "Vi lascio continuare." Sorrido a Claudìa, anche se adesso vorrei strattonarla fuori e bandirla per sempre da qui e dopo, rivolgo un sorriso più inquietante a Najwa.
"Ciao Najwa."

L'unica cosa di cui ho bisogno adesso è una sbornia, che sicuramente otterrò se vado da Jaime.
Quelle due insieme...
Non avrei dovuto lasciarle da sole, vero?
Altro che passatempo, vero Najwa? È sicuramente una sua vecchia fiamma, avrei dovuto capirlo dagli sguardi di Jaime.
Idea: chiederò informazioni su questa Claudìa a Jaime.
"Jaime." Lo interrompo nel suo intento di raggiungere il suo ufficio. "Maggie." Sorride, circondandomi poi le spalle con il suo braccio; insieme entriamo nel suo ufficio, dove stranamente non trovo nessuno. "Non hai fatto feste?" chiedo, guardandomi intorno per indagare. "Najwa ci ha scoperto, ma questo bel faccino non può essere licenziato." Ride così tanto che fa ridere anche me.
"Ma dimmi, a cosa devo questa visita?" chiede, sedendosi comodamente sulla poltrona all'angolo destro dell'ufficio. "Ti dico solo: Claudìa." Tossisce, schiarendosi la voce, mentre la sua mano percorre i suoi corti capelli. "Cosa?" chiede, evitando per qualche istante il mio sguardo. "Parlami di lei... e Najwa." Annuisce, alzandosi nervosamente da quella poltrona. Mi vuole nascondere i loro trascorsi. "Beh... Cosa ti devo dire? Insomma, non c'è tanto da dire su loro due." Incrocia il mio sguardo indagatore per un secondo, che è  bastata per fargli rizzare i peli. "Perché non mi vuoi dire niente?" chiedo, incuriosita, ma al tempo stesso arrabbiata. Non mi piace quando mi nascondono le cose.
"Maggie, io potrei anche dirti tutto. Ma tu saresti capace di mantenere la calma e di non urlare tutto quello che ti passa per la testa contro Najwa?" domanda. Cosa dovrei fare adesso? Dopo questa raccomandazione dovrei andarmene, visto che non so più gestire le mie parole da troppo tempo.
"Si, ma adesso dimmelo." Sospira e subito dopo, si siede davanti a me. "Qualche anno fa conobbe ad un evento questa ragazza, Claudìa, con la quale col tempo iniziò ad avere un rapporto piuttosto intimo... E, insomma, la assunse a lavoro, qui, come responsabile, una vice capo per intenderci." Sono anche io la vice, ho anche io un assistente. Najwa sta facendo lo stesso gioco... Mi scaricherà come ha fatto con Claudìa, appena troverà qualcuna più bella di me. "Le cose si fecero interessanti quando Claudìa continuava a presentarsi nell'ufficio di Najwa... Beh... nuda..." La mia faccia sbianca. Le ho lasciata da sola e adesso questo nodo in gola non mi permette nemmeno di respirare. E se è nuda? Non posso aspettare un secondo di più, ma voglio continuare ad ascoltare questa fottuta storia. "Era diventata una routine. Najwa usciva solo con lei, fino a quando non ti ha ritrovata." Il mio sguardo cade involontariamente su quello del ragazzo, che con quelle ultime parole mi ha catturata. "Fino a che non mi ha ritrovata?" domando, incrociando le braccia al petto. "Si, con il mio account iniziò a vedere le tue storie di instagram.. E quando hai accettato la richiesta di lavoro, è come cambiata. Di Claudìa non ne voleva più sapere niente ed è per questo che adesso la chiama passatempo. Non vuole darle importanza." Un sorrisetto compiaciuto spunta sulla mia faccia, ma subito scompare appena un pensiero sfiora la mia mente: e se fosse così brava a manipolare? Potrebbe aver convinto Najwa e ora staranno... Devo andare subito da lei. Inizio a camminare verso la porta. "Maggie, non fare cazzate." Jaime si raccomanda, ma perché non dovrei fare cazzate? A quale scopo dovrei stare calma? Forse non vuole che io allontanò quella donna da Najwa. Forse c'è ancora qualcosa tra le due. Forse Jaime preferisce lei a me, perché Najwa era più felice con Claudìa...
Appena uscita da lì, corro per il lungo corridoio, fino alla porta dell'ufficio di Najwa, che subito apro senza bussare. "Maggie." Tutto apposto, sono ognuna al suo posto, con i vestiti addosso. "Najwa." dico, ancora con il fiatone per la corsa. "Tutto bene?" chiede, guardandomi preoccupata. "In realtà dovrei parlarti.."
Deglutisco, cercando di scacciare la rabbia.
Sono il nuovo passatempo di Najwa.
"Sarei un po' impegnata, adesso." risponde, indicando con l'indice Claudìa. "Sei un po' impegnata da un bel po', non credi?" chiedo, squadrando Najwa con sguardo omicida. "Arrivo, aspettami fuori."
Dovrei aspettarla fuori?
Io sarei la tua ragazza Najwa!
"Va bene." Inarco le labbra, scioccata, ma prima di uscire devo fare ciò che è giusto: cammino con passo regolare per raggiungere Najwa e appena sono di fronte a lei, che mi guarda stranita, le lascio un bacio casto sulle labbra. Subito dopo guardo dall'alto l'amica di Najwa, che sta evidentemente contraendo la mandibola.
Chiudo le porte e aspetto.

"Che succede?" chiede, bisbigliando, appena chiude le porte. "Dimmelo tu." dico, tenendo le braccia conserte. "Ti comporti in modo strano." Una risata amara riempie il vuoto dei corridoi. Non posso più trattenermi. "Per quanto ancora deve andare avanti questo progetto?" chiedo, squadrandola. "Che progetto?" domanda, confusa, socchiudendo gli occhi. "Non era lei il passatempo, vero?" Aggrotta le sopracciglia, guardandomi seria. "Sono io il tuo fottuto passatempo. Il passatempo per fare ingelosire la tua amica qua dentro, no?" Indico le porte dell'ufficio, per farle capire di chi sto parlando. "Mio Dio." sbuffa una risata, che fa scoppiare qualcosa dentro me. "Cosa ti fa ridere, Najwa? Credi che io non sappia del tuo gioco? Stai facendo tutto quello che facevi con lei. Io sono la vice, ma pure lei lo era. Abbiamo scopato nel tuo ufficio, ma lo hai fatto anche con lei. Ci sei pure andata in vacanza a Formentera?" mi dispero, sotto gli occhi attenti di Najwa. "Maggie, non-" "Maggie un cazzo. Non voglio essere il tuo fottuto passatempo." confesso, guardando la donna di fronte a me con occhi pieni di tristezza. "Sono tutte tue fantasie, Bionda. Sei vice solo perché Jaime me lo ha consigliato. E poi il mio ufficio non è il mio letto, nell'ufficio può entrarci chiunque, ma non nel mio letto e da quel che ricordo tu ci sei stata, anche troppo." Sorride, avvicinandosi a me lentamente. "Posso baciarti o rischio di essere picchiata?" chiede, poggiando le sue mani delicate sui miei fianchi.
In realtà non so se crederle, ma il mio cuore pur di non soffrire farebbe di tutto, infatti cedo e le concedo questo bacio passionale, dietro il quale però si nasconde la sfiducia che sto iniziando a provare contro Najwa.
Mi resta solo aspettare e con il tempo vedere cosa succederà.
Ma ho paura, ho una paura matta di perdere la donna che amo da quasi una vita. E scoprire di essere stata solo usata mi farà a pezzi, in mille piccoli pezzetti, ne sono sicura ma al tempo stesso spero di sbagliarmi, perché tutto ciò mi farebbe solo male.
Come sempre.
Vorrei, per una volta, essere presa sul serio dalle persone, che hanno sempre approfittato dei miei sentimenti, della mia gentilezza e disponibilità. E nonostante le tante delusioni -delle quali ho perso il conto- sono ancora qui, come se niente fosse successo, a ripetere ogni giorno gli stessi errori, restando generosa e ingenua.
Perché continuo a fidarmi delle persone? A chiunque ho riposto la mia fiducia me l'ha tradita e allora perché non ho ancora imparato a farmi rispettare e a riconoscere le persone delle quali non mi posso fidare? In fondo hanno tutti una stessa caratteristica: non sanno apprezzare il bene delle persone, devono per forza distruggere quella bontà. Ma io sono così stanca di tutto questo...

Spero solo di sbagliare con te, Najwa Nimri.

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