Se non vedo, non credo.

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Mi risveglio tra le braccia di Najwa.
Siamo nude entrambe e i nostri corpi non si sono mai staccati, come le nostre strade, che nonostante le difficoltà non ci hanno fatto incontrare mai un bivio.
"Buongiorno." La svegliò con un bacio sulla fronte, intenzionata a fare colazione insieme prima di andare a sbrigare le nostre commissioni, ma appena mi volto trovo Lucìa, con una faccia abbastanza sconvolta. Imbarazzata mi copro dalla testa ai piedi e non le rivolgo parola; mia cugina chiude la porta. "E adesso?" chiedo a Najwa, bisbigliando. "E adesso glielo diciamo." risponde la donna, convinta; mi meraviglio della sua decisione, ma non ne discuto.

"Io e tua cugina stiamo insieme." Senza salutare, Najwa va dritta al punto, dicendolo al posto mio, perché ho troppa vergogna. "Impossibile." sputa acido Lucìa, non sapendo se ridere o arrabbiarsi con entrambe. Avrebbe mille motivi per farlo. "Invece è così." ribatte Najwa. Mia cugina inarca le labbra, infastidita o incredula e ignorando la notizia, continua a prepararsi il necessario per il lavoro. "Non dici niente?" chiedo io, mettendo da parte l'imbarazzo. "Che devo dire? Sapete benissimo come la penso." risponde, tirando un'occhiataccia ad entrambe. "No, non lo sappiamo Lucìa." Najwa sta iniziando a scaldarsi, spero solo che non si rovini niente tra noi due. "Penso che voi due siate destinate a stare lontane, il destino ci ha provato molte volte." Essendo buddhista, mia cugina crede molto nel destino. "Tieni la tua religione lontana dagli eventi reali." Lucìa batte la borsa sul tavolo davanti a sé. "Mi riferisco a questo: tu non sai ascoltare il pensiero altrui, ritieni giusto solo quello che dici o pensi tu." dice, non avendo intenzione di chiudere questa discussione. "So farlo." risponde Najwa, senza aggiungere altro. "Se non vedo, non credo." La donna di fianco a me sbuffa una risata e subito dopo se ne va in camera mia. Io fermò mia cugina, per parlarci. "Maggie, apri gli occhi." "Lucìa, sai benissimo come funziona l'amore. Najwa sta cambiando, te lo posso assicurare. Dovresti solo appoggiarmi, ma credo che tu ti sia scordata come si fa." Lucìa sospira e abbassa per un secondo lo sguardo. "Mi preoccupo e basta, perché mi ricordo come sei stata male l'ultima volta." Le afferro le mani e le dico: "Non succederà di nuovo, posso assicurartelo." Mia cugina annuisce e poi mi abbraccia; vorrebbe chiedere scusa a Najwa, ma in questo appartamento l'orgoglio regna su tutti i fronti, quindi esce mostrandomi un ultimo sorriso.

Ritorno da Najwa, che sta guardando il suo profilo Instagram. "Poco egocentrica." Fa spallucce. Neanche oggi l'ironia è ben accetta, ma infondo la capisco, le parole di mia cugina sono state un colpo basso per lei. "Sai com'è Lucìa. Lasciala perdere." Lancia il telefono, che fortunatamente è ancora nei limiti del letto. "No che non lascio perdere. Non sapete quanto sia difficile cambiare, quando una neanche se ne accorge degli errori che fa. Io vorrei, giuro che vorrei, ma non ci riesco." confessa, alzandosi rapidamente dal letto per andarsene, ma io la tengo con me e nonostante le sue pretese di essere lasciata, l'abbraccio.

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"Jaime, mi devi aiutare." dico, fermando il suo cammino. "Dimmi tutto." "Sediamoci, è un po' lunga la storia."

"...E niente, stiamo ufficialmente insieme." Jaime è scioccato dalla mia notizia. "Giura." "Croce sul cuore." Adesso sorride e subito dopo si alza in piedi, tirando un urlo stridulo. "Shh!" Ridacchio, cercando di fermarlo perché ha appena iniziato a battere forte le mani, mentre balla la salsa. "Sono troppo felice per voi." Mi abbraccia. Non mi aspettavo tanta contentezza, ma mi fa molto piacere. "Il problema è che Najwa adesso non sta bene, vorrei un consiglio." Annuisce, incuriosito. "Mia cugina è stata troppo diretta. Adesso Najwa è un po' abbattuta: le ha detto che non sa ascoltare gli altri, ma lei ci sta davvero lavorando sopra. Non so come convincerla che mi sta trattando benissimo." dico con tutta sincerità; Jaime scuote la testa, deluso. "Vai da lei, a volte basta anche solo la compagnia. E Najwa è una donna che si accontenta di poco, quando si tratta di te." Un sorriso appare sul mio viso, involontariamente; mi ha fatto bene sentire queste parole.

Salutato Jaime, mi incammino verso l'ufficio di Najwa, nel quale entro senza bussare: è seduta sul davanzale della finestra a fumare, si circonda le gambe con il braccio destro, mentre la mano sinistra regge la sigaretta, ha lo sguardo perso e nemmeno chiudendo la porta attiro la sua attenzione. "Amore." la chiamo; adesso i suoi occhi guardano verso di me. "Hey." mi sorride a malapena e dopo mi raggiunge. "Come stai?" chiedo, poggiandole un bacio sulle labbra secche. "Bene... Bene, tu?" La guardo, facendole capire che non sto credendo a quel che dice. "Che?" chiede, sentendosi in soggezione. "Sicura di star bene?" domando, rubandole la sigaretta di mano. "Perché non dovrei?" riprende la sigaretta, senza lasciarmi la possibilità di fare almeno un tiro. "Non so, dimmelo tu." Sospira, spazientita da questa specie di interrogatorio. "So che ti ha dato fastidio il discorso di Lucìa." Vado dritta al punto, poiché a Najwa non piacciono i giri di parole. "Non so fare meglio di così." Si passa la mano libera sui capelli, mentre porta la sigaretta alle labbra. "Najwa, fai anche troppo con me. A me basti così come sei, mi sento talmente capita che non potrei mai chiedere altro." Cerco di rassicurarla, aprendo i completamente come mai avevo fatto fino ad ora. "Davvero?" Sulle sue labbra spunta un sorriso, mentre mi pone la precedente domanda. Io annuisco e subito dopo la avvolgo con le mie braccia. "Davvero." bisbiglio sulla sua pelle. "Ti amo." dice, stringendomi più forte a sé. "Anche io amore."

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Cari lettori miei, sto cercando di pubblicare in periodi non troppo distanti da un capitolo all'altro. Spero di starci riuscendo. Grazie dell'appoggio, ne sono sempre grato❤️.

Lo Yin e lo Yang.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora