Prologo

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Giovedì, 16 ottobre 2003.
Ore: 21:54

Corro a perdifiato, in cerca di riparo mentre il ruggito di quella creatura quasi mi fa esplodere le orecchie. Mi volto, notando che si sta avvicinando sempre di più. Adesso che tutti i miei compagni sono morti, il mostro si è mostrato nella sua vera forma.

Mi scruta con quegli occhi neri come la pece, i denti affilati da cui cola saliva in quantità sproporzionata; non vede proprio l'ora di assaporare la mia carne. Al posto delle dita ha dei lunghi artigli e il naso è ridotto a due piccole fessure. La pelle è completamente nera, proprio come gli occhi.

Torno a concentrarmi verso la struttura che mi si para davanti ed entro, chiudendo la porta un secondo prima che il mostro possa entrare. Indietreggio rapidamente mentre lui non la smette di dare ripetuti calci e pugni sulla superficie metallica della porta.

Mi guardo intorno, notando che mi trovo nella sala comunicazioni. Davanti a me c'è la radio, la mia unica speranza di salvezza. La raggiungo in fretta e furia, pregando che la porta reggerà ancora per qualche minuto.

Accendo la radio, sperando con tutta me stessa che funzioni e, sorprendentemente, scopro che non si è danneggiata quando l'astronave è precipitata. Riesco a sentire delle interferenze, quindi prendo subito in mano il microfono e lo avvicino alle labbra.

"MIRA HQ, mi sentite?" chiedo, senza ottenere risposta "Sono Rose Chapman, astronauta numero tre! Mi trovo sul pianeta Polus, lo abbiamo trovato! Ma il resto dell'equipaggio è morto e presto lo sarò anch'io se non mandate subito rinforzi." ancora niente, solo interferenze "Mi sentite?! Vi prego, c'è qualcuno che riesce a sentirmi?!"

Lacrime salate mi rigano le guance e lascio cadere il microfono sulla scrivania, accasciandomi a terra. Sposto lo sguardo verso la porta, notando che la creatura l'ha quasi buttata giù. Mi copro il viso con le mani, singhiozzando e chiedendo perdono a Dio per tutti gli errori che ho commesso nel corso della mia vita.

Non c'è niente che posso fare per evitare questo, l'unica cosa che posso fare è pregare e aspettare che arrivi la mia ora. E tra qualche anno sarà come se l'equipaggio dell'astronave C87 non sia mai esistito.

Among us - ImpostorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora