03. Pensieri contrastanti

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Mercoledì, 19 aprile 2023.
Ore: 09:58

Quando apro gli occhi mi rendo conto di essere sdraiata sul pavimento della mensa. Vengo accecata dalla forte luce delle lampadine, il che significa che la corrente è tornata. Mi metto a sedere e noto che ci troviamo tutti nella stessa stanza, anche Kevin e l'uomo armato. Sono tutti svenuti.

Non riesco a trattenere un gemito di dolore non appena sento una pressione sulla mia fronte. Me la tocco, cercando di capire che cosa sia, per poi trovare sangue sulle mie dita. Avrò probabilmente sbattuto la testa quando sono svenuta.

Mi metto in piedi, barcollando un po' ma riuscendo a stabilizzarmi dopo pochi secondi. Raggiungo Arancione, alla ricerca della sua pistola ma non la trovo. Adesso non posso più chiamarlo uomo armato.

"Ma che cosa è successo?" Wes si risveglia, massaggiandosi la tempia dolorante. I nostri caschi sono scomparsi.

"Non ne ho idea." rispondo sinceramente.

Cerco di pensare agli ultimi momenti prima di svenire ma non riesco a ricordare niente. Forse c'era una figura davanti a me ma era troppo buio per capire chi fosse. L'unica cosa che ho visto erano dei denti affilati.

Noto che sempre più persone si stanno risvegliando e spero vivamente che lo stesso non accada ad Arancione. Preferirei di gran lunga che fosse morto, dopo tutto il caos che ha causato nell'astronave.

Mi avvicino alle finestre, dando un'occhiata all'esterno e notando che la Terra è ormai ridotta ad un puntino colorato in lontananza. Nessuno sa che cosa sta succedendo e non c'è modo per noi di tornare sulla terraferma.

"Ragazzi, voi ricordate che cosa è successo?" chiede Sarah, sistemandosi i corti capelli biondo elettrico dietro le orecchie.

"No. L'unica cosa che ho visto prima di svenire erano dei denti affilati." mi allerto non appena sento le parole di Justin. Allora non l'ho visto soltanto io, non era frutto della mia immaginazione. Era reale.

"Il capo ci aveva ordinato di bloccare tutti i condotti se sentivamo rumori, non l'abbiamo fatto e adesso eccoci qui! E se fosse successo qualcosa di terribile?" suppone Melanie, agitandosi sempre di più.

"Io ve l'avevo detto che era una pessima idea partire per questa missione! Io non volevo venire ma mi avete costretta lo stesso. Mi fate schifo, tutti quanti!" dopo aver detto questo, Kimberly si alza dal pavimento e cammina via, uscendo a passo svelto dalla mensa.

Non appena Harry guarda accanto a sé e nota Kevin vivo e vegeto, quasi gli salta addosso. Ringrazia qualsiasi divinità che abbia deciso di risparmiare il suo amico per poi stringerlo in un caloroso abbraccio.

Roteo gli occhi, distogliendo subito lo sguardo da lui. Si conoscono soltanto da un giorno, come può essersi già affezionato tanto?

"Che cosa facciamo con quello?" chiede Sam, indicando lo psicopatico con un cenno della testa, il quale è l'unico che non si è ancora svegliato.

"Lo chiudiamo in una stanza e lo lasciamo lì per il resto del viaggio." suggerisco e mi sembra la scelta migliore che possiamo fare in questo momento.

"Sei impazzita?" Harry, com'era prevedibile, si alza di scatto e mi raggiunge "Potrà anche essere un criminale ma è comunque un essere umano. Hai davvero intenzione di lasciarlo in una stanza senza cibo e senza acqua?"

"Hai un'idea migliore?" lui apre bocca per parlare ma la richiude subito dopo. Sogghigno "Persone come quello lì non meritano di vivere. Quel mostro ha pensato e probabilmente pensa ancora che noi non siamo degni di vivere quanto lui, quindi non venire a parlarmi di compassione."

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