08. Il pericolo è dietro l'angolo

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Mercoledì, 19 aprile 2023.
Ore: 20:04

Quando apro gli occhi mi sento più frastornata di prima. Mi strofino le palpebre e sbadiglio, mettendomi a sedere sul lettino. Mi guardo intorno, notando che non è cambiato niente. Ma in fondo, che cosa mi aspettavo? Che mi sarei risvegliata sotto le lenzuola del mio letto, nell'intimità della mia camera da letto?

Mi alzo, stiracchiandomi. Mi sento uno zombie, non so neanche quante ore ho dormito. Suppongo molte dato che il mio corpo è completamente a pezzi.

Esco dall'infermeria e vado in mensa dove noto che si sono addormentati tutti: Kevin ed Harry sono seduti sul pavimento con la schiena appoggiata al muro mentre tutti gli altri hanno il capo appoggiato sul tavolo.

C'è un silenzio quasi surreale che non sentivo da fin troppo tempo. Niente più panico, niente più discussioni, niente più litigi, niente più urla o accuse. Adesso, c'è soltanto la pace.

"Avresti davvero avuto il coraggio di premere quel grilletto?" mi volto non appena sento la voce di Michael. È ancora seduto al solito tavolo ed è l'unico rimasto sveglio. Io resto in silenzio "Di sicuro sembravi molto decisa a farlo, non è così?"

Sbuffo, allontanandomi da lui e andando a sedermi sul pavimento, appoggiando la schiena al muro come Harry e Kevin. Abbasso gli occhi, cercando di non pensare a niente, ma risulta essere più difficile del previsto.

"Sembri una tosta. Qual è la tua storia?" continua a chiedere, ignorando il fatto che io non lo stia ascoltando "E va bene, sei una tipa taciturna. Però non è giusto: io ti ho raccontato tutto di me dopo che tu mi hai minacciato con una pistola puntata alla fronte. Vorrei sapere più su di te, come minimo. Come ti chiami?"

"Non sono autorizzata a dire il mio nome ad alta voce, questa è una missione segretissima. Dovresti saperlo, dato che lavoravi alla MIRA HQ." affermo, spostando lo sguardo verso di lui.

"È per questo che continuate a chiamarvi con quei nomi strani. Fammi indovinare, tu sei Bianco? Perché, da quel che ho capito, il colore della vostra tuta è diventato il vostro nuovo nome in codice." mi limito ad annuire "Figo, vedo che tuo padre ha capito dai suoi errori."

Mi acciglio: "Di quali errori stai parlando?"

"Quando l'astronave C87 decollò, tuo padre si rese conto a metà viaggio che un hacker aveva manomesso il funzionamento della navicella. A volte l'ossigenazione, altre volte le luci o la radio o le telecamere... fatto sta che l'hacker era riuscito a scoprire i nomi completi di tutti i membri dell'equipaggio e aveva rivelato a tutto il mondo quello che stavano facendo. Fu uno scandalo mondiale."

Non appena Mike termina di raccontare questo aneddoto, resto a riflettere su quello che è successo prima: quindi è possibile che un hacker si sia infiltrato nel sistema dell'astronave e abbia manomesso il sistema di ossigenazione, le luci e le telecamere?

"E poi che cosa è successo?" gli chiedo, curiosa di scoprire di più al riguardo.

"Beh, la MIRA HQ è stata assalita dai giornalisti e dalla polizia che hanno provato a far tornare l'equipaggio sulla Terra. Sfortunatamente, non c'era modo di contattarli, era come se fossero spariti nel nulla. Come se fossero morti. È qui che ho sentito delle voci sugli alieni, mostri mutaforma che uccidono chiunque senza pietà."

"Tu credi davvero che siano stati degli alieni ad ucciderli? Credi che gli alieni abbiano ucciso anche Viola?"

"Non importa cosa credo io, tanto nessuno ha intenzione di ascoltarmi. Ma se proprio vuoi saperlo, sì. Gli alieni sono esseri di cui non si sa niente, ma da quello che ho potuto vedere e sentire loro sono come degli squali. Quando qualcuno invade il loro territorio, ecco che attaccano, non per cattiveria ma perché sono curiosi."

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