15. Compiacere gli altri

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Giovedì, 20 aprile 2023.
Ore: 07:00

Il mio viso viene imbrattato dal chiaro sangue di Sarah, la quale si accascia a terra mentre continua a perdere copiosamente sangue dal foro presente sulla sua fronte.

"Cazzo!" impreca Harry, scattando in piedi e sbarrando gli occhi. Mi scruta da cima a fondo, a bocca aperta "Potresti mettere giù la pistola, p-per favore?"

"È scarica." ribatto ma decido di fare come mi ha detto, gettandola nell'angolo della stanza.

Riesco a sentire il sapore metallico del sangue sulla lingua che scorre fino in profondità nella gola. Do un'occhiata a Sarah, notando che è tornata normale: i suoi occhi non sono più neri e i suoi denti e le sue unghie non sono più affilati come lame.

Harry, Kevin e Michael non la smettono di fissarmi con quelle espressioni sconvolte stampate sui loro volti. Infine, Kevin si mette in piedi e mi raggiunge in fretta e furia.

"Stai bene?" mi chiede e io mi limito ad annuire "Come hai fatto a non sbagliare? Da quella prospettiva tutti avrebbero mancato la mira."

"Mio padre mi insegnò a sparare quando avevo dodici anni." rispondo, senza dilungarmi troppo nei dettagli "Dove sono gli altri?"

"Non lo so, ho visto Rosso portare Giallo con sé mentre non sapevo neanche che Azzurro se ne fosse andata."

Ho un presentimento, quindi decido di uscire dalla mensa e dirigermi in infermeria. Kevin mi segue a manetta. Come immaginavo, trovo il resto dell'equipaggio qui.

Samantha è rannicchiata in un angolino, a fissare Melanie che è sdraiata su un lettino con gli occhi chiusi; Wes si trova seduto proprio accanto alla bella addormentata.

"Che cosa le è successo, si riprenderà?" domanda Kevin, restando dietro di me.

"Il sangue infetto scorre nelle sue vene e non ho la minima idea di che cosa succederà. È viva... per ora." risponde lui, facendo un sospiro di rassegnazione.

"Tutto questo non è giusto, lei è una persona così dolce e sensibile... non se lo merita."

"Neanche Sarah si meritava quello che le è successo." sbotta Sam, facendolo zittire "Nemmeno Kimberly e Justin. E vi ricordo che Justin potrebbe essere ancora qui con noi, se soltanto voi non aveste deciso di gettarlo fuori dall'astronave senza avere alcuna prova che fosse l'assassino. Quindi non venire a parlarmi di giustizia."

"Non sono stato io a farlo. Io ho cercato in tutti i modi di fermare Harry dal fare ciò che ha fatto ma non è servito a niente!"

"Ragazzi, i nomi in codice!" li interrompe Wesley.

"Al diavolo i nomi in codice, tanto un hacker non è niente in confronto a questo." subito dopo aver detto questo, Kevin esce dalla stanza.

"Adesso è finita? Voglio dire, hai sparato a Sarah, quindi quella cosa non c'è più. Giusto?" chiede Wes, spostando la sua attenzione su di me.

Vorrei tanto poter dire di sì, che d'ora in avanti andrà tutto a gonfie vele e che si sistemerà ogni cosa. Ma qualcosa mi dice che non è finita qui. Chiamatelo sesto senso o come volete voi. L'unica cosa che possiamo fare è cercare di sopravvivere.

Mi avvicino al lettino e Wes mi fa spazio per sedermi. Lo noto distogliere subito lo sguardo dalla mia tuta completamente imbrattata di sangue pallido e per un momento non mi accorgo di aver macchiato il lenzuolo.

Sposto la mia attenzione su Melanie, la quale sembra trovarsi in uno stato di sonno profondo. Mi chiedo solo che cosa ci sia in quel sangue.

Mi ricordo la prima volta che abbiamo parlato, quando lei mi ha confessato di volersi fare un taglio di capelli normale non appena sarebbe tornata sulla terraferma. Tutto solo per compiacere gli altri.

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