Pensieri e curiosità

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A inizio giugno di quest'anno ho ripreso a giocare ad Among us, un gioco all'apparenza stupido ma molto interessante. Durante la partita, il giocatore viene completamente immerso nel gioco e diventa quasi una dipendenza.

Un giorno mi venne un'idea per una storia basata su Among us e decisi di non ignorarla. Scrissi su un quadernetto varie informazioni che sarebbero poi andate a creare la storia. La parte più difficile è stata trovare un titolo. Non volevo essere banale, quindi chiamarla solo Among us era fuori discussione. Alla fine, essendo a corto di idee, aggiunsi solo il sottotitolo Impostor e sono sfociata nella banalità.

Ho cercato di scrivere tutti i giorni e alcuni erano più difficili di altri. Per un'intera settimana non ho scritto niente dato che il blocco dello scrittore, sfortunatamente, ha colpito anche me. Però ho ripensato alla potenzialità della storia e al mio desiderio di iscriverla ai Wattys, sforzandomi di scrivere anche quando non me la sentivo.

Questi personaggi sono forse i migliori che io abbia mai scritto e ho cercato di rendere unici ognuno di loro. Tra tutti i protagonisti che ho scritto nel corso della mia vita, Nancy è attualmente la mia preferita: è forte, coraggiosa, è determinata a sopravvivere costi quel che costi e non si fa trascinare dalle emozioni. Eppure, anche lei ha degli scheletri nascosti nell'armadio: odia il suo lavoro e ogni cosa che fa è solo per compiacere suo padre. In più, vorrebbe conoscere la sua famiglia biologica. Ho fatto tutto il possibile per rendere il suo arco narrativo il più significativo e credo di esserci riuscita: all'inizio della storia lei è insensibile, egoista e crede che deludere suo padre sia la cosa peggiore che le possa capitare; alla fine della storia, invece, capisce che deve vivere la sua vita per sé e non per suo padre e diventa molto brava ad esprimere le sue emozioni e a mettersi nei panni degli altri.

Ci ho messo anima e corpo nelle scene d'azione e ho usato tutto quello che avevo a disposizione per renderle intense. Ho anche prestato particolare attenzione ai momenti drammatici in cui i personaggi parlano del loro passato (il capitolo undici è forse il mio preferito) e ho voluto esplorare l'evoluzione del loro gruppo da uniti, poi divisi, poi di nuovo uniti, ancora divisi e infine uniti. Nessuno può dirmi che non si sia creato un legame fortissimo tra di loro.

Avevo inizialmente paura che questa storia sarebbe stata troppo simile ad Alien, quindi oltre agli alieni ho deciso di aggiungere anche Michael come antagonista (la cosa non era affatto prevista) e incredibilmente non ha stonato molto. Almeno credo.

Ho cercato di fare giustizia al gioco e ho cercato di aggiungere tutte le varie mappe, tranne Airship. Ho anche aggiunto alcuni dei ruoli del gioco (Wes è uno scienziato, Kevin è un mutaforma, Sarah è un impostore e tutti gli altri sono astronauti) Per questa storia ho anche usato la struttura a tre atti (anche se ho deciso di ignorarla parzialmente per il terzo atto).

Sin dall'inizio sapevo che tutti tranne Nancy sarebbero morti. Io adoro il trend della final girl (tradotto letteralmente ragazza finale), in cui una donna da vittima diventa una combattente; la sua intelligenza e la sua voglia di vivere sono ciò che la fa sopravvivere alla fine. Quindi suppongo che Nancy Parker rientri in questa categoria.

Mi sono assicurata che tutti i personaggi avessero i propri demoni con cui devono fare i conti dato che li ho sempre voluti rendere ben caratterizzati. In più, era molto importante per me che i lettori sentissero un legame con loro, come se fossero persone vere.

E a voi è piaciuta questa storia? È attualmente il racconto a cui sono più affezionata e non vedo l'ora di scriverne altri simili a questo.

Among us - ImpostorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora