38- Agguato

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I corpi sono ovunque. 

Tra i cespugli, a cavalcioni di una radice, vicino al fuoco ormai spento. 

Qualcuno è ancora nella stessa posizione in cui si era addormentato, incapacitato dal veleno a reagire in tempo; altri invece sono riversi a terra, nel fango le prove dell'istinto di difendersi anche con i muscoli che non rispondono ai comandi. Altri ancora sono proni sugli amici, mentre sopiscono gli ultimi grugniti ed ascoltano gli ultimi folati di respiro, temendo l'attimo in cui il petto che premono smetterà di alzarsi e la mano che stringono smetterà di ricambiare la stretta. 

E poi c'è il sangue. 

Sui vestiti, sul terreno, sulle armi maledette che gli hanno presi alla sprovvista. 

Il suo fetore nauseabondo gli blocca le narici costringendolo a racimolare ossigeno con frenetiche aspirazioni che rendono le sue gambe ancora più instabili ed il battito impazzito del suo cuore offusca l'udito dalle grida che si elevano tutt'attorno. Gli occhi strabordanti di lacrime si posano sui dintorni, ma paiono non focalizzare quello che vedono, mandando al cervello solo immagini sfuocate ed indistinte che gli provocano il mal di testa. 

Sfregandosi rudemente una mano sul viso prova a concentrarsi su due figure poco più avanti e quando finalmente riesce a mettere a fuoco due trecce bionde disfatte ed insanguinate, le sue ginocchia affondano nel terreno al loro fianco prima ancora che il resto dei due corpi diventi nitido. 

"Paige!" Strepita appoggiando le mani su quelle che solo ora si accorge essere quelle di Charlie, mentre tenta disperatamente di fermare il fiume di sangue che le esce dallo stomaco.  

"H-ha cercato di prot-teggermi" singhiozza la mora, "N-non riuscivo a muo-vermi e-e lei- lei- Perché l'hai fatto?!"

"Non piangere.." rantola lei togliendole un boccolo dal viso sommerso di lacrime. "Non potevo per-mettere... che ti toccassero.."

"Sei un'idiota!"

La bionda sorride lasciando che un colpo di tosse le sporchi le labbra ed il mento di sangue. "E tu... sei bellis-sima..."

Hiro si volta verso Bastian in cerca di una soluzione, gli occhi spaventati ed imploranti, ma lui china il capo e lo scuote. È troppo tardi. Ma no, non può esserlo, ci dev'essere qualcosa che possono fare per salvarla; dopotutto hanno il medico migliore del mondo, Sierra potrà sicuramente- allenta la pressione che stava esercitando, ritirando le mani tremanti come se si fosse scottato.

"Che fai!?!" Si agita Charlie, volendo riprendergliele ma non osando togliere le sue. "Rimettile qui! Devi aiutarmi a fermare il sangue o lei-"

"Andrà... tutto bene.." replica Paige con un filo di voce. Ma è una bugia. Lo sa lei, lo sa Charlie e lo sa Hiro che non può far altro che rimaner lì a guardare. Un'altra volta.

"Certo che andrà tutto bene!" S'infervora la mora guardandosi attorno frenetica. "Ora Sierra torna qui e ci penserà lei a rimetterti in s-sesto. Vero, Hiro?" Per la prima volta da quando è sopraggiunto i loro sguardi s'incontrano e quello che legge nelle sue sfere cobalto distrugge la speranza nelle sue castane. 

"No. No. no no no" ripete fuori di sé tornando a guardare Paige. "Io non posso, la mia mano trema t-troppo, i muscoli fanno ancora fatica a rispondere, non-"

"Va b..ene così.."

"Smettila di parlare! Devi conservare le forze."

Lei gira di poco la testa finché le sue perle di giada non incontrano quelle stravolte di Hiro. "Prenditi.. cura di lei e... Grazie di... tutto".  La sua mano sale a fatica a toccarsi la testa dove ancora resiste il nastro blu e con le ultime forze se ne porta un lembo alla bocca per baciarlo. "Lunga... vita al.. Blue P-PAck...". L'istante successivo la scintilla nel suo sguardo si spegne e la mano cade a terra. 

HIRΩ: Omega al comando {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora