Chapter 29🩷

242 17 5
                                    

Questa parte sarà scritta dal punto di vista di Mario a partire dalla metà del capitolo 28, subito dopo il bacio.

Dopo la fine di quel meraviglioso bacio non capii più niente, staccai le labbra da colui che dall'essere il mio migliore amico passò all'essere la mia crush. Riaprii gli occhi e me lo ritrovai a pochi centimetri da me, ancora scioccato da ciò che era appena successo nel giro di qualche secondo. A vederlo cosi vicino a me io arrossii fortemente, cosi decisi di girare lo sguardi da tutt'altra parte per non farlo mostrare, mentre intanto cercavo di pulirmi malamente col braccio la saliva che avevo ancora dalla bocca.

«Cazzo ho baciato un ragazzo...» lo sentii sussurrare

«A quanto pare siamo in due...» aggiunsi io, iniziando ad accorgermi della cazzata che avevo probabilmente fatto

«P-perchè hai fatto ciò?» mi chiese, cercando di nascondere l'imbarazzo, ma fallendo

«Ho solo seguito i tuoi consigli, tutto qui» confessai io, non avendo più il coraggio di guardarlo negli occhi

«Quindi vuoi dire che...» disse silenziosamente lui, sapendo già come voleva finire la frase

«Beh mi sembra ovvio ormai, no?»

«Mhm...»

«E se dobbiamo dirla tutta... Mi sembra ti sia piaciuto»

«S-si, cioè n-no, cioè... AH CHE CONFUSIONE! HO LIMONATO IL MIO MIGLIORE AMICO COME SE NULLA FOSSE! CHI CAZZO GLIELO SPIEGA A MIA MADRE ORA!»

«Stefano io...»

«Dovevo solo aiutarti! E sono finito ad innamorarmi di te...»

«Quindi vuoi dire che tu-»

«Ne parliamo un'altra volta, è tardi voglio andare a casa»

«Oh ok, se vuoi ti accompagno»

«No non serve, voglio solo, solo schiarirmi le idee»

«Come vuoi... Ci vediamo allora»

«Si si ciao Mario»

«Ti voglio bene comunque...»

«Anche io»

Stefano corse via, mentre io rimasi li, seduto a terra, guardandolo correre fino a scomparire, guardai poi l'orario sul telefono, erano quasi le 20:00, probabilmente sarei dovuto tornare a casa, ma una parte di me preferiva restare li, solo, mentre il sole era ormai quasi tramontato del tutto.

«Che stronzo che sono stato, però quel bacio... Un gesto così meraviglioso che rifarei altre migliaia e migliaia di volte, è stato tutto cosi spontaneo, o almeno per me.
Non so proprio controllare le mie emozioni, i miei sentimenti, scusami Stefano, ho capito che tu sei il ragazzo che amo, il ragazzo per cui sacrificherei me stesso, il ragazzo per cui farei di tutto pur di vedere quel tuo luminoso sorriso sul volto.» pensai, cercando di trattenere le lacrime che pian piano volevano scendere sulle mie guance

«Ti amo, ti amo davvero. Riuscirò a sistemare le cose, te lo prometto» sussurrai. Quella sarebbe stata la mia promessa, promessa per cui ero disposto a fare qualsiasi cosa pur di realizzarla.

Senza nemmeno accorgermene erano ormai le 21:00, dovevo assolutamente tornare a casa il prima possibile, prima che i miei genitori mi avessero dato per disperso. Feci la maggior parte del tragitto con la testa bassa, annegando nei miei pensieri e preoccupazioni, senza pensare ad altro. Una volta arrivato erano circa le 21:15 e appena attraversai la porta d'ingresso mi ritrovai davanti mio padre, il quale mi stava guardando con sguardo piuttosto serio.

«Ti sembra questa l'ora di tornare a casa, ragazzo?» mi chiese lui squadrandomi da capo a piedi

«Scusa papà, non avevo visto l'ora» dissi io a tono basso

Lui non disse niente, io intanto mi guardai intorno in cerca di mia madre, stavo per chiedere dove fosse quando sentii la sua voce dall'altra stanza, sembrava stesse parlando con qualcuno, probabilmente era al telefono

«La mamma?» chiesi guardando mio padre

«Poco fa le è arrivata una chiamata, è in cucina che parla al telefono» mi rispose lui, guardando in direzione della cucina

«Oh va bene» conclusi

Dopo poco mia madre finì la sua conversazione e raggiunse me e mio padre in salotto, aveva ancora il telefono in mano, ma soprattutto, un'espressione delusa e preoccupata in volto. Iniziai veramente a spaventarmi quando mi guardò fisso, senza dire una parola, così mio padre decise di rompere il silenzio e intervenire.

«Tutto bene tesoro? Chi era al telefono?» domandò lui incuriosito

«Era la madre di Stefano» iniziò lei

«Ha detto che poco fa è tornato a casa, ma appena entrato è corso correndo su per le scale senza proferire parola, sembrava inoltre avere le lacrime agli occhi. Poi si è chiuso nella sua stanza, probabilmente ora sta già dormendo, ma non ne è sicura» spiegò lei, rimettendosi a guardarmi fissa negli occhi.

Ammetto che a sentire quella spiegazione sentii il mio cuore sprofondare, era tutta colpa mia, e penso fosse per quello che mia madre non mi aveva ancora degnato di un sorriso o anche solo una parola, lei sapeva più cose di quante pure io non potevo rendermi conto.

«Povero ragazzo» disse mio padre «Che gli è successo?» chiese a mia madre

«La stessa domanda che volevo fare a mio figlio» rispose la donna, con tono freddo e leggermente arrabbiato «Eravate usciti insieme oggi pomeriggio vero, Mario

Calò il silenzio, sentivo gli occhi dei miei genitori incollati su di me, mi sentivo bloccato, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a proferire parola, mi sentivo uno schifo, sia nei confronti del mio amato ragazzo coi capelli rosa, sia per i miei genitori, ma anche per la madre di Ste. Chi si sarebbe mai immaginato che un gesto di qualche secondo avrebbe causato cosi tanti problemi?

«Lasciatemi stare» sussurrai io

Senza dare tempo ai miei di rispondere corsi nella mia stanza e chiusi a chiave, volevo stare da solo a pensare al casino che avevo combinato.

«Che è successo tra questi ragazzi oggi??» sentì mia madre dire dal corridoio, ma non volevo ascoltare altro.
Loro non sanno. E non devono sapere

~Spazio autrice🩷🖤~

Ciaoo! Scusate se in questi giorni non ho pubblicato ma mi ero scordata di pubblicare, e inoltre volevo fare beh questo capitolo dato che era stato scritto dal punto di vista di Mario.
Spero vi sia piaciuto!
La prossima volta aggiorno prima promesso ahaha

~Ale🧡

Wᴇ ᴜsᴇᴅ ᴛᴏ ʙᴇ ᴄʟᴏsᴇ ~🖤Sterio🩷~ WGFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora