appena entriamo in mensa jason toglie il braccio dalle mie spalle e mi spinge leggermente in avanti verso la fila per prendere i vassoi, e il pranzo.
io opto per un kiwi, e un succo di frutta, il resto del cibo sembra avere vita propria, non molto allettante.
jason riempe il suo vassoio con qualcosa che credo sia puré di verdure, e prende uno yogurt. strani gusti il ragazzo.
dopo aver preso entrambi da bere, ci dirigiamo verso il tavolo dove eravamo seduti ieri, dove lucy è giá seduta da sola, sta leggendo un libro.
appena appoggiamo i vassoi sul tavolo lei alza lo sguardo e chiude di scatto il libro "cristo, credevo non sareste più arrivati" dice con una faccia da mezzo cucciolo bastonato.
"ti lasceremmo mai da sola?" le domanda retoricamente jason, per poi rispondersi subito dopo da solo "oh, si" con un ghigno sulle labbra.
lucy gli rivolge una smorfia.
"ah, Daisy è uscita prima. si è sentita male" esclama all'improvviso, alzando la testa dall'insalata nel suo piatto.
"okay" le risponde jason, senza il minimo interesse "tom? dov'è" aggiunge poi, passandosi una mano tra i capelli.
"che ne so io" sbuffa lei, ottenendo un grugnito di rimando da parte di lui, a seguito di un'occhiata fugace.
quei due sembrano odiarsi, ma sembrano anche essere legati da qualcosa. non so come spiegare.
trascorriamo due lunghi minuti in silenzio prima che lucy inizi a parlare del libro che sta leggendo, rispondendo ogni tanto alle battutine di jason.
non alzo mai gli occhi dal piatto, se non per qualche sguardo ai due seduti attorno al tavolo rotondo con me.
finito di mangiare saluto entrambi e mi alzo, dirigendomi subito nella classe per l'ultima ora della giornata.
nel corridoio quasi incrocio lui,ma prima di farlo mi giro bruscamente e prendo un'altra strada.
chimica.
il prof è, come sempre, incapace di tenere la classe, così, dopo qualche tentativo di richiamare l'attenzione, esce dall'aula, rassegnato.
un pò mi dispiace, ma alla fine é lui a dover farsi rispettare.
tiro fuori un quaderno e inizio a disegnare. disegnare è sempre stata la mia passione, sin da piccola.
traccio le linee di un viso femminile, poi tiro fuori la matita a punta più morbida e inizio a sfumare ombre e contorni.
sto perfezionando un occhio quando un leggero ticchettio alla spalla fa deviare leggermente il percorso della matita.
sbuffo infastidita cancellando la linea prima di girarmi, e vedere chi è stato.
i miei occhi ne incontrano un paio azzurri, azzurro ghiaccio.
è lucky. è nel mio stesso corso? non ci avevo fatto caso.
"che fai, mi eviti?" chiede, accennando un sorrisetto. ma che vuole?
"scusa?" sono infastidita.
"andiamo, non fare finta di niente, sappiamo entrambi di cosa stiamo parlando" mi risponde con fare saccente.
"in veritá io non ne ho la minima idea, quindi, se non ti dispiace, vorrei tornare a fare ciò che stavo facendo" dico io, volgendo nuovamente lo sguardo al foglio sul banco.
non ho nemmeno finito di parlare che alle mie spalle sento la voce gracchiante della gallina di sta mattina. ma che, devono tutti stare per forza nel mio corso?

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probably lucky
Fanfictionè bello, eccome se è bello. occhi color ghiaccio, bocca carnosa, capelli biondi, molto chiari. mi sta fissando. mi rendo conto che i primi capitoli sono scritti abbastanza male e sono decisamente corti, scusate, ma spero abbiate pazienza e ignoriate...