chapter 25

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lo guardo parlare ed è incredibile come sia bello anche di mattina, con gli occhi appesantiti e tutta la stanchezza addosso.

la linea della mascella definita segue i movimenti della sua bocca, le labbra carnose sono arrossate, come la guance.

gesticola, e non posso fare a meno di notare le sue dita lunghe e affusolate. ha un leggero taglietto poco più sotto dell'indice della mano sinistra, la stessa mano sulla quale svolazza il filo di chiusura del braccialetto in corda al polso.

immagino le sue mani ruvide sulla mia guancia, spostarsi sulla mia schiena. sento le mie dita sfiorare il suo labbro inferiore, inspirando il suo profumo e intrecciando la mano tra i suoi capelli.

mi riprendo dal filo dei miei pensieri quando lo vedo guardarmi in attesa.

arrossisco "che cosa?"

"ma mi stavi almeno ascoltando? ti ho chiesto che classe hai alla prima ora" mi guarda con un sorriso sbilenco.

"chimica. tu?"

"biologia" sbuffa.

"lo so che vorresti essere con me, e con Emma Horton, ovviamente" alludo alla strana assistente dell'insegnante.

"con te, si"

alla sua risposta distolgo lo sguardo, le mie labbra si piegano in un sorriso involontario.

"allora ci vediamo dopo? storia è alla seconda ora" lucky raddrizza lo zaino sulle spalle.

"certo. a dopo" lo saluto e vado al mio armadietto.

l'ora trascorre velocemente, mi piace questa materia, specialmente fare laboratorio.

entro nella classe di storia e mi siedo al solito posto, appoggiando lo zaino per terra.
sento un odore familiare, dolce e delicato, inconfondibile.

alzo la testa e vedo christine sedersi accanto a me, mentre lucy, che si stava per avvicinare, guarda di traverso entrambe.

"ciao, Jade" il suo tono è estremamente gentile, e non so veramente se prenderla come una cosa positiva.

"ciao" le rivolgo un sorriso che dovrebbe essere rassicurante, ma sono abbastanza sicura che il risultato sia una smorfia vagamente di disgusto.

per quasi tutta la lezione non mi rivolge parola, fino a che non si avvicina, verso la fine della lezione, e mi sussurra all'orecchio "non ti avevo forse avvertita, troietta?"

"oh, cielo. christine non sarà ora di smetterla con questa scenetta? lucky è libero di fare quello che vuole" mantengo il tono di voce basso ma chiaramente infastidito.

vedo lucky, una fila avanti a noi, guardarci con la coda dell'occhio da sopra la propria spalla.

la campanella suona ma noi non ci muoviamo.

"devi lasciarlo stare, non è per quelle come te"

"come lei, cosa? christine finiscila" lucky interviene.

"Lucky" ha un tono ammonitorio.

"andiamo, Jade" mi fa un cenno con la testa lanciando uno sguardo di fuoco, ricambiato, a christine.

le campane risuonano nella mia testa, esultando, mentre usciamo insieme dalla classe lasciando christine alle nostre spalle.




"Jade" mi allarmo, la sua voce sembra rotta, quasi come se fosse sul punto di piangere.

"Lucky, che succede?"

"dimmi che sei a casa, ti prego"

"si, che succede?"

"posso venire?" la domanda suona come un implorazione.

"certo, ti aspetto"

non passano nemmeno 5 minuti che il campanello di casa suona, corro ad aprire.

lucky è distrutto, ha il viso arrossato, gli occhi lucidi, un segno rosso violaceo sulla sua mascella con delle chiazze di sangue.

dentro di me cado, non riesco a vederlo così. lo tiro dentro chiudendo la porta e lo stringo in un abbraccio. sento le sua braccia chiudersi attorno a me, lo stringo forte quando affonda il viso tra i miei capelli e lo sento singhiozzare.

"che è successo? Lucky" la mia voce non deve suonare bene ora, ma non mi importa.

lui non risponde, mi limito a stringerlo.
sento il suo respiro stabilizzarsi a poco a poco.

"vieni con me" gli prendo la mano e lo faccio sedere sul divano, poi prendo dalla cucina un panno bagnato e salgo in camera a prendergli una maglietta da sostituire con la sua macchiata.

quando torno da lui il suo sguardo è perso e vuoto davanti a se'. mi metto vicino a lui, tamponandogli la mascella, fino a quando mi accorgo che il sangue non è suo. lui ha solo un livido, non una ferita aperta. mi si gela il sangue nelle vene.

"cos'è successo, Lucky?"

"christine ha detto di noi a mio padre, ingigantendo la cosa. quando sono tornato a casa si è messo a urlarmi contro, offendendo me, offendendo te, offendendo mia madre quando mi ha defeso. eravamo a tavola, mentre litigavamo ha rotto un bicchiere e probabilmente anche una sua nocca, poi mi ha dato un pugno. ma è stato ancora peggio dopo che mia madre è intervenuta. è una persona di merda quell'uomo" inspira "io provo di tutto per piacergli, ho cambiato tutto della mia vita per lui, ma nulla gli va bene. non sarò mai abbastanza"

ho gli occhi lucidi "che testa di cazzo. tua madre? sta dalla tua parte?"

"si. spero per quello stronzo che non le abbia messo le mani addosso, non voglio immaginare come sarà la situazione quando tornerò a casa"

"l'ha mai toccata?" sussurro, quasi per non farmi sentire.

annuisce, sembra sul punto di piangere.

"dovreste cacciarlo di casa"

"mia madre non ne ha avrà mai il coraggio"

gli vado più vicina, lo abbraccio e gli bacio il petto all'altezza della mia testa.

"hai mangiato?"

"no"

"ti preparo qualcosa. se vuoi andare in bagno a darti una rinfrescata fai pure; ti ho portato anche una maglietta, quella che hai è sporca" mi alzo e vado in cucina.

prendo delle fette di pane per tramezzini e ci metto un affettato qualsiasi in mezzo.
metto il tutto su un piattino e lo porto in sala con un tovagliolino.

"grazie, Jade. davvero. scusa se sono venuto qua, è che non sapevo dove altro andare" tira su con il naso.

"qua puoi venire anche a notta fonda, sempre"

mangia il panino lentamente, accendo la tv e la tengo con il volume basso. quando lo ha finito si pulisce la bocca e si soffia il naso. guardo la sua guancia, ora è del tutto viola e sembra gonfia.

glie la sfioro delicatamente per un secondo "ti fa male?"

lui si gira verso di me, la mia mano sul suo collo appena sotto la mascella "un pò".

lo guardo negli occhi, è come sei il tempo fosse sospeso; in un attimo le sue labbra sono sopra alle mie. sono morbide, calde.
la sua mano circonda un lato della mia vita, l'altra cerca la mia guancia. mi sento bene, dentro di me calore e mi rendo conto di quanto avessi desiderato questo fin'ora. il bacio si approfondisce, sento la sua lingua toccare la mia mentre i nostri corpi si avvicinano. intreccio le dita di una mano tra i suo capelli, sento il suo mugolio soddisfatto sulle mie labbra.

ci allontaniamo lentamente l'uno dall'altro con i fiati corti.

"cazzo" dice lui, dopo aver espirato, come se avesse trattenuto il fiato. io l'ho fatto.

ci guardiamo, le nostre labbra si incastrano di nuovo, le sue mani scendono sui miei fianchi.


nota autore:

spero vi piaccia, al prossimo aggiornamento:)

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