ho aggiornato il primo capitolo (e lo farò anche con gli altri) e ho cambiato leggermente la storia, quindi, se avete voglia passate a rileggerlo. nel caso contrario, invece di essere tornata da due anni di riformatorio, Jade, è stata un anno in un centro di formazione, spedita là dall'ex-compagno di sua madre che aveva fatto il lavaggio del cervello a lei e distrutto la famiglia, in sostanza. buona lettura!
il mio sguardo si alterna tra mia madre e lucky. il mio cuore batte forte come un martello.
spero lucky rifiuti. o che mia madre cambi idea improvvisamente. perché deve incasinare tutto? l'idea di lucky in casa mia, seduto a tavola nella mia cucina, che gira per i corridoi, mentre mia madre gli racconta cose sicuramente imbarazzanti o private riguardanti me, mi rende estremamente nervosa. insomma, c'è già stato, ma ha passato due ora praticamente sdraiato sul divano come un sacco di patate a mangiare gli avanzi della pizza."con piacere, signora" sorride.
merda."perfetto. sta sera fatti trovare qua intorno alle 7.30" mia madre sembra entusiasta.
vorrei sotterrarmi. credo che il colore della mia faccia rimandi a un pomodoro. o magari una melanzana.
lucky mi sorride.
"ciao, jade" mi saluta, allungando leggermente la prima vocale del mio nome. ho il vago sospetto che sia a conoscenza del mio disagio, non che sia un gran segreto.
lo guardo andare via, poi entro in casa chiudendomi la porta alle spalle."mamma!" quasi urlo entrando in salotto "cosa fai? non sai nemmeno chi è! potrebbe essere uno stalker, o un maniaco; ma dico, fai entrare chiunque di capiti a tiro in casa tua?"
"da come lo guardavi sembrava tutt'altro" ridacchia "e comunque, non farne una tragedia, JJ, è soltanto una cena, niente di più; poi magari state pure un pò insieme dopo. ti ho solo fatto un favore"
"un favore? un favore!" dico con una lieve punta di esasperazione nella voce.
"ma sentila" sbuffo poi, mentre salgo le scale sbattendo i piedi. mia madre ride e ripete il mio nome un paio di volte. giurerei che sta scuotendo la testa sorridendo, in questo momento. lo fa da quando sono bambina, ogni volta che le faccio una sfuriata per avermi messa in imbarazzo, o per qualunque altro motivo.
entro in camera mia chiudendo la porta e faccio i compiti senza interrompermi, per finire prima, e dopo un'ora e mezza chiudo soddisfatta il quaderno.
non sono una studentessa modello, ma non me la cavo male. fino qualche mese prima di essere spedita nel mezzo del nulla ero una studentessa modello, tutto per mia madre, che mi faceva pressione per esserlo. in verità non veniva da lei questa preoccupazione (se così vogliamo chiamarla), ma dal mio ex-quasi-patrigno, che le aveva messo in testa tante di quelle cose che mia madre non sapeva nemmeno dove finiva la sua personalità e dove iniziava quella di lui.
dopo essermi fatta una veloce doccia, entro in camera e mi butto sul letto, addormentandomi.
-
"...ed era davvero ridicola!!" ride mia madre "insomma, girava per il vicinato con questa maglietta tirata su per far vedere l'ombelico e cantava, o meglio urlava, tutte le canzoni che passavano per radio. avresti dovuto vederla poi, sembrava una piccola polpetta. che fenomeno"
"grazie, mamma" borbotto a denti stretti "e poi che vuoi dire con 'piccola polpetta'? avevo solo un pò di pancetta da alcolista"
lucky sta ridendo, con le lacrime agli occhi.
è tutta la cena che mia madre racconta storie di me da piccola. un pò mi imbarazza, ma alla fine rido anche io. ero una bambina abbastanza strana.
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probably lucky
Fanfictionè bello, eccome se è bello. occhi color ghiaccio, bocca carnosa, capelli biondi, molto chiari. mi sta fissando. mi rendo conto che i primi capitoli sono scritti abbastanza male e sono decisamente corti, scusate, ma spero abbiate pazienza e ignoriate...