distolgo lo sguardo e guardo tom. sta fissando un punto alla sua destra, seguo il suo sguardo. un ragazzo.
ci fermiamo al suo armadietto, dall'altra parte del corridoio."cos'ha?" chiedo, indicando con un cenno della testa il ragazzo.
"la felpa più bella che abbia mai visto. che cerco da secoli in città e non trovo" mi risponde, con una lieve punta di esasperazione nella voce.
"sai, esiste una cosa chiamata internet" sospiro "puoi usarlo attraverso computer o cellulari, e puoi persino acquistare oggetti e quant'altro che non trovi nei negozi. mai sentito?"
"cacchiarola, Parrish, sei una genia" ride lui.
"lo so, Miller. non c'è bisogno che me lo ricordi"
chiude l'armadietto e ci dirigiamo in mensa ridendo, sorpassiamo il biondo che si è ora spostata nella fila opposta degli armadietti mentre sento il suo sguardo pesare su di me.
è inquietante, ma mi piace. non perché è inquietante, sia chiario, ma mi fa sentire come se trovasse qualcosa di interessante in me.ci sediamo al solito tavolo dopo aver preso il nostro pranzo, dove troviamo lucy e jason che discutono animatamente, come al solito, e daisy che li guarda ridendo sotto i baffi.
mi manca il legame che avevamo io e lei. certo, siamo ancora amiche, più o meno, ma rispetto a prima sembriamo quasi conoscenti. come biasimarla, in due anni le persone cambiano; io ne sono l'esempio lampante.saluto tutti, sedendomi accanto a tom e daisy.
"giusto per informazione, qual è il dilemma sta volta?" chiede ironicamente il primo.
"credo Kristen Stewart" ridacchia in risposta daisy.
"santo cielo"
ridiamo, per poi separare le acque davanti a noi.
tom si alza e si fa spazio tra i due, sedendosi."oggi resti a vedere gli allenamenti, J?" mi chiede daisy.
"si, durano un'ora, giusto?"
"si" risponde questa volta jason. non ci parliamo dall'ora d'arte e non riesco a decifrare l'espressione sul suo volto, per capire il motivo di quella risposta secca.
lascio perdere e stacco un pezzo del mio toast. ho portato il pranzo da casa.
"ma dov'è finito logan? non lo vedo da giorni" chiede a nessuno in particolare lucy. effettivamente anche io l'ho visto poco.
"passa tutto il tempo con la sua nuova fiamma? emma nonmiricordacosa" ridacchia tom.
"e quando aveva intenzione di dircelo? quando lo vedo mi sente. poi potrebbero anche stare con noi, eh"
tom fa spallucce, jason scimmiotta la bionda e io trattengo una risata.
appena la campanella suona usciamo dalla mensa.
"pregate per me, ho il test di letteratura" biascica tom.
ridiamo "in bocca al lupo".
lui se ne va con le spalle ricurve e entra nella classe.
noi quattro rimanenti ci dirigiamo verso il campo all'esterno. jason si prepara e corre dalla sua squadra, noi ci sediamo sugli spalti.
in squadra c'è anche lucky. strano, non l'ho mai visto indossare una felpa, o qualsiasi altro capo, con il logo della squadra.
lo osservo per tutta la durata dell'ora, nonostante non capisca molto del gioco, mi sembra mediamente bravo. anche jason lo è. guardo il biondo correre. ha un fisico aciutto, muscoloso ma non troppo. le sue gambe sembrano più piccole in confronto all'ingombrante protezione per le spalle, che fa sembrare il busto massiccio.
STAI LEGGENDO
probably lucky
Fanfictionè bello, eccome se è bello. occhi color ghiaccio, bocca carnosa, capelli biondi, molto chiari. mi sta fissando. mi rendo conto che i primi capitoli sono scritti abbastanza male e sono decisamente corti, scusate, ma spero abbiate pazienza e ignoriate...