chapter 19

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na:
secondo voi dovrei fare un capitolo dal punto di vista di lucky? (magari tra un paio di capitoli)
fatemi sapere nei commenti:)


mi tranquillizzo pian piano, tirando su con il naso e stringendomi a lui.
inspiro.

deposita un bacio sulla mia testa, mi stringe.
mi stringe a lui e mi sento bene. mi sento protetta.
ascolto il suo battito, con la testa appoggiata sul suo petto; lo ascolto alternarsi al mio, che rallenta sempre di più. potrei addormentarmi. si, potrei proprio addormentarmi, tra le sue braccia.

"è okay" sussurra, mentre un'ultima lacrima solitaria scende, solcando la mia guancia "è okay, sono qui"

"scusa" sussurra ancora, dopo qualche minuto di silenzio "scusa, scusa, scusa".
continua a ripeterlo un altro paio di volte, sembra quasi lo voglia ripetere a se stesso, più che a me.

non emetto alcun suono, tranne il rumore del mio respiro che si fa regolare. non ci siamo mossi.

inizia a parlare "sono stato proprio uno stronzo. sono un maledettissimo stronzo. non so nemmeno io, cosa avevo in testa. mi manchi così tanto, Jade"

il mio cuore sobbalza nel sentirgli pronunciare il mio nome. Jade. lo ha sussurrato contro il mio capo appoggiato a lui, soffiando sui miei capelli.

"io-" sospira "io non so cosa dire. non posso pretendere che tu capisca, fossi in te mi sarei già sbattuto fuori casa" non lo farei mai, resta qui "Jade. Jade, rispondimi".

"cos'è successo? perché mi ha trattata così?" dico con voce roca, chiudendo gli occhi.

"io.. non lo so. cioè, lo so. no, nel senso" si ingarbuglia nelle sue stesse parole e nonostante la situazione, mi scappa una risatina "il fatto è che.. devo essere amico degli altri" finisce, riferendosi al suo gruppo.

"devi? e comunque avresti potuto cercarmi lo stesso" borbotto io.

"si, devo" si raddrizza leggermente "è.. una storia lunga"

"non puoi semplicemente dirmi cosa c'è?" gli chiedo al limite dell'esasperazione, alzando il volto e incrociando il suo sguardo per la prima volta. ha il naso arrossato, probabilmente dal freddo.

schiarisce la voce mentre abbassa lo sguardo "c'è stato un lutto in famiglia due anni fa, mio fratello è rimasto vittima di un incidente d'auto"

gli si smorza la voce e mi si blocca il fiato, non so cosa dire.

lui continua, senza darmi tempo di dire qualcosa "lui era il figlio perfetto per i miei genitori, insomma, loro hanno sempre voluto che uscissimo con persone diciamo.. di alto livello sociale, provenienti di famiglie benestanti, che partecipassimo agli eventi di famiglia, che progettassimo il nostro futuro sulle loro orme"

si schiarisce la voce "non sono mai stato così, mai. da quando.. se ne è andato, credo che in me rivedano lui. sono sempre stato la pecora nera della famiglia, non volevo deluderli ancora,per quanto la loro mentalità sia sbagliata"

mi sento la bocca asciutta "mi dispiace, mi dispiace davvero tanto"

lui continua a parlare "le famiglie di christine e isaac sono in rapporti abbastanza stretti con i miei"
ridacchia "christine è una fottuta figlia di papà, non si è mai fatta scrupolo a mettere in risalto i miei comportamenti poco.. adeguati, per loro"

appoggio la mano sul suo ginocchio e faccio dei piccoli cerchi e grattini con le dita "è davvero una stronza, dovresti parlare con i tuoi. dire loro cosa pensi."

probably luckyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora