mi sveglio con i timpani trapanati dal fastidiosissimo rumore della sveglia, con gli occhi ancora chiusi la afferro e la lancio per terra. almeno si è spenta.
scendo a bere un pò d'acqua, mi lavo e vesto in fretta, sono in ritardo.
esco velocemente di casa e inizio a correre. guardo l'ora. smetto di correre, riesco benissimo ad arrivare in tempo camminando. sento in lontananza grida e urletti, accompagnati da un canzoncina in sottofondo. si fanno sempre più vicini, finché non sono praticamente accanto a me. provengono da una macchina, do un'occhiata e vedo il gruppo di oche di ieri, con un paio di ragazzi. uno di loro è al volante. è Lucky.
continuo a camminare, guardando avanti, la macchina fa per sorpassarmi ma una di quelle vocette stridule gracchia di rallentare. la stessa, fa
"non hai nemmeno una macchina, sfigata?"
volto lo sguardo e vedo che mi fissa. è la stessa ragazza di ieri, ha una canottiera scollata bianca, praticamente trasparente, e i capelli castani sono sciolti sulle spalle. è seduta sul retro della decappottabile, non sul sedile, infatti è leggermente "più in alto degli altri".
continuo a camminare guardando davanti a me. la ragazza sembra convinta a continuare. ma che vuole?
"non ti hanno insegnato a rispondere alle domande?" dice la stessa voce stridula.
sbuffo e mi volto "cielo, fatti una vita" le dico, per poi continuare a camminare. mi sta facendo perdere tempo.
il ragazzo accanto a lei soffoca una risatina, mentre lei sbuffa e le altre ochette nel macchina schioccano le loro schifose lingue. poi, la macchina sfreccia via davanti a me.
manca poco per arrivare a scuola. arrivo davanti all'entrata con il suono della campanella, do un'occhiata veloce al foglio degli orari e corro in classe. mi siedo accasciandomi sulla sedia.
appena il professore di storia inizia a spiegare, tiro fuori il mio quaderno e inizio a disegnare, scrivere, un pò a caso.
"Jade. Jade!" sento una voce alla mia destra sussurrare il mio nome.
mi giro e vedo Daisy seduta accanto a Lucy, nella fila centrale in corrispondenza del mio banco. che è vuoto. mi sorridono entrambe, ricambio.
do un'occhiata alla classe, sono quasi tutti facce nuove. c'è anche lui. è seduto in seconda fila, sta fissando incredibilmente interessato il tappino di una penna. lo lascia cadere e appoggia la testa sul banco. guarda le finestre. poi sposta lo sguardo su di me.
mi rendo conto di fissarlo ancora. distolgo lo sguardo e chiudo il quaderno. poi, stranamente, inizio ad ascoltare la lezione. il professore blatera e blatera e blatera ancora di qualcosa riguardante i Greci. no, è troppo per me. riapro il quaderno e rinizio a disegnare.
la campanella suona. la lezione è durata due ore, e alzandomi stiracchio leggermente le gambe indolenzite. ora dovrei avere la lezione di arte. finalmente qualcosa di interessante. ci dovrebbe essere anche Jason, se non sbaglio. prendo lo zaino e esco fuori dalla classe, da sola, non vedendo ne Daisy ne Lucy. un braccio mi ferma quando sono ormai arrivata alla porta.
"ehi, ciao" dice una voce maschile, mi volto.
è Lucky. è vicino a me, e posso ben vedere le sue labbra carnose e i suoi occhi color ghiaccio. ma è vero?
"ehm, ciao" rispondo, abbozzando un sorriso.
Sii calma Jade, calma e rilassata.
"volevo solo scusarmi da parte di Christina, la ragazza di sta mattina, nella macchina, di solito non.." inizia a dire grattandosi la nuca.
"tranquillo, è okay. devo andare, ciao" lo interrompo, e detto questo mi volto, andando via. una parte di me è delusa dall'oggetto della conversazione, l'altra è imbarazzata; sono una frana con i ragazzi.
"oh, va bene" dice il ragazzo alle mia spalle, in fretta.
poi sento nuovamente la stessa voce,in lontananza.
"ehm, comunque io sono Lucky".
continuo a camminare, per poi entrare in classe e sedermi accanto a Jason. la lezione non è ancora iniziata.
lui mi sorride.
i suoi denti sono bianchissimi.
osservo l'aula, è molto piccola, e a differenza delle altre aule della scuola, o almeno quelle in cui sono stata, è dipinta di marrone scuro, le finestre hanno un piccolo davanzale, e la parete in fondo è coperta di post-it, con alcune scritte sopra.
la lezione inizia, è piacevole. mi piacciono le lezioni "pratiche". la professoressa, una donna sulla sessantina, bassa, magra e dai tratti asiatici, si presenta. poi, ci divide a gruppi e ci spiega il lavoro, dopo aver fatto una breve introduzione. il tempo scorre velocemente, nonostante sia stata lì dentro per ben tre ore.
io e Jason usciamo dalla classe e ci dirigiamo in mensa, mentre lui inizia a parlare e mi metti un braccio sulle spalle. non mi da fastidio, anzi.
qualcuno mi osserva. lo so. credo che tutti abbiano presente quella sensazione, di essere osservati, anche alle spalle.
mi do un'occhiata intorno, finché, i miei occhi non ne incontrano un paio azzurri. color ghiaccio.
è accanto a un'armadietto aperto, ha ancora un paio di libri in mano. la sua faccia è una maschera. non riesco a distinguere la sua espressione. i capelli sono leggermente scompigliati, e alcune ciocche ricadono sulla sua fronte.
appena i nostri sguardi si incrociano non accenna a distogliere lo sguardo, anzi, sembra intenzionato a sostenerlo.
io no.
guardo altrove.
guardo Jason, sorridendogli.
poi scendiamo insieme le scale, e entriamo in mensa.
NOTA AUTORE:
più ci provo e meno ci riesco, sto provando ad aggiornare più velocemente ma sono sempre troppo impegnata,
scusate ancora!spero che comunque la storia vi piaccia.
grazie per le visualizzazioni, i commenti e i voti, continuate a farlo!
ciao!:)
STAI LEGGENDO
probably lucky
Fiksi Penggemarè bello, eccome se è bello. occhi color ghiaccio, bocca carnosa, capelli biondi, molto chiari. mi sta fissando. mi rendo conto che i primi capitoli sono scritti abbastanza male e sono decisamente corti, scusate, ma spero abbiate pazienza e ignoriate...