Chapter seven

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Matt

"3.000 $ sono appena stati versati sul suo conto."

Leggo la solita notifica sul cellulare, che mi arriva ogni mese da un po' ormai, e mando un messaggio a chi ha effettuato il bonifico:

"Sono arrivati, anche se starle dietro non è facile."

Non aspetto neanche la sua risposta, poiché poso il telefono sul comodino e mi alzo dal letto, per dirigermi verso la scrivania e tirare fuori una Marlboro dal pacchetto.

«Buongiorno, amico.» la voce di TJ mi risuona alle spalle.

Mi volto verso di lui e noto che ha appena finito di farsi una doccia. Le ciocche castane, più lunghe sulla fronte e con una solita linea centrale, sono completamente bagnate e tirate indietro da un gesto della mano. Il corpo è nudo, con solo un asciugamano legato in vita, che lascia però il suo torace non molto allenato scoperto.

«Buongiorno.» rispondo con la voce roca, essendomi svegliato da soltanto pochi minuti.

L'erezione mattutina è infatti ancora presente e pressa i pantaloni grigi della tuta. Non mi preoccupo però di nasconderla e inizio a fumare, sedendomi con le gambe divaricate sulla sedia girevole davanti alla scrivania.

Aggrotto le sopracciglia nel momento in cui TJ inizia ad esaminare con attenzione il letto, per poi rimanere deluso nel non vedere nessuno.

Che cazzo si aspettava? Sa che non dorme mai nessuno con me.

«L'hai lasciata al locale, eh?»

La mia espressione diventa confusa, poiché non so a cosa si riferisca. Tuttavia, lo capisco solo in seguito, nel momento in cui mi rivolge uno sguardo malizioso e un sorrisino perverso.

Ah. Ally.

Non rispondo, espiro semplicemente una boccata di fumo e inizio a far ruotare con il pollice l'anello d'acciaio che avvolge il dito medio.

«Ci sei andato giù pesante ieri sera, non è vero? Ashley ieri era in bagno e ha detto che urlava come una matta.» trattiene una risatina, guadagnandosi semplicemente un'occhiata disinteressata.

Si riferisce a quello che è successo ieri sera al Galaxy.

Alle urla che la tigre non è riuscita a trattenere. O meglio, che io non le ho fatto trattenere. Mi eccita infatti da morire quando le ragazze si imbarazzano per l'effetto che ho su di loro, e sentirle perdere la voce urlando il mio nome. Ed è ancora più divertente vedere come si arrendono al dominio che ho sulla loro fighetta e sul loro istinto. Vedere come le loro barriere crollano e si mostrano bagnate, calde e pronte a essere fottute per bene...

«Guarda che ti si sta indurendo il cazzo, idiota, almeno cerca di avere un po' di pudore.»

Sposto lo sguardo sul mio membro e ghigno nel momento in cui noto quanto sia effettivamente duro e grosso. Non mi spiace il fatto che si ecciti al pensiero della tigre, tutt'altro. Ogni volta che immagino le sue gambe aperte per accoglierlo dentro di sé scariche di adrenalina mi pervadono interamente e mi fanno sentire... infuocato.

«Che c'è? Ti metto a disagio, per caso?» domano con scherno a TJ, che, intanto, ha afferrato il cartone del latte dal minifrigo e ha iniziato a berlo.

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