Chapter thirty-seven

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L'esame di chimica è stato più complicato di quanto mi aspettassi, ma dopo due ore sono riuscita finalmente a completare in tempo tutte le domande e a consegnare.

Le palpebre mi fanno male per la stanchezza, perciò le sbatto più volte e bevo un sorso d'acqua.

In questo momento l'unica cosa che desidero è mangiare qualcosa nel silenzio più totale e po-

«Ally, Ally! Ferma!» la voce squillante di West mi fa bloccare sul posto e mi induce a voltarmi.

Sta correndo verso di me dall'altro lato del corridoio e sbatte contro diversi studenti che gli riservano occhiatacce.

«Che succede?» chiedo allarmata non appena si blocca davanti a me e si piega in due per l'affanno.

«Che succede cosa?»

Aggrotto le sopracciglia e sgrano gli occhi. «Hai urlato di fermarmi, è successo qualcosa?»

Lui, allora, increspa le labbra in un sorriso e agita le mani davanti al viso per minimizzare. «Oh no, niente. Volevo solo andare con te in mensa.»

Inarco un sopracciglio e schiudo le labbra, in cerca di qualcosa da dire.

Eppure, le parole mi mancano e non faccio altro che arrendermi. Rilascio infatti un sospiro e mi incammino con lui verso la mensa.

Avrei voluto passare il pranzo in tranquillità, ma a quanto pare dovrò rimandare alla prossima volta, poiché West e la parola "quiete" sono due opposti inavvicinabili.

Una volta entrati in mensa, supero la fila e incito West a fare lo stesso.

Lui inizialmente ribatte, perciò lo afferro dalla manica della felpa e lo porto davanti al bancone, mentre lui sussurra delle scuse a ogni singolo studente.

Roteo gli occhi al cielo con rassegnazione e ordino una semplice insalata con delle patate al forno.

Compro anche una bottiglietta d'acqua e la poggio sul vassoio, aspettando West.

Lui, come ogni volta, non appena posa gli occhi sulla varietà di cibo presente, si inumidisce le labbra e sgrana gli occhi.

Riempie infatti il vassoio di patatine, petto di pollo, hamburger, un po' di pasta al sugo, alcune polpette, delle zucchine grigliate, due pezzi di frittata, una coca cola e - come dolci - un cupcake, due biscotti e una fetta di cheesecake alla fragola.

Una volta finito sorride soddisfatto e si volta per andarsene.

Tuttavia, una risatina derisoria alle sue spalle lo fa voltare di scatto e cattura anche la mia attenzione.

Riconosco all'istante la ragazza dai capelli castani: è Jessy, la compagna di stanza di Chloe, e sta alternando i suoi occhi dal piatto di West alla biondina accanto a lei.

Aggrotto le sopracciglia, esattamente come West.

«Chissà se è rimasto qualcosa per noi...» sussurra la castana, provocando una risata da parte della sua amica. «Sembrava una ruspa mentre si riempiva il piatto.»

Inarco entrambe le sopracciglia, mentre il sorriso di West si spegne e i suoi occhioni scuri si spostano da una ragazza all'altra.

«Che maiale. Ma non si vergogna?» continua ancora Jessy, mentre Chloe solleva velocemente le sopracciglia e continua, prendendo un po' di pollo: «Sono sicura che se gli offrissi una pizza dopo se la mangerebbe tutta.»

La sua amica sghignazza.

«E avrebbe ancora fame!»

Dopo queste parole, scoppiano entrambe a ridere a crepapelle.

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