Chapter twenty-eight

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«Sono stato grande oggi, non è vero?» domanda West, accanto a me, mentre mangia un panino con tonno e maionese.

Inarco un sopracciglio.

«Dove lo hai preso quello? Non danno da mangiare alla festa.»

Addenta un grande boccone, riempiendosi la bocca come se fosse uno scoiattolo.

«L'ho fac-fakko io.» risponde, nonostante stia ancora masticando.

Roteo gli occhi al cielo e increspo le labbra in un sorriso, rassegnata al fatto che West sia l'unico che porta cibo in qualsiasi posto in cui vada:

Agli esami, dopo gli allenamenti, mentre esce con i suoi amici, al supermercato e ora persino alle feste.

Rilascio un sospiro divertito e mi incammino verso la piscina. West ha detto di voler fare il bagno e mi ha praticamente obbligata a farlo insieme a lui.

Perciò mi ritrovo a sfilarmi la gonna e il top e a rimanere con un semplice bikini nero, sperando che a nessuno venga la maledetta idea di schizzarmi.

«Ho sempre amato le piscine. Sono così... acquatiche.» sorride euforico, mentre si sfila la t-shirt.

Inarco un sopracciglio alla sua affermazione, ma non dico nulla.

Se mi mostro interessata al suo discorso probabilmente mi riempirà la testa per un'ora e mezza riguardo i suoi apprezzamenti sulle piscine.

Era capitato una volta con un programma televisivo, e non vorrei ripetere l'esperienza.

Appena tolte anche le scarpe da ginnastica, comunque, ecco che si immerge all'istante, facendo però lentamente dato che ha divorato metà panino meno di cinque minuti fa.

Faccio qualche passo indietro per evitare che mi bagni.

«È fredda?» domando perciò.

Scuote il capo in segno di diniego.

«No, è perfetta.»

Sfilo perciò anche io le mie sneakers. Tuttavia, quando sto per tuffarmi, ecco che sento una ragazza urlare non appena si immerge.

«Oddio!» la sua espressione appare sofferente a causa della temperatura forse fin troppo bassa dell'acqua.

Assottiglio le palpebre.

«West, sei nato in Antartide per caso?»

Neanche mi sente, poiché si posiziona a mo' di tronco e inizia a nuotare lentamente da una parte all'altra.

Comincio quindi a ripensare se buttarmi o meno, fino a quando però una voce maschile e roca non cattura completamente la mia attenzione.

«Hai intenzione di startene lì a lungo, girasole?»

I miei occhi saettano su un punto della piscina, posandosi all'istante sulla figura di Matt.

È immerso in acqua, rivolto verso di me, con le braccia appoggiate al bordo della piscina.

I muscoli sono messi in rilievo e catturano gli sguardi di molte ragazze presenti.

I capelli biondi sono bagnati, ma lo fanno apparire talmente sexy che sono costretta a serrare lievemente le cosce.

La mascella è definita, gli occhi brillano ancora di più e riflettono l'acqua sottostante...

Non riesco a distogliere un solo secondo lo sguardo da lui, avvertendo lo stomaco ingarbugliarsi nell'immediato alla sua vista.

Mi schiarisco comunque la voce e cerco di darmi un contegno.

«Penso che tornerò dentro in realtà.»

(Un)expectedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora