Matt
L'aveva trovata.
Aveva trovato quella dannata pistola e per poco non aveva scoperto tutto, cazzo.
Le ho rifilato una fottuta scusa e lei mi ha creduto.
Si è fidata di me.
Dio, questo mi fa sentire ancora di più una merda.
Potevo dirle la verità riguardo ciò che stava succedendo. Potevo confessarle che sua zia Isobel mi aveva ingaggiato per proteggerla, che aveva usato me proprio perché ero una persona vicina a lei che non avrebbe destato particolari sospetti.
Potevo dirle che quella pistola mi era stata data da lei, così come i diversi ordini di seguirla.
Potevo dirle tutto, cazzo, ma non l'ho fatto.
Ho temuto che se l'avessi fatto tutto ciò che avevamo costruito fino a quel momento si sarebbe dissolto nel nulla come un fottuto castello di carte, e non posso permetterlo. Non adesso che le cose stanno andando così bene e che finalmente ho trovato la mia pace.
Sbuffo e passo una mano tra i capelli, mentre mi fermo davanti alla stazione di polizia.
Siamo venuti qui per denunciare ciò che è accaduto ieri sera e far arrestare il bastardo che ha spiato Ally per tutto questo tempo.
Scendiamo in particolare dall'auto e camminiamo a passi svelti verso l'ingresso.
Non appena entriamo dentro, la confusione di persone ci inonda all'istante: poliziotti che corrono e camminano da una parte all'altra, uomini scortati e ammanettati, prostitute che urlano contro agenti che le guardano annoiati e rassegnati.
Sono solo le dieci del mattino, ma c'è già un enorme casino.
«Cerchiamo qualcuno che possa prenderci la denuncia.» comunico ad Ally, incamminandomi verso gli alti banconi posti poco lontano dalle porte d'ingresso, dove sono seduti due poliziotti che raccolgono le varie informazioni e digitano sul computer.
La mora annuisce al mio fianco, ma - proprio quando stiamo per rivolgerci all'agente davanti a noi - ecco che il suono di un messaggio ci interrompe all'istante.
Ci fermiamo entrambi, come consapevoli che non si tratti di una semplice notifica - dato il tempismo - e posiamo lo sguardo sul telefono di Ally.
«Controllo un attimo.» lo sblocca perciò velocemente e, con un cipiglio in volto, apre il messaggio appena arrivato.
È da un numero anonimo e, seppur sia diverso da quello di ieri sera, sono sicuro che si tratti della stessa identica persona che ha mandato quelle foto.
Nella chat appare infatti un'immagine da caricare, che - non appena viene aperta - ci presenta dinanzi...
Oh cazzo.
Non può essere.
È una foto di Emily, la sorellina di Ally.
Sta giocando in quello che probabilmente è il parco della scuola e sorride ad altre bambine accanto a lei.
La foto sembra scattata da un punto più lontano, rispetto a quello in cui si trova la bambina, ma non eccessivamente.
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(Un)expected
RandomSPIN OFF DI (IM)POSSIBLE. (UN)EXPECTED PERÒ PUÒ ANCHE ESSERE LETTA DA SOLA. Ally. Chioma corvina. Postura sicura. Sguardo glaciale. Reputazione di ragazza facile e senza cuore. Una ragazza odiata da tutti, temuta da tutti. Una ragazza senza alcuna...