Chapter nine

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«Quindi perché avete litigato?» la voce di Samantha risulta abbastanza ovattata, così come quella di Charlotte. Sono infatti abbastanza concentrata e riflessiva perché non ho la minima idea se scrivere a zia Isobel oppure lasciare perdere.

Il messaggio è qui davanti a me, pronto per insultarla e farla pentire di ciò che ha fatto, eppure mi ritrovo abbastanza combattuta: da un lato vorrei vedere la sua reazione alle offese e all'ira che le riverserei sicuramente addosso. Mi scatenerei contro di lei fino a quando non non chiederebbe scusa per aver fatto sì che Emily non ricevesse le mie lettere. Tuttavia, dall'altro, non voglio che impedisca nuovamente a mia sorella di scrivermi. Le ho infatti inviato ieri un telefono nuovo con soltanto il mio numero salvato e abbiamo già iniziato a sentirci. Le ho detto di non dire niente a nessuno, poiché ho il timore che possano- per chissà quale ragione- impedirglielo. Per questo non ho la minima idea se inviare il messaggio o meno.

«Sto cercando in tutti i modi di farlo comportare in modo almeno civile con Adam, ma lui ogni volta che lo vede lo offende!» esclama Charlotte, piombandosi sul letto e lasciando che la chioma bionda si estenda su tutto il cuscino.

Sta raccontando dell'ultima lite che ha avuto con Jason e, per quanto io non stia ascoltando molto, non posso fare a meno di dare ragione a quest'ultimo.

Fisher- il ragazzo che Jason odia di più al mondo, poiché ci ha provato con la sua ragazza, nonché Charlotte- sta sulle palle anche a me. Ha quell'aria da nerd santarellino che mi manda fuori di testa. Per di più ogni volta che mi vede abbassa lo sguardo o cambia corridoio e, Dio, è troppo imbarazzante.

Mordo l'unghia del pollice, mentre continuo a leggere e rileggere il messaggio sulla chat di zia Isobel.

«Del tipo?» Samantha si siede proprio accanto a lei e inizia a sgranocchiare una barretta energetica.

Lascia una scia di profumo alle fragole nel momento in cui mi passa davanti, che si unisce al profumo della mocciosa e al mio.

«"Passami la penna, coglione." ; "Fammi sedere vicino a lei, cazzone" ;» canzona il suo ragazzo, agitando le braccia e gesticolando in un modo tanto infantile quanto divertente.

Sorrido lievemente, improvvisamente interessata alla parte del discorso in cui Jason prende a pugni Fisher.

«"Uh, guarda chi c'è! L'orsetto del cuore."»

Samantha scoppia in una risatina e io l'assecondo, tralasciando l'occhiataccia che Charlotte riserva a entrambe.

«È normale che faccia così, Lotty. È andato a letto con te, ti ha baciata e vi siete frequentati per un periodo.» pronuncia Sam, cercando di minimizzare la situazione e far diminuire la collera della biondina.

Tuttavia lei non sembra volerne sentire, poiché continua: «Appunto: ci siamo. Adesso io sto con lui e mi dispiace che ogni volta Adam rimanga male per le sue parole...» abbassa lo sguardo e giocherella con le punte dei capelli.

Sospiro e scuoto il capo.

«Secondo me Miller fa bene. Quel co-»

Non riesco a finire la frase, poiché gli occhi di Charlotte si calamitano su di me e mi intimano di non continuare con quell'offesa. E, nonostante non mi abbiano intimidito neanche un po', scelgo di assecondarla. Infatti, sbuffo e roteo gli occhi al cielo, per poi continuare:

«Adam ti guarda ogni volta come se stesse sul punto di scoparti. È normale che a Jason dia fastidio. E poi c'è un lato positivo in tutto ciò.»

Entrambi i loro sguardi si puntano nella mia direzione.

«Si è rifatto il naso con tutti i pugni che gli ha tirato. Mica roba da niente.» scrollo le spalle, facendo scoppiare a ridere Sam.

(Un)expectedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora