1- It's not what it looks like

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ARIA POV
Da sempre sono stata addestrata da mio padre e dai migliori allenatori di Boston a combattere, a combattere per difendermi.

Da quando mia madre ci ha lasciati, non sono più la stessa, la sua morte si è portata via con sé una grande parte di me che credo di non poter più riavere.

Ancora oggi mi domando chi siano coloro che l'hanno uccisa e perché l'abbiano fatto.

Ma tutto ciò è ancora un mistero, l'unica certezza che io e mio padre abbiamo è che sono stati i cinesi.

Un gruppo mafioso detto Kave abbastanza potente da mettere in riga la Cina, che campa attraverso cartelli di prostituzioni e spacci di droga.

Anni fa, quando non ero ancora venuta al mondo, i Kave attaccarono l'America così le famiglie più facoltose e immischiate nella mafia, compresa la mia, lasciarono le loro faide e si riunirono in un unico grande gruppo.

La guerra fu dura, dopo anni e anni passati a lottare, finalmente credettero di averli eliminati dalla piazza.

Anche se quello sembrò solo e un semplice miraggio.

Quattro anni dopo, quando io ero ancora una bambina, tornarono più forti di prima e rapirono mia madre.

L'unica donna amata davvero dal proprio marito, le altre mogli si erano solo trovate combinate in matrimoni forzati di convivenza dove importava solo l'apparenza e gli affari.

Tornando al discorso, i cinesi rapirono mia madre e la portarono fin in Russia per depistare le loro tracce.

Quando la voce si sparse il gruppo si riunì di nuovo e setacciarono ogni centimetro dell'America, ma tutto ciò fu inutile.

Mia madre non era lì, passarono mesi e ancora mesi e di lei non avevamo notizie, nessuna traccia, ricevevamo solo chiamate anonime silenziose senza sapere altro.

Giorni dopo ci fu un attentato a New York, noi sapevamo che fossero stati loro, tutti lo sapevano.

Così unite tutte le forze cercarono di eliminare per sempre questi bastardi e ci riuscirono ma per mia madre fu troppo tardi.

Il loro capo prima di scappare mandò un segnale che fece esplodere un'auto e fin qui nulla.

Poi tutti gli uomini fuori i obbligati a indietreggiare e lì fu il vero colpo.

Videro un corpo saltare in aria tra le fiamme, era Anne Thorpe.

Mia madre.

Di lì in poi la mia vita venne distrutta per sempre, crebbi senza affetto e senza una figura materna che potesse abbracciarmi, pettinarmi i capelli o perfino leggermi le favole della buona notte che era solita fare.

Mio padre cercava di fare il possibile ma non era la stessa cosa.

Passavano gli anni e io diventavo sempre più grande così come i miei incubi la notte.

Ogni notte immaginavo sempre quella esatta scena che non potetti vedere a causa della mia precoce età.

Ogni notte c'era un dettaglio diverso, un'immagine diversa ma la storia era sempre quella.

Non cambiava mai.

Mi abituai sempre di più a non dormire, non potevo permettermi di avere paura così ogni volta che succedeva invece di rimettermi a dormire scendevo giù dal letto e andavo ad allenarmi nella stanza insonorizzata.

Ogni notte.

Col tempo divenni sempre più brava tanto che non sbagliavo nemmeno un bersaglio.

Riuscivo a maneggiare qualsiasi arma nelle mie mani dalle più piccole, alle più grandi.

Stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora