Stay with me

10-you are my crazy psycho woman

Il piano era fallito, era totalmente andato in fumo.

Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli, sarei entrata all'interno del bunker che avrei sicuramente trovato e poi avrei sparato a tutti senza problemi e invece no, è arrivato il super uomo grande e grosso che mi portato contro la mia volontà nella sua auto e mi ci ha legata dentro.

"Ora tu vieni con me e non fare cazzate" mi minacciò, che faccia tosta, prima si è fatto sciogliere come un pezzettino di burro al fuoco e poi si è permesso di dettarmi degli ordini, a me.

Avrà messo sicuramente qualche cimice da qualche parte nella villa sennò non si spiega la sua presenza qui da New York a Boston, sono più di due ore in macchina.

Avevo pianificato di giocare con cui, l'avrei prima sedotto, gli avrei fatto fare qualcosa e poi in un suo momento di distrazione sarei scappata il più lontano possibile da lui e dalla sua arroganza e avrei portato a termine la mia missione.

Ormai all'Ordine della Mafia stavo perdendo tutto il rispetto che avevo prima, che mi sono guadagnata e sudata; da passare ad un incarico al giorno, sono passata ad averne massimo tre alla settimana, stavo perdendo punti e tra poco si sarebbe svolta la festa per nominare il nuovo capo dell'organizzazione, e io e Zane ci saremmo dovuti andare insieme.

A proposito di lui, ora mi trovavo nella sua auto, legata a una cintura irremovibile e con poca aria nell'abitacolo, essa c'era però con lui all'interno era impossibile respirarci; ci stavamo dirigendo a casa mia e poi se ne sarebbe andato da dove diavolo era venuto.

"Ma che cazzo io avevo la mia auto" gli dissi con tono ormai esausto di lottare, era impossibile combattere, doveva avere sempre ragione lui, "ho fatto venire un mio uomo e ora la sta già portando a casa" rispose alla mia constatazione "fai sempre tutto tu, quando stiamo insieme non mi lasci un attimo di libertà cazzo" incominciai a adirarmi e a sbraitargli addosso, in una relazione, anche se finta, i ruoli devono essere equi e uno non deve prevalere sull'altro.

"Se vuoi la libertà da me mia cara Aria te la devi meritare" non capivo, mi dovevo meritarmi la mia libertà? "non puoi fare tutto da sola e andartene in un covo di squilibrati che non aspetta altro che ucciderti, saresti un'incosciente" continuò Zane, su questo potevo dargli ragione, avevo reagito d'impulso e avevo sbagliato.

Ma ne sarei uscita lo stesso vincitrice, uccisi o no.

Eravamo appena arrivati sotto casa ed era ormai piena notte, alla villa tutti dormivano e io come una cretina avevo lasciato le chiavi dentro casa sul comodino della mia stanza, non è colpa mia, avevo preso troppo sul serio la missione da non pensare al resto.

"Ciao", lo salutai senza dargli troppa corda, mio padre mi ha sempre detto che il saluto non si nega a nessuno, ma ad una persona del genere non puoi altro che dargli un calcio nelle palle, mi ha rinchiuso nella sua macchina e addirittura bloccata con la cintura.

Scesi comunque dalla macchina e provai a scavalcare il cancello ma non c'era modo di riuscirci, sentì una portiera sbattere violentemente e mi girai "hai dimenticato le chiavi in casa vero?" mi derise con quel solito sorrisetto che faceva quando si sentiva superiore "si cazzo, non vedi che sto cercando di entrare da più di venti minuti dentro casa mia? Sei proprio un genio" dissi sempre più scazzata; non volevo stare un minuto di più con questo essere.

"Su dai andiamo, ti porto a casa mia" disse dal nulla Zane "ti cambi, ti rinfreschi e domani mattina farò portare qui il mio jet per accompagnarti" non era una brutta idea pensandoci, si sarebbe potuta fare, però non demorsi.

Continuai a cercare di salire ancora più in alto mettendo più forza nelle braccia ma restavo sempre nello stesso punto di prima, "dannazione aiutami invece di starti lì a ridere come un deficiente, non voglio venire a casa tua prima del previsto" gli dissi guardandolo negli occhi, mentre lui se la spassava io stavo per avere una crisi nervosa.