27- Don't touch my woman

5.1K 120 13
                                    

Da fuori le finestre non si riesce più a vedere uno strascico di luce naturale.

Ormai la notte è arrivata e ad illuminarci ci sono solo le luci gialle e bianche degli uffici dei palazzi vicini.

La guerra non è ancora terminata, anche se noi siamo in netto vantaggio rispetto a loro.

Cosa abbiamo fatto per ridurci in questa maniera?

Ne mancano davvero pochi e altri hanno avuto anche l'opportunità di filarsela, solo che non sanno che da questo palazzo non c'è una via d'uscita.

Tutti i passaggi sono stati sbarrati apposta per queste tipo di situazioni, qui il sistema d'allarme è stato programmato per questo.

La tecnologia che hanno usato per configurarli è davvero ottima, tra le migliori che ci siano e questo rende tutto il più sicuro possibile.

Anche se vedendo la situazione di adesso ho qualche dubbio al riguardo.

Siamo rimasti che il nostro esercito uscì dalle loro coperture e noi insieme a loro abbiamo continuato a combattere per aiutarli, tutto stava procedendo per il meglio fino a quando non arrivò qualcuno dal corridoio con una mitraglietta.

«Cazzo e ora questo da dove esce?»
dissi a Carter che stava a fianco a me.

Entrambi ci guardiamo negli occhi e alziamo le spalle contemporaneamente come a dire -non lo so-.

Durante questo periodo io e lui abbiamo legato molto, è una bella compagnia e non so come faccia ad essere migliore amico di due scorbutici del genere.

«Ah beh non ne ho idea, qui sono tutti matti» risponde lui continuando a sparare in aria.
In questo momento i corpi sul pavimento stanno diventando sempre di più e la situazione stava degenerando notevolmente.

Non avrei mai pensato che la cosa sarebbe andata a finire così, due gruppi nemici che cercano di uccidersi a vicenda in una stanza gigante e come tappeto una marea di uomini che non sono riusciti a sopravvivere.

«Riparatevi, ora» grida Zane a tutti noi, cercando di farsi sentire.

È proprio sopra le nostre teste arrivano decine e decine di proiettili che fortunatamente mancano di mira.

«Ma che cazzo gli prende a questo?»
do voce ai miei pensieri non rispettando i limiti che mi sono imposta.

Sicuramente quell'uomo non è uno dei nostri.

Cerco il più possibile di ripararmi dalla furia dell'uomo con il fucile e ci nascondiamo tutti come possiamo.

Il nostro nascondiglio è dietro un bancone trovato per caso per la stanza e il caso vuole chiaramente che io mi trovassi con l'intelligentissimo e simpaticissimo Ethan.

E a pochissimi metri di distanza Carter.

«Non poteva andare peggio di così» batte un pugno sulla parete affianco e incomincia a inveire parole incomprensibili in un'altra lingua.

Ma tutto apposto?

«Senti sta calmo che qui non ci sei solo tu, ma ci sono altre centinaia di persone proprio nella tua stessa e identica situazione»

Mi rivolgo con tono di disprezzo verso di lui cercando di fargli smettere di fare quello che stava facendo, anche perché non sarebbe servito a nulla.

E poi non è l'unico che si sta imbestialendo qui dentro.

«E tu cosa cazzo ne sai, sei venuta qui senza la minima idea di cosa fare e solo perché a casa ti stavi annoiando sei spuntata qui con la speranza che saresti riuscita a portare a termine qualcosa" mi squadra come meglio può.

Stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora