25- You're the only one who can do it

4.3K 94 6
                                    

È stato il periodo più lungo della mia vita.

L'agitazione cresce ogni singola volta che respiro, ho una paura fottuta di poterla rivedere.

Ogni singola notte rivivo sempre lo stesso sogno, siamo io e mia madre tanti anni fa prima che ci lasciasse, che camminiamo nel grande giardino della villa; lei mi tiene la mia piccola manina ancora in tenera età, con una mano mi tiene stretta a sé, con l'altra invece ha in mano tutte le margherite che avevamo raccolto da dare a papà quando tornava, ci stavamo dirigendo verso le porte in vetro che separano il giardino dalla villa e proprio mentre mi girai per ammirare la sua bellezza, lei non c'era più, sparì nel vuoto, io cercai di rincorrerla, di cercarla ovunque ma lei se ne era andata, mi aveva lasciata da sola lì in mezzo al nulla, il tempo da essere una bellissima giornata di sole divenne scuro e pieno di nuvole nere, sa quello che ricordo incominciò persino a piovere, dentro di me si instaurò un vuoto enorme tanto che l'unica cosa che mi restò furono le mie interminate lacrime che mi sgorgarono dagli occhi, era un sogno orribile.

Dopo l'accaduto di ieri notte ho deciso di cambiare, non voglio più avere paura, voglio ritornare la vecchia Aria di prima quando la sua unica preoccupazione era quella di decidere con quale arma torturare la mia prossima vittima, mi mancano quei tempi quando ero ancora felice.

Riguardo a quell'accaduto invece, non voglio più pensarci, finirà seppellito all'interno dell'archivio della mia mente, spero che sia così anche per Zane; ho sempre odiato che gli altri mi potessero vedere in un momento di debolezza, cosa che è normale per gli esseri umani, ma non per me, sono sempre stata cresciuta con altri valori rispetto ai miei coetanei, già da piccola sono stata addestrata a essere gelida e fredda con gli altri, mio padre mi ha insegnato che le persone ti pugnalano alle spalle almeno una volta nella vita e io ho sempre temuto che questo accadesse  proprio a me quindi mi sono dall'inizio chiusa nel mio igloo che mi ero creata e sono diventata quella che sono diventata adesso, nessuno.

Non mi sono mai sentita veramente realizzata o per una volta fiera di me stessa, non ho mai ricevuto complimenti o belle parole per ciò che facevo, l'interesse delle persone verso di me era solo a causa della mia bellezza, che per carità apprezzo, ma non è la cosa principale a cui io aspiro, sono altro oltre che a un bel fisico formoso e slanciato e a un paio di tette e degli occhi azzurri.

Mai ho pensato che le persone potessero veramente interessarsi a me, d'altronde oltre a un brutto caratteraccio non avevo altro da offrire oltre che ai soldi; mi sono sempre chiesta il perché Alyssa o addirittura Amy abbiano scelto proprio me come loro amica, avrebbero potuto ricevere di meglio invece che una psicopatica che non sa gestire le proprie emozioni, stavo diventando sempre più debole e questo non andava affatto bene.

Speravo vivamente con tutto il cuore che Zane si fosse scordato di ciò che è accaduto e che ritorni a odiarmi come un tempo, mi piacevano tutti i litigi che creavamo e anche le scopate che gli seguivano, erano i miei momenti preferiti; e il fatto che lui avesse assistito ad un momento così delicato della mia vita, e che mi abbia perfino aiutato, mi fa pensare che lui ci tenga almeno un poco a me, solo che poi ripenso a tutto ciò che gli ho combinato nell'ultimo periodo e credo che in realtà sia solo un'immaginazione, forse mi ero fatta troppi film mentali; lui non mi sopporta veramente e ieri l'ha fatto solo perché voleva dormire e con tutto il casino che stavo facendo non ci sarebbe mai riuscito, stamattina quando è uscito non mi ha nemmeno salutata.

Ritorno alla torta che ho appena sfornato e mi complimento con me stessa per la bravura, gli spalmo un po' di glassa e la ripongo in frigo per lasciarla riposare, mi lavo le mani ormai completamente sporche e dopo essermi sciolta i capelli dalla crocchia disordinata che mi ero fatta per non sporcarli, pulisco con le mani gli indumenti un po' sporchi di farina e afferro il telefono che avevo abbandonato ore fa sul bancone accanto a me.

Stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora