30-What do you think about me?

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ARIA POV

"Signorina Reyes  è stata davvero fortunata, se quella pallottola le avesse anche sfiorato di pochi centimetri un organo vitale, sarebbe morta sul colpo" conclude il medico finendo di fasciarmi il petto con la garza.

"Lo so, questa volta ho rischiato davvero tanto, me ne rendo conto" sorrido tristemente all'uomo sulla sessantina.

Alla fine, ne sono uscita indegna, o quasi, tutto in forma tranne per una costola rotta, la mia spalla è stata perforata da un proiettile e la mia caviglia è andata, sono riuscita a fratturarmi una caviglia rompendomi la tibia.

Non male.

Nonostante ciò, il mio corpo è costellato di ferite, ora ricucite e lividi ovunque, sono ridotta uno schifo.

"La ringrazio dottore" ringrazio il medico che finisce di riporre il necessario usato per curarmi nella sua valigetta e se ne va porgendo i suoi saluti anche a mio marito che in questo momento, ringraziando il cielo, non è qui.

Non sopporto più la sua presenza, lo odio. Ogni qual volta che sono con lui mi sento un'ipocrita, non ho più il pieno controllo della mia mente, di me stessa, è come se mi mandasse in pappa il cervello, non saprei neanche come spiegarlo a parole.

Quando incrocia gli occhi con i miei iniziano a prudermi le mani così tanto che vorrei prendere a botte quella faccia da schiaffi che si ritrova per tutte le volte che mi irrita durante la giornata, altre invece desidero solo che mi tocchi, anche solo per un istante, vorrei solo che si fidasse, tanto da confidarsi ogni qual volta che lo vedo pensieroso.

Aria tu lo faresti mai con lui?  No, credo di no.

Allora perché mai vorrei che lui lo facesse con me, non ci siamo mai scambiati una parola carina, non sappiamo l'uno i segreti dell'altro, la nostra vita prima che ci legassimo in questo matrimonio quando di matrimonio non c'è assolutamente nulla, siamo due completi estranei.

Anche se la cosa non può fare altro che giovare a mio piacere, non sappiamo neanche quali sono i nostri hobby preferiti o le nostre passioni, figuriamoci qualcosa di più importante.

Nulla di nulla. Due estranei che condividono il letto e che si donano piacere l'un con l'altro.

Dopo aver avuto quella chiamata in ascensore, mi ha accompagnata fin dentro l'appartamento e dopo essersi lavato e profumato è uscito di corsa ignorando tutte le mie domande rispondendomi solo con un "Non sono fatti che ti riguardano, non ti intromettere" e poi ha chiuso la porta di 'casa' lasciandomi lì impalata come
un' ebete senza neanche avere il tempo di ribattere.

Il sesso con lui è grandioso ma per quanto riguarda il dialogo o le relazioni lì non ci siamo, è un tipo freddo e cinico, freddo e indagatore, ai suoi occhi non sfugge nessun dettaglio.

Non riesco a pensare ad altro se non a tutta questa storia, il medico mi ha impedito di muovermi per le prossime due settimane almeno e l'unica cosa che rimane da fare è guardare la televisione, addio telefono e soprattutto addio allenamenti, Anne Thorpe è ancora a piede libero e io sono qui a non fare esattamente niente.

Non mi ha mai lasciata, è sempre presente in ogni mio sogno e ogni volta che arrivo lì vicino a lei, mi sveglio in preda degli spasmi e delle grida, è diventato il mio peggior incubo insieme a lui, colui che mi ha spezzata e lacerata fino al midollo, non scorderò mai cosa mi ha fatto per tutti quegli anni. Mai.

Smetto di torturarmi le dita cercando di non farle sanguinare maggiormente e mi accucciolo sul grande divano coprendomi con una coperta, il dottore prima di andare si è accertato che avessi ogni confort accanto per rendere la mia lunga permanenza a casa meno scomoda.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31 ⏰

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