28- Only I can do it

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Arthur è morto.
E direi anche finalmente.

Il suo corpo giace lì sul pavimento in legno in una pozza di sangue, che piano piano si sta seccando.

Questa scena è davvero deprimente.

"Forza andiamo di là, la macchina ci sta aspettando" dice Zane ritornando lo stesso uomo freddo e privo di sentimenti di prima.

Beh è tutto finito?

Abbasso lo sguardo lungo le mie gambe e la mia attenzione viene catturata dalla caviglia ormai di colore scarlatto.

Dannazione!

Il cuore non smette di battere, sembra come in tumulto e il forte mal di testa, unito al dolore della caviglia non sono d'aiuto.

Zane sembra tranquillo non accorgendosi di niente, e per niente intendo il corpo del suo ex dipendente morto.

Perlustra l'uscita ed esce dalla porta come se nulla fino ad ora fosse mai accaduto, lasciando il suo inconfondibile odore di tabacco e colonia dall'aria costosissima.

Uomini.

Provai a fare un passo in avanti anch'io ma l'unica cosa che riuscì a fare fu ansimare dal dolore.

Mi sarei dovuta imbottire di antidolorifici tornata a casa.
"Cristo santo, la caviglia" mi appoggio alla parete aggrappandomi con le unghie sul pavimento lercio della stanza, mi accovaccio a terra e cerco di togliermi lo stivale con numerose difficoltà.

Un dolore lacerante.

Ad ogni movimento sentivo le ossa della gamba scricchiolare "basta ci rinuncio" lasciai lo stivale a metà e mi morsi un dito dal dolore.

Non avevo il coraggio di togliermelo.

Le lacrime cessavano di uscire, gli occhi pizzicavano.

Ma non avrei pianto.

E voi ora direte "" la grande e coraggiosa regina di sangue, nonché Aria Thorpe, ha paura di togliersi uno stivale e di scoprire la sua caviglia che in realtà è rotta?"".

Si.
Ma non perché io abbia paura o robe del genere ma è perché non ho più neanche la forza di respirare o di tenere gli occhi aperti per ancora a lungo.

Mi sento distrutta, come se un camion mi fosse appena passato di dosso.

Dal corridoio qui vicino si iniziano a sentire dei passi pesanti.

Qualcuno sta venendo a prendermi.

"Aria cazzo muoviti, 20 minuti fa ti ho dett-" e poi si blocca.

ZANE POV

Aria.
Seduta a terra senza uno stivale.
Il mascara colato sotto le borse degli occhi.
Sguardo cupo e perso verso il basso.
Graffi e tagli ovunque che cospargevano il suo corpo.

Cosa le era successo?
Perché non me ne ero accorto già prima?

"Perché sei ancora qui e soprattutto a terra senza una scarpa?" le chiesi cercando di restare il più neutrale possibile.

Mi poggiai con la schiena sullo stipite della porta e aspettai una sua riposta.

Passarono secondi, quasi minuti o addirittura ore e poi rispose.

"Zane non riesco" sembrava stesse piagnucolando, non alzò neanche lo sguardo e rimase lì impassibile senza muovere neanche un dito.

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