14-You shouldn't have come back

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Un forte sparo ci bloccò, io insieme alle mie amiche riuscimmo ad avvicinarci sempre di più alla sala restando sempre nascoste e vedemmo una ventina di uomini tutti incappucciati e vestiti di nero, avevano delle pistole e dei fucili tra le mani, volevano me.

Incominciarono tutti a sparare, sia gli uomini incappucciati che tutti i capi della mafia presenti al matrimonio, compreso mio padre e Zane.

La sala si stava trasformando in un macello, c'erano morti ovunque e macchie di sangue dappertutto.

"Cazzo è un disastro, sono in pochi" mi stavo disperando, erano davvero in pochi i nostri uomini "dove diavolo è l'esercito" sbraitai nervosa davanti alle mie amiche che fortunatamente non c'entravano niente; "Aria stai calma, i nostri uomini sono di meno ma sanno cosa fare, se la caveranno" cerco di rassicurarmi Amy, non riuscendoci.

Dovevo trovare un modo per aiutarli.

Tutti i mafiosi cercavano di sparare contro i nemici, alcuni li avevano fatti fuori, altri no, erano in tanti; le donne invece cercavano di nascondersi il più possibile sotto ai tavoli tappandosi le orecchie.

In pochi minuti ragionai, dovevo trovare la mia borsa; sotto gli occhi insistenti della mora e della bionda, sgattaiolai nella stanza da dove eravamo appena uscite e incominciai a tappezzarla ovunque, dovevo trovarla a tutti i costi, mi piegai sotto il letto e la trovai; mi tolsi i lunghi guanti dalle braccia e la aprì e al suo interno trovai le mie due pistole, una Glock 23 e l'altra una Taurus G3X, le migliori, le lanciai alle mie due migliori amiche che le afferrarono e gli dissi "ve la sentite di farlo?" non volevo costringere nessuno a farlo, però lì dall'altra parte avevano bisogno di noi, del nostro aiuto, non le avrei mai volute immischiare in questa situazione ma dovevo "certo amica" "ma che domande" mi risposero entrambe, non me lo sarei mai aspettata.

Le munì di proiettili e partimmo; da sotto l'ingombrante abito da sposa avevo nascosto la mia giarrettiera nera con all'interno ficcata una pistola, la mia portafortuna e un coltellino, estrassi la pistola da dentro e continuammo a camminare.

Ci nascondemmo dietro una parete molto vicina alla sala e aspettammo il momento giusto per uscire "allora ragazze dovete ascoltarmi" iniziai a dirgli cosa dovevano fare, se fossero volute rimanere vive avrebbero dovuto seguire i miei ordini "quando sarà il momento vi farò un segnale e dovremo uscire allo scoperto, dovete essere attente e prudenti e non dovete mancare mai e per nessuna ragione la mira, ci siamo intese?" chiesi già nervosa, loro annuirono ancora pensierose su ciò che dovessero fare.

Aspettammo altri pochi secondi e con un cenno delle mani le invitai a seguirmi, loro senza ribattere caricarono le loro armi e incominciammo a camminare silenziosamente per la sala senza farci vedere; trovammo un tavolo proprio davanti a noi e ci nascondemmo lì sotto, ci piegammo sulle ginocchia e da sotto la tovaglia iniziammo a sparare, ognuna di noi tre prese la mira e sparò a un uomo, meno tre da eliminare.

Continuammo così finche non si accorsero di noi e ci vennero in contro, ci alzammo dal nostro nascondiglio e iniziammo a difenderci, Zane e gli altri si occupavano di sparare ai nemici mentre io e le mie amiche cercammo di difenderci il più possibile; loro rimasero ancora nascoste mentre io uscì allo scoperto "Amy tieni la mia pistola e cerca di sparare più persone che puoi" le lanciai l'unica arma che avevo, dovevo difendermi a modo mio, mi alzai in piedi tenendo le mani in alto come segno di resa e mi avvicinai sempre di più a loro, avevano tutti smesso di sparare, ora avevano le armi tutte con il mirino puntate su di me, porca puttana che situazione di merda.

"Vengo in pace, so che volete me, prendetemi e lasciate tutti in pace" dissi con tono di voce decisa, ora tutti guardavano me, compreso Zane, mio padre, i suoi amici e tutti gli altri invitati compresi gli uomini incappucciati "no Aria, cazzo stai facendo, torna giù!" mi sbraitò contro mio marito seguito a ruota subito dopo da mio padre "Aria torna nell'altra stanza, per favore" mi pregò, non avevano capito niente entrambi, li fulminai con due sguardi inceneritori e continuai il mio teatrino "non posso permettermi di fare del male a tutte queste persone, se non hanno me non si fermeranno mai" dissi ancora con le mani in aria.

Stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora