4- Long time no see.

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ARIA POV
I giorni passano velocemente e sempre di più si avvicinava il matrimonio.

Tra due giorni si terrà qui in villa la festa di fidanzamento dove tutti sapranno la nostra unione.

Mi fa sempre più schifo questa cosa ma non ci posso fare niente.

Mia madre non avrebbe mai voluto questo per me.

So che avrebbe fatto di tutto per non farlo avvenire.

Neanche mio padre.

Ma era l'unica cosa che si potesse fare.

In villa sono stati trovati numerosi microfoni dotati di telecamere nascoste.

Abbiamo fatto perquisire ogni centimetro di ogni mobile, di ogni angolo, di ogni tessuto affinché non ne trovassimo altre.

Questo significa solo una cosa, ci stavano spiando.

Ecco perché papà vuole che si faccia tutto in modo segreto.

Sono nella stanza insonorizzata a preparare le armi che tra poco mi porterò in missione,
all'appello non ne manca neanche una.

Durante la mia predita, loro sono state le uniche che non mi hanno mai lasciata sola, sono le mie bambine.

Stamattina l'ordine della mafia mi ha informata su delle transizioni segrete che avvengono a Philadelphia in un cantiere abbandonato. 

In poche parole, attraverso un cip riescono ad accedere a tutti i sistemi dello stato modificandone le spedizioni.

I più danneggiati sono stati quelli della mafia.

Hanno fatto transizioni di miliardi di euro sui loro conti e alla fine attraverso qui soldi sono riusciti a comprare altri carichi di droga.

Attuando brutti giri.
Giri loschi.

Qui in casa regna il silenzio, si sentono solo i miei passi e l'immancabile profumo di muschio e vaniglia che Amy, la domestica, è solita spruzzare.

Salgo in stanza e inizio a prepararmi.

Questa volta opto per un pantaloncino nero in jeans e un top a giro verde militare.

Ai piedi i miei soliti stivali col tacco e sulla vita allaccio una cintura che scende morbida verso i fianchi con delle tasche dove riporre le pistole.

Sulla coscia l'immancabile giarrettiera con la mia Glock 20 e un coltellino.

Lego i capelli in una coda alta liscia  e sono pronta per partire.

Le armi sono state già riposte in macchina.

E visto che il viaggio sarà lungo, in garage ho optato per la mia Audi RS7 nera opaca.

Scendo le scale che portano nel seminterrato e vi ci entro dentro.

Solo dopo averla accesa e aver sentito il rombo del motore posso partire sgommando verso Philadelphia.

Al mio arrivo tutto è silenzioso.

Non c'è anima viva.

La strada come sempre è deserta sé non per qualche tir.

Il che è accettabile visto l'orario e il posto dove mi trovo.

Percorro altri pochi chilometri e arrivo in grande magazzino abbandonato circondato da alberi e piante.

Parcheggio l'auto sotto un albero di essi e mi incammino verso il cantiere che mi è stato detto.

Da ciò che vedo non sono presenti finestre, solo cemento grezzo e una porta arrugginita posta sul lato destro dell'edificio.

Stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora