Chapter nineteeen

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{non siate mai lettori silenziosi}
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<<Sono così emozionato! Sono sicuro che ti divertirai

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<<Sono così emozionato! Sono sicuro che ti divertirai. E sono ancora più certo che passeremo delle fantastiche vacanze di natale insieme.>>
La voce di Regulus era stridula, emozionata, e mai prima di allora Cassie aveva potuto notare quanto stridule potessero essere le sue corde vocali per sostenere quei toni alti.
Alla fine aveva accettato l'invito della famiglia Black, sentendosi grata non solo per essere finita nei pensieri di qualcuno per quelle note festività, a differenza della sua famiglia che sembrava essersi dimenticata di lei per tutto quel lungo periodo, ma lo era anche perché aveva notato quanto il ragazzo ci tenesse alla sua compagnia.
Era stato un gesto gentile da parte sua e nonostante avesse paura di quella infernale casa aveva accettato il caro invito, non sapendo assolutamente in quale situazione azzardata si stesse andando a cacciare.
Era insicura su come comportarsi non sapendo cosa la famiglia del ragazzo avrebbe potuto accettare o meno, intimorita dai modi di fare della capofamiglia descritta come una battagliera dai modi forti.
Si sentiva quasi in dovere di dare l'aria di una perfetta ragazza altolocata purosangue, sfoggiando la miriade di insegnamenti dati precedentemente dai suoi genitori durante ricorrenze simili.
Ma ciò che la spaventava maggiormente erano quelle stanze buie e logore che si immaginava, diverse dalle silenziose camere arieggiate e soleggiate che vi erano in casa sua.
<<E preparati perché ci sarà una festa in maschera! Mio zio Alphard le adora.>>
Annuì distratta mentre immaginava in mente come sarebbe stato il suo soggiorno a casa Black.
<<Allora mi sa che resterò in camera..>>
Sussurrò con in volto un mezzo sorriso, ripensando alle parole del giovane Black riguardo quel party riservato alla famiglia.
Lui la guardò con aria interrogativa, notando ancora il freddo dipingersi sulle sue gote benché fossero nel treno di ritorno a casa da circa un'ora.
Aveva ancora i guanti e la sciarpa avvolta in collo, essendo che prima di partire si era scagliata su Hogwarts l'ennesima nevicata potente.
<<In baule non ho abiti eleganti per l'occasione.>>
Spiegò lei alzandosi e incamminandosi verso l'uscita della cabina, intenta a trovare il carrello dei dolciumi per prenderne qualcuno.
<<La mia sarta è favolosa e potrebbe cucirti un abito su misura, che ne dici?>>
Lei lo guardò malaccio, non acconsentendo affatto a quell'inutile spesa che il ragazzo era disposto a fare anche ad occhi chiusi.
<<Se mi permetterete di ritornare a casa e cercare qualche abito nel mio armadio andrebbe meglio, non credi?>>
Non ricevette risposta essendo ormai uscita dalla cabina del treno dove puntualmente giacevano i due solitari dei serpeverde.

Camminò a lungo per trovare la signora con il carrello, trovandola poi affacciata ad una cabina aperta intenta a vendere dolciumi.
Sì avvicinò alla donna accorgendosi solo in quel momento a quale gruppo scalmanato stesse dando dolciumi.
Sirius e Remus erano in piedi dinanzi al carrello che sceglievano quali lo fossero i dolci più adatti per quel lungo viaggio.
<<Mi dica cara>>
La voce della signora potè porre l'attenzione sulla ragazza, facendo finire su di lei anche gli sguardi dei malandrini.
<<Delle api frizzole.>>
In mano aveva le monete ma a precederla quella volta fu la grande mano di Sirius che si interpose fra le due, pagando così il conto della ragazza.
La strega con il carrello abbandonò i ragazzi dopo aver dato a ciascuno i loro dolciumi, girando tra i vagoni per accontentare le voglie degli altri studenti.
<<Tieni.>>
Disse con in mano i due galeoni che avrebbe dovuto dare alla signora col carrello per pagare quella abbondanza di api frizzole.
<<No.>>
Il tono era glaciale e scostante, aveva l'aria di chi non voleva spendere troppe parole in quel momento.
A quel punto, vedendo che Sirius si stesse andando a sedere accanto a James nella cabina, la ragazza dovette entrare e immergersi tra i grifondoro pur di restituire le monete al ragazzo.
Non voleva affatto che qualcuno le offrisse anche il più banale desiderio.
Era fastidioso per lei vedere come qualcuno potesse offrirle qualcosa che poteva acquistare benissimo con le sue stesse mani.
Tuttavia per Sirius era forse il gesto più innocuo e gentile che esistesse sulla terra, benché quella volta fosse stato dominato da un noto fastidio persistente nel suo cuore ormai da giorni.
<<Ti ringrazio per il bel gesto ma non era il caso, davvero.>>
Si avvicinò alla sua figura silenziosa, dal capo basso e dalle mani strette sulla stoffa dei sedili della cabina.
Gli prese la mano, con una fatica che mai si sarebbe immaginata, notando quanto le sue dita fossero conficcate nei sedili.
Aprì l'estremità del braccio e ci fece finire le due monete in oro, estinguendo quel debito di cui non conosceva nemmeno la motivazione.
Salutò i ragazzi con un cenno del capo, lasciandosi alle spalle la figura burbera del Black.

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