{non siate mai lettori silenziosi}
❝ ❆⊶⊷⊶⊷✵⊶⊷⊶⊷❆ ❞Cassiopea scendeva dalla guferia dopo aver lasciato al gufo di Regulus una lettera da far recapitare alla sua famiglia.
Erano troppi i giorni in assenza di loro notizie, in assenza dei suoi fratelli a scuola.
Chissà cosa starà succedendo.
Pensò la sua mente mentre scendeva lentamente le scalinate vertiginose un po' ghiacciate.
Ormai l'inverno era arrivato e con esso molto ghiaccio e l'inizio di qualche nevicata qua e là.
La sciarpa dai colori luccicanti dei serpeverde le copriva metà volto quasi, freddolosa com'era non lasciva nessuno spiraglio aperto per il freddo.
Camminava lentamente, godendosi il paesaggio innevato, che quasi le trasmetteva una certa calma.
Si ricordò di quando era bambina e faceva enormi pupazzi di neve con il primogenito della famiglia.
Quel ricordo la fece sorridere, l'animo le divenne nostalgico, ma cercò di aggrapparsi a una positività che non era sua abitudine pur di non disperarsi nel ricordare quei pochi momenti di serenità presenti nella sua infanzia.
<<Te l'hanno mai detto che sei più carina quando non sei concentrata?>>
Regulus l'aspettava giù alle scalinate della guferia, coperto anche lui dalla sciarpa verde argento che gli donava un'aria delicata e dolce.
<<Te l'hanno mai detto che sei più carino quando non dici cavolate?>>
Sorrise fintamente incominciando a incamminarsi verso il castello per passare quel pomeriggio al caldo della sala comune.
<<Mh sei la prima a dirmelo!>>
Bofonchiò Regulus mentre notava la concentrazione di Cassiopea incentrarsi dal lato opposto al loro.
La mano alzata che sventolava in segno di saluto e il sorriso in volto fecero girare anche il ragazzo; notò così che la ragazza stesse salutando suo fratello e il gruppo di malandrini che puntualmente gli gironzolava attorno.
Quella volta con loro c'era anche la rossa, denominata così da un bel po' di persone nel castello.
Si rivertivano alla signorina Evans, la prefetta dei grifondoro, che se ne stava sempre a riordinare tutto e dettar legge come un caporale.Sirius dall'altro lato incentivava la serpentina a raggiungerli, entusiasta di vederla e di poterle parlare, ma sopratutto di passare un pomeriggio all'insegna del divertimento.
I quattro si erano riuniti assieme alla Evans per ripetere babbanologia, un piano efficiente ideato da niente poco di meno che Remus, l'unico forse a non far venire il voltastomaco alla rossa.
Lei stessa era stata al quanto diffidente prima di accettare quell'invito, ma alla fine cedette dando una possibilità a quegli scalmanati.
Le sue aspettative basse vennero del tutto buttate al diavolo: si ritrovò infatti a ridere e scherzare coi quattro, definendoli ancora una massa di scalmanati, del tutto simpatici però.
James era contento di vederla ridere e scherzare, ancor più contento di ricevere anche solo un briciolo di attenzioni da parte sua.
Le si era seduto accanto e lei non lo aveva, stranamente, cacciato via.
Sul manto rosso posato sotto di essi si lanciavano sguardi furtivi e sorrisi divertiti.
Diffidentemente all'inizio lo aveva guardato con quell'aria cagnesca, pentendomene dopo poco.
A suo malgrado doveva ammettere che il ragazzo era interessante sotto una certa ottica, spiritoso ma anche tenero.
In un momento di distrazione le aveva posto nel libro una piccola rosa fatta con la carta di un vecchio quaderno.
Sorrise non aspettandosi un comportamento del genere da parte del ragazzo, forse era stata troppo affrettata a giudicare quello scalmanato di Potter.
<<Sirius ma che diavolo stai facendo?>>
Chiese James vedendo l'amico sbracciarsi a più non posso per convincere la ragazza distante da lui a raggiungerlo.
In risposta riceveva un mucchio di risate agitate; Divertita da quelle movenze bizzarre non riusciva a restare seria.
<<Se vuoi andare va pure, infondo non avevamo chissà quale programma per questo pomeriggio.>>
Regulus la incitò a seguire il fratello, avendo notato quanto fosse stata meglio dopo l'ultima volta in cui quei due avevano passato del tempo insieme.
<<A te non va di venire?>>
Chiese con tono delicato, cosciente dell' astio che c'era fra lui e il fratello.
<<Odio quelli lì. Sono rozzi, maleducati, odiosi, e sanno solo scherzare. Sono una marmaglia infantile.>>
Sputò acidamente il giovane Black mentre li guardava con disprezzo in volto, benché in cuor suo si celasse dell'invidia.
<<Io mi sono assorbita i tuoi amici che approvavano a pieni polmoni una fatidica guerra contro i babbani per la purezza de sangue e robe varie, adesso tocca a te.
Magari fa bene ad entrambi passare del tempo in compagnia.>>
La ragazza ci provò in tutti i modi ad integrare il ragazzo nel gruppo di grifondoro che incominciava a richiamarla.
<<Oh dolce Cassiopea
Vieni in questa contea
eh.. eh leggi la nostra idea!>>
Si erano messi a canticchiare tutti i ragazzi, ormai alzati e con le braccia tese in alto per richiamare la sua attenzione.
Il primo a intonarsi fu Sirius, susseguito da Remus e infine da James; i tre faticarono molto per trovare delle rime adatte ma ciò fece ridere sia la rossa che la bruna.
Ascoltatrici pentite di quel ruolo.
<<Ma guardali: sono un'ammasso di stupidi.>>
Regulus odiava quel gruppetto simpatico, lo detestava fino all'ultimo suo osso.
Un po' per invidia, un po' per disprezzo che gli era stato inculcato da altri suoi compagni, non riusciva proprio ad accettare quel tipo di compagnia.
<<C'è tuo fratello in mezzo a quegli stupidi Regulus.>>
Il suo tono era fermo e austero, dispiaciuta del fatto che il ragazzo non volesse far parte di quella combriccola assieme a lei.
Le dispiaceva lasciarlo solo, si sentiva quei in colpa, ma di certo non poteva costringerlo.
<<Già.. Il capo di quella banda è proprio lui.>>
Sul viso si dipinse un'espressione disgustata, quasi avesse voluto vomitargli addosso al ragazzo dei grifondoro.
Lo guardava come si guardano i pentiti: con aria afflitta ma con una velata dose di ribrezzo.
<<Ci vediamo a cena Cassie, a più tardi.>>
Si avvicinò a lei non staccando gli occhi da quei rozzi amici che il fratello possedeva, invidioso della loro amicizia così vera e profonda.
Le posò un soffice bacio sulla guancia fredda e arrossata di poco per il freddo, un gesto che simboleggiava il rapporto che lui aveva con lei.
Era un marchio da rinfacciare al fratello maggiore, una presa di posizione che aveva lasciato stupefatti sia la ragazza che il fratello del piccolo Black.
<<Reg.>>
Lo chiamò lei prima che fosse troppo lontano, lui si girò con aria ancora infastidita da quello scenario procurato dai grifoni, che gli si piazzava davanti.
<<Mh?>>
Si girò non guardandola nemmeno negli occhi, troppo incentrato a osservare quei balordi ridere e divertirsi.
<<Niente più baci sulla guancia,
intesi?>>
Lui ridacchiò a quell'espressione contrariata, alzò le mani in segno di difesa ma acconsentì quella richiesta.
Forse richiesta non era, forse era tutt'altro, ma acconsentì benché in cuor suo sapeva bene che non avrebbe terminato con quelle smancerie alla ragazza.
Sopratutto in presenza del fratello maggiore.
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мєтαмσяƒσѕι | ѕιяιυѕ вℓα¢к
Fantasy> Ciao Nonna, spero tu legga da lassù ciò che scrivo. Ho ripreso a scrivere, sono contenta, è bello ritornare a inventare storie come facevo quando giocavo con te. #2malandriniera 03/02/2024