{non siate mai lettori silenziosi}
❝ ❆⊶⊷⊶⊷✵⊶⊷⊶⊷❆ ❞<<Con mio fratello?
Sul serio Thompson?>>La voce di Regulus Black sorprese la giovane Cassie appena entrata nella loro sala comune.
Buia come al solito, e stranamente solitaria, quella sala comune le aveva sempre trasmesso un po' di malinconia.
Le pareti e il soffitto di pietra, da cui, appese a delle catene, pendevano lampade rotonde e verdastre,davano un'aria cupamente triste secondo lei.
Era tutto così malinconicamente tetro che le incuteva un certo timore.
L'oscurità sviscerava tra i ragazzi e le ragazze non lasciando loro spazio per il loro genio creativo, accumunati tutti dai soliti stereotipi che si calavano sulla loro casa.
I serpeverde erano etichettati come cattivi per piccole eccezioni rivelatesi da quella casa, non lasciando libertà d'espressione a chiunque altro non volesse intraprendere la strada della cattiveria.
Chiunque provasse anche solo a sentirsi, comportarsi diversamente dallo stereotipo che gli si era attaccato addosso veniva come bandito da qualsiasi opportunità di socialità.
Veniva espulso da chi gli stereotipi se li sentiva cuciti addosso.
Ecco perché Cassiopea non riusciva ad andare molto d'accordo con i soggetti suoi compagni.
Era diversa da coloro che sentivano la regola della malvagità perfettamente addosso.
Per lei i brutti e i cattivi c'erano ovunque, poco importava del resto.
Se eri cattivo lo eri a prescindere da qualsiasi altra cosa, e lei lo sapeva bene.
All'epoca erano in molti coloro che usufruivano delle etichette che gli altri scolaretti mettevano su quella casa.
Era un gioco di nomine e nomignoli: tutti nella scuola puntavano il dito marcio contro i serpeverde perché cattivi, senza un motivo ben preciso.
Vi erano in pochi che quel nomignolo se lo volevano mangiare e sputare ripetutamente pur di non sentirlo più; tutt'altra parte vi era una grossa fetta di studenti e studentesse che ormai si inculcavano nella via che quasi sembrava già prefissata.
Da chi? Da cosa?
Nessuno lo sapeva.
Ma se tutti dicevano che saresti diventato cattivo entrando lì allora molti si arrendevano senza provare a combattere contro quelle regole prefissate dal niente e dal nessuno.
I pochi che ci provavano erano proprio i quali non volevano sentirsi accumunati da quegli stereotipi, ma puntualmente venivano banditi dalla socialità perché non uguali agli altri.
Il diverso spaventava, spaventa.
Spaventava una diversa casa, una diversa lingua, un diversa pelle, e poco importava se nel tuo cuore giacevano fiorellini che sapevano di camomilla.
L'etichetta te la mettevano ugualmente, il marchio non voluto veniva posto sulla tua pelle.Dinanzi al camino dalle sculture
elaborate, con un fuoco scoppiettante, vi era Regulus; attendeva da minuti l'entrata di Cassiopea, la quale era stata l'ultima ad entrare nella sala comune a causa di un piccolo imprevisto col professor Lumacorno, nonché capo della casa d'appartenenza dei due ragazzi.
<<Cosa?>>
Domandò la ragazza andandosi a sedere vicino al Black, che sfortunatamente non aveva lo stesso profumo del fratello...
Il grifone sapeva di una colonia maschile, talmente forte da lasciare una scia dietro di se.
A differenza del profumo che emanava Regulus, il quale sapeva di menta e dopobarba.
<<Sei finita nelle grinfie di mio fratello adesso?>>
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мєтαмσяƒσѕι | ѕιяιυѕ вℓα¢к
Fantasy> Ciao Nonna, spero tu legga da lassù ciò che scrivo. Ho ripreso a scrivere, sono contenta, è bello ritornare a inventare storie come facevo quando giocavo con te. #2malandriniera 03/02/2024