{non siate mai lettori silenziosi}
❝ ❆⊶⊷⊶⊷✵⊶⊷⊶⊷❆ ❞Chi l'avrebbe mai detto che l'aula di Difesa contro le Arti Oscure sarebbe stata così affollata quel giorno.
Era così bella quell'aula: così armoniosa e carica di energie, con quei lampadari che pendevano dal soffitto con uno scheletro di un drago.
All'estremità dell'aula c'era un proiettore magico, che quasi nessuno notava; ma ciò che tutti osservavano con attenzione era la lavagna nella parte anteriore dell'aula.
La quale aveva adocchiato l'entrata dei Grifondoro, notando così anche l'arrivo di quei quattro spocchiosi.Seduta al suo banco giocherellava con le pergamene sottostanti, avvolta nella tensione che quella prima lezione le stava mettendo; chissà cosa avrebbero fatto quell'anno!
<<Mi prendi anche il posto Thompson? Ho proprio fatto colpo allora!>>
Il Black spostò la sacca in cuoio che la ragazza utilizzava per portare i suoi libri, la quale era stata appoggiata delicatamente sull'altro capo della panca.
<<Oh no...>>
Sussurrò la ragazza voltandosi lentamente verso Sirius, sorridente e sbeffardo se ne stava seduto in maniera scomposta, con le maniche della camicia tirate sui gomiti, il colletto aperto e la cravatta un po' allentata.
<<Ti sono mancato,fiorellino?>>
<<Non chiamarmi fiorellino.>>
Sentenziò la serpeverde prendendo poi il suo libro per la lezione, cercando di ignorare quegli sguardi incomprensibili che il ragazzo le lanciava.
Le pareva ossessionato dal suo volto e ciò non faceva altro che incuterle un certo fastidio, una miscela di imbarazzo e disgusto che le permetteva solo di ignorarlo per salvarsi da quella pena infernale.
<<Rosellina?>>
<<No.>>
<<Stellina?>>
<<Nemmeno.>>
<<Serpentina? Avanti, questo è adorabile!>>
<<Per l'amor del cielo, Black hai livelli di adorabilità al quanto bassi..>>Il risolino del ragazzo strappò un sorriso alla ragazza, che seppur disgustata da quei nomignoli inascoltabili, si era divertita ad osservare quei tentativi di approccio.
Stupita dalla tanta determinazione con cui le parlava, quasi volesse per forza ascoltare il suono della sua voce.
D'altro canto Sirius non faceva altro che provare qualsiasi modo, in testa sua, per far sì che la voce della giovane potesse anche solo per un momento alleviare quel dolore alle orecchie dovuto alle tante voci presenti in quell'aula.
La voce cristallina della ragazza era un toccasana per quel dolore, una limpida goccia in un mare sporco.
<<Stai dicendo che ho standard bassi, dolcezza?>>
Godric solo sapeva quanto si divertiva il
Black a stuzzicare la calma e la pazienza della ragazza,con quei nomignoli assolutamente terribili ma che procuravano in lui una sorta di divertimento.
<<Sei tu che svendi le tue avance a chiunque abbia un seno,o almeno è così che gira voce nel castello.
Ah e non chiamarmi mai più dolcezza>>Tagliente, mi piace!
Pensò in un primo momento il ragazzo, rimasto stranamente in silenzio.
La lezione poi cominciò, con l'entrata del professore in aula, e a differenza di ciò che pensavano i due, riuscirono a seguir la spiegazione senza troppi disturbi.
Tralasciando le svariate occhiatine che si riservavano durante i lunghi e noiosi minuti.
<<Quest'anno tratterò con voi la scoperta di diverse creature, creature oscure come lo Syphide, ma parleremo anche di Demoni e vari incantesimi che vi saranno utili per la vostra incolumità.>>
Il sangue nelle vene di Cassiopea si gelò, il cuore smise di battere, e le voci intorno a sè divennero solo un piccolo e insulso mormorio.
Nella mente scene terrificanti, cicatrici mai cucite fecero uscire flotte di sangue immaginario, benché il dolore fosse paragonabile a quello reale.
Le pupille si dilatarono, gli incubi le ritornarono a cuore.
I ricordi erano sconnessi ma presenti, fiorenti come alberi in piena in primavera.
Una tempesta le si scagliò contro quasi volesse atterrirla, bloccarla in quel passaggio tra la vita e aldilà che più comune era alla sua mente.
<<Cassie?!>>
La chiamò Sirius, toccandole il braccio ma senza ricevere alcuna risposta.
<<Cassie..?>>
Nessuna risposta, nessun movimento.
La ragazza era ghiacciata accanto a lui, con lo sguardo incentrato su qualcosa di doloroso forse, o almeno fu questo quello che immaginò il mago.
Si spaventò quando la ragazza spostò bruscamente la sedia per alzarsi, procurando non solo un chiassoso frastuono ma anche l'attenzione del professore e del resto dei compagni sulla sua figura fuggente.
<<Ma dov'è diretta?>>
Chiese il professore guardando insistentemente il Black.
<<In bagno..?!>>
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мєтαмσяƒσѕι | ѕιяιυѕ вℓα¢к
Fantasy> Ciao Nonna, spero tu legga da lassù ciò che scrivo. Ho ripreso a scrivere, sono contenta, è bello ritornare a inventare storie come facevo quando giocavo con te. #2malandriniera 03/02/2024