Chapter twenty-three

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<<Dove diavolo si è cacciata?>>Chiese Walburga mentre, sulle scale che protrano al seminterrato, si erano rintanata con Orion e Regulus

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<<Dove diavolo si è cacciata?>>
Chiese Walburga mentre, sulle scale che protrano al seminterrato, si erano rintanata con Orion e Regulus.
Il figlio al prodigo era sgattaiolato sotto la sua gonna non appena aveva visto il fratello non guardarlo più con aria assassina, incominciando a spiegare alla madre l'accaduto.
Da lei ricevette dei sani complimenti per l'astuzia e la bravura, per quell'abuso di potere che stupì la donna non aspettandosi quella grinta e quell'aria vendicativa nel figlio amorevole.
Ne fu quasi felice, non troppo quando vide la porta ormai rotta e la consapevolezza di un ormai fuggitiva fuori dalla casa.
La sua fierezza nei confronti del figlio svanì all'istante, concentrandosi su quale punizione avrebbe potuto dargli per aver lasciato scappare il diamante più prezioso di quella serata.
Quella ragazza era stata invitata lì per uno specifico motivo, era lì per essere il banchetto delle bocche affamate di quella famiglia.
Ormai scappata quel loro obiettivo era andato in fumo: l'idea di Walburga di sottrarla alla vita mondana che faceva prima con quel genere di famiglia borghese che si ritrovava era ormai andato perso.
Il suo buon cuore che la spingeva a volerla intrappolare in un matrimonio coi fiocchi assume al figlio era ormai svanito.
In lei risedeva uno spirito di vendetta ancor più feroce di quello del figlio dei minuti precedenti.
Voleva riprendersi ciò che ormai era suo di appartenenza, voleva acchiappare la ragazza e costringerla a quel futuro a cui lei stessa stava progettando da mesi.
Non si sarebbe fatta scappare una perfetta purosangue dalle mani solo per qualche errore del figlio sciocco, non avrebbe perso la possibilità di padroneggiare la sua manipolazione su un animo così fragile e incrinato di natura.
<<È scappata.. Io l'avevo rinchiusa, volevo che passasse la notte qui per poi riportarla in camera.>>
La madre gli rivolse uno sguardo sbieco, arrabbiata nella non riuscita del piano del figlio che andava a intersecarsi perfettamente col suo.
Delusa da come non era riuscito a compiere un semplice lavoretto, salì al piano di sopra senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Irritata dalla poca bravura del figlio cercava soluzioni e idee da parte del resto della sua cerchia fine e stretta di parenti attorno a lei.

Orion a sua volta seguì la sua donna ma prima risparmiò qualche parola per il figlio addolorato.
<<E cosa ci avresti fatto una volta saliti in camera?>>
La domanda lo spiazzò; la lucidità di Regulus prendeva orma man mano che passavano i minuti ma quella domanda era riuscita a farlo cadere di nuovo nel baratro di lussuria e vendetta che era la sua mente ormai confusa dalle voci altrui.
<<Non ne ho idea padre..>>
Sussurrò prima di ricevere una sonora pacca sulla spalla dall'uomo, adultero e austero, dal sorriso beffardo tra la barba colta ma curata.
<<Se fossi in te non mi sarei affatto fatto scappare quella deliziosa donzella..>>
Lo sguardo dell'uomo divenne lussurioso, ammaliato dal corpo della giovane strega immaginato nella sua mente.
Non era la prima volta che fantasticava sui corpi giovani e profumati delle donzelle che gli passavano sotto lo sguardo, ponendo alle genti le sue parole manicali nei loro confronti.
Nei confronti di quella pelle giovane, di quelle labbra carnose, di quel seno prosperoso e
pieno di vita.
<<La pelle morbida, il buon profumo;
Il seno prosperoso che balzava ad ogni passo;
i fianchi larghi e pronunciati, con la schiena languida di tocchi.
Aveva lo sguardo da piccola e intimorita bambina, quello sguardo necessario di attenzioni.
Voleva essere toccata, mi chiedo perché tu ti sia fatto sfuggire questa occasione.>>
Il corpo dell'uomo premeva sul tessuto dell'abito elegante, la sua mente girovagava fra le lenzuola di quella giovane ragazza che sarebbe potuta essere sua figlia.
Non vergognoso rivelava al figlio i segreti della sua perversione, non ricevendo neppure una parola in cambio.
Tuttavia il ragazzo era sconcertato da tali discorsi, eppur in fondo al suo animo lussurioso tanto quello del padre, giacevano in primis quei pensieri perversi nei confronti della strega dalla splendida bellezza.
<<Sai figliolo, alle volte, alcune dame hanno bisogno di essere reindirizzate su ciò che realmente vogliono.
Coloro che blaterano di non voler quello che proponi in realtà fremono per averlo, vogliono solo che tu sia cattivo con loro.>>
Quelle idee malsane lasciarono un certo amaro nella bocca dello stomaco di Regulus, il quale ormai solo senza la presenza del padre ricreava nella mente ciò che avrebbe potuto compiere col viso angelico della ragazza ormai sfuggita.

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