>
Ciao Nonna, spero tu legga da lassù ciò che scrivo.
Ho ripreso a scrivere, sono contenta, è bello ritornare a inventare storie come facevo quando giocavo con te.
#2malandriniera 03/02/2024
{non siate mai lettori silenziosi} ❝ ❆⊶⊷⊶⊷✵⊶⊷⊶⊷❆ ❞
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Hogwarts, in tutta la sua maestosa bellezza, accoglieva i vecchi e i nuovi arrivati; tra schiamazzi di gioia, risate divertite e abbracci durati secoli, i giovani maghi e le giovane streghe si incamminavano verso la loro prestigiosa scuola. E mentre i più piccolini si imbarcavano verso il lago nero con le loro barche, i più grandi prendevano le carrozze per arrivare all'entrata di scuola.
<<Presa!>> Sussurrò Cassie non appena riuscí a salire su una carrozza, trainata come sempre dai Thestral. Quelle creature simili a dei cavalli alati scheletrici e neri che possono essere visti solo da chi ha assistito alla morte di un essere umano ed è riuscito a comprendere l'evento, e a cui la nostra Cassiopea era ormai abituata.
Non aveva mai parlato della sua osservazione sui Thestral, all'inizio pensava di esser pazza a notarli! Pensava di star cadendo nella follia poiché nessuno dei suoi fratelli, nè tantomeno dei suoi compagni, ne osservava la presenza. Ma prendendo qualche libro di troppo dalla biblioteca scolastica era riuscita a scorgere la verità dietro quella scoperta. I suoi pensieri, soffusi nella sua mente, vennero sbiancati da alcuni ragazzi saliti sulla carrozza. Immaginava che tra quelli non ci fosse stato Regulus, il quale era stato acchiappato dai suoi amici serpverde. A quel punto si voltò, per vedere chi si fosse messo accanto e attorno a lei..
Alzando lo sguardo, le sue pupille si allargarono per la sorpresa.
Oh no, quei quattro no!
Pensò con le dita delle mani che si conficcavano nei suoi palmi.
<<Uh guardate chi abbiamo...>> Quella voce, ormai conosciuta per le orecchie di Cassie, fermentò in lei un noto fastidio. Proprio appiccicato al suo corpo vi era il Black, strafottente e sorridente se ne stava in silenzio in attesa di qualche risposta da quella ragazza, di cui purtroppo non conosceva nemmeno il nome.
I suoi amici nel frattempo ridacchiavano, tutti tranne uno: Lupin, il ragazzino che sembrava forse il più apposto in quella marmaglia di grifoni vanitosi! <<Ciao gatta in calore.>> Sorrise falsamente la giovane serpeverde, senza timore e con coraggio da vendere sfidò con lo sguardo quel capelluto da strapazzo. Il Black, sorpreso da tanta spavalderia, le sorrise accentando la sfida.
<<Ciao, piccola pazza.>> E se pensava di ferirla con quel nomignolo si sbagliava, enormemente.
Erano anni ormai che la sua famiglia la chiamava in modi anche peggiori! La sua gavetta con le offese era iniziata alla tenera età di undici anni, perciò non le importava molto se qualche sconosciuto la denominava pazza. <<Preferisco folle, pazza è da maleducati.>> La ragazza accavallò le gambe, e posò lo sguardo su l'orizzonte accanto a lei, mentre la carrozza veniva trainata dalla cosiddetta magia..