Chapter twenty

99 4 0
                                    

{non siate mai lettori silenziosi}
❝ ❆⊶⊷⊶⊷✵⊶⊷⊶⊷❆ ❞

Grimmauld Place n°12 era la dimora della nobile e antichissima famiglia Black, di cui la nomina era oscura più del loro stesso sangue

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Grimmauld Place n°12 era la dimora della nobile e antichissima famiglia Black, di cui la nomina era oscura più del loro stesso sangue.
Si trovava nel borgo londinese di Islington, nella parte nord della città, un quartiere tranquillosa dell'alta borghesia londinese, in cui nessun babbano poteva anche solo immaginare la presenza di maghi e streghe proprio tra di loro, la villa infatti era protetta da un Incanto Fidelius, il quale proteggeva i Black dagli odiati sangue sporco.
Quando arrivarono dinanzi alla grande porta d'ingresso, nera con un battente d'argento dalla forma di un serpente attorcigliato, Cassie rabbrividì per il torvo sentimento che quell'arredamento sprigionava.
Notò l'assenza di serrature e biche per le lettere, ma ciò che saltò di più al suo occhio scrutatore e attento fu l'esterno della casa: sporco e opaco, invisibile persino agli occhi di chi riusciva a notarla quella ingombrante casa a più piani.
Ve ne erano quattro, con un seminterrato pieno zeppo di racconti da incubo secondo il modesto parere di Regulus, il quale non perse tempo a mostrarle l'intera casa non appena arrivati.
Nell'istante in cui avevano poggiato i piedi sul pavimento scricchiolante lungo il corridoio interno alla porta d'ingresso, il ragazzo non aveva fatto altro che tirare su e giù la sua amica per mostrarle l'intera casa.
Felice come non mai di poter avere una sana compagnia in quella casa degli orrori a lui affezionata.
Alle pareti vi erano quadri antichi, alcuni fra i quali di vecchi componenti della famiglia dallo sguardo austero e giudicante, fra cui uno di Phineas Nigellus Black, un tempo capo della famiglia nonché ex-preside di Hogwarts.
<<Vieni ti porto al primo piano.>>
Cassie si chiedeva dove prendesse tutte quelle energie per salire e scendere continuamente quelle grosse scalinate, ma per educazione non emise neppure un suono seguendolo attenta in quella che sarebbe stata la sua dimora per un lungo lasso di tempo.
Al primo piano vi erano all'incirca tre stanze che si affacciavano sul pianerottolo: un salotto, dalle lunghe finestre che si affacciavano sulla strada davanti alla casa, per avere come un controllo sedentario su cui che all'esterno accadeva, vi era poi un grande camino dapprima acceso da Kreacher, l'elfo domestico della casa e infine un arazzo raffigurante l'albero genealogico della famiglia Black.
Vi erano poi stanze secondarie come il primo bagno e una camera da letto.
<<Tu dormirai al quarto piano nella camera degli ospiti,situata precisamente tra la mia e quella di mio fratello.>>
Non era la prima volta che regulus nominava Sirius con l'appellativo utilizzato, ma quella volta nei suoi occhi si scorgeva un'aria sconfitta che rendeva gli occhi del ragazzo ancor più limpidi.
Luccicanti di tristezza, ma terrorizzati per aver denominato il ragazzo in quel modo, lì dove era vietato.
In quella casa dove un figlio non era un figlio, e dove il malcapitato finito tra le bramose braccia di una madre assente non potevano abbracciare l'adorato fratello.
<<Regulus, va tutto bene?>>
Aveva finalmente spiccicato parola, rendendo la situazione più leggera da apportare secondo il parere del ragazzo che stava lì ad ascoltarla per la prima volta in tutte quelle ore passate a parlarle.
<<Non mi è concesso chiamarlo così qui dentro, lui non fa più parte della famiglia..>>
Pensò al dolore che provava, domandosi se mai un componente della sua famiglia fosse stato bandito come lei avrebbe reagito.
Pensò al dolore straziante nel non poterlo considerare parte integrante di una casa da entrambi vissuta, rendendosi poi conto di appartenere a quell'altro punto di vista a lei conosciuto, famigliare.
<<Ma ha detto che verrà qui per le feste, passerà un po' di giorni con noi per Natale.>>
Sembrava risvegliato da un sonno profondo, da uno stato transitorio in cui aveva pensato al lato brutto e al lato bello di quella situazione.
Si era rattristito ricordandosi le regole ferree della sua stessa casa ma si era rallegrato ricordandosi le parole del fratello maggiore, certo che avrebbe passato con lui festività agognate da entrambi.
Salirono al secondo piano, laddove si trovavano almeno due camere, di cui la prima non aveva avuto chissà quale importante, mentre la seconda, che era la stanza della signora Black e del signor Black, aveva destato tutta l'attenzione della ragazza.
Aveva notato tanti particolari tetri e bui, spaventosi, ma mai si era affacciato a un corridoio più spaventoso di quello.
La luce era ancor più fioca non essendoci nemmeno una finestra, con poche candele che illuminavano di poco il passaggio.
Sembrava un corridoio più lungo del previsto, forgiato da chissà quale incantesimo a lei sconosciuto.
E mente Regulus raccontava i disastri che combinava da piccolo su quelle pareti che riportavano i segni di quelle disgrazie, incisi come sulla pelle, osservava attentamente come la temperatura era ancor più calata di quanto potesse essere già.
Sembrava un corridoio della morte, dove chiunque passasse troppo tempo all'interno rischiava di cedere l'anima al diavolo.
Portava solennemente il nome di quella famiglia e quanto più la rappresentava.
Gingilli in diamante nero erano ben presenti come i candelabri che spuntavano ogni tanto come in tutti i corridoi e in tutte le stanze.
Il legno sottostante era un legno scuro, erano di Ebano, e non si contraddistinguevano con nient'altro.
Non c'era un colore, un'anima che contrastava quell'oscurità.
Il fiato le sembrò spezzarsi mentre le orecchie si chiudevano senza sentir più la voce del ragazzo, le sembrava lontana, fin troppo lontana.
Pareva per lei veder uno scenario presente nei suoi ricordi ancor prima che potesse metterci piede.

мєтαмσяƒσѕι | ѕιяιυѕ вℓα¢кDove le storie prendono vita. Scoprilo ora