III

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2 settimane dopo

Sono passate 2 settimane dal nostro arrivo a Sakhir. Tutto andava bene.
Avevo conosciuto due ragazze che lavoravano per la Redbull, Jenna e Sarà.
Con i ragazzi avevo stretto ancora i rapporti, tranne con qualcuno che era un po' più timido. Avevo conosciuto più piloti di diverse squadre.

-Emily! Ti stavo aspettando.- disse mio padre vedendomi entrare nel paddock.
-Scusa il ritardo papà, non trovavo un taxi disponibile- mi giustificai.
-Non ti preoccupare, vieni ti voglio mostrare una cosa-

Caminammo per un corridoio fino ad arrivare in una stanza con vari macchinari.

-Questo é un simulatore, simula appunto i percorsi come se fossi in una vera macchina-
-Wow, che bello- dissi avvicinandomi.
-Se vuoi potresti provarlo- disse.
-Ne sarei felicissima- dissi.

Poi due voci femminili ci interruppero.

-Emily! Eccoti non riuscivamo a trovarti- disse Jenna.
-Scusate ragazze sono arrivata tardi- dissi.
-Non ti preoccupare, vieni-

Salutai mio padre e andammo ai salottini del paddock, e ci sedemmo su dei divanetti che affacciavano sulla strada.

-Allora, sta sera dopo la gara ho sentito che stanno organizzando una serata. Ci sarete vero?- chiese Sarà.
-Ovviamente, dove c'è festa c'è Jenna-
-Non so ragazze- risposi.
-Forza Emily, sei giovane e poi oggi ci saranno tutti i piloti, compreso Charles- disse Sara ammiccando.
-Sara non ti noterà mai- rispose Jenna.
-Io non mollo-

Risi alla situazione, ma poi delle voci colsero la mia attenzione.
Fuori dal paddock Max stava avendo una discussione con un ragazzo con la tuta da pilota rossa. Non lo riconobbi subito.

-Max litiga con Charles- disse Jenna.

Ecco chi era. Ma che stava succedendo.

-Ragazze ma che succede-
-Si vocifera che Charles abbia avuto un paio di incontri con la ragazza di Max, e si dice che fossero molto intimi- disse Jenna a bassa voce.
-Cavolo peró, Charles é quel tipo di ragazzo che ti fa innamorare una sera, e ti lascia l'altra- disse Sara disperata.

La situazione stava degenerando, si vedeva dallo sbracciare di Max. Decisi di andare a fermare la situazione.

-Max, Max calmati- dissi prendendolo per un braccio e allontanandolo dall'altro pilota.
-Si guarda, fatti venire a salvare dalla tua fidanzatina- ribatté Charles
-Cosa hai detto scusa?- dissi girandomi.
-Hai capito bene, Horner-
-Non permetterti a dire mai più una cosa del genere- disse Max.
-Che amore, difendi la tua ragazzina-
-Smettila Charles, non sei divertente- dissi.

Un attimo dopo Charles si ritrovò a qualche metro da me, lo avevo spinto.

-Non so cosa passi da quella testa bacata che ti ritrovi, ma se credi di essere imbattibile solo perché le ragazze cadono ai tuoi piedi, sbagli di grosso Leclerc-
-Gelosa?- continuò il rosso.
-Io? Di uno come te? Ma non farmi ridere per piacere-

Qualcuno chiamo il ragazzo dalla folla che si era creata intorno a noi.

-Abbiamo un conto in sospeso Horner-
-Non vedo l'ora Leclerc-

Detto questo prendemmo due strade diverse. Presi il braccio di Max e lo portai dentro.

-Ma cosa ti é venuto in testa?- gli dissi.
-Emily ha baciato la mia ragazza cazzo-
-Lo so, ma così i paparazzi avranno pane per i loro denti, e le fotocamere vi staranno addosso più di quanto già non lo siano-
-Non mi interessa-
-Max hai la gara questo pomeriggio, lei non ti meritava. Ora pensa a vincere questa gara e non ci pensare più- dissi per poi abbracciarlo.
-Grazie Em-

Il ragazzo si allontanò, e lo guardai. Capisco cosa si provava.

...

I semafori si spensero e la gara ebbe inizio.
Osservavo la gara dal Box con le mie cuffie, era un emozione unica.

Vedere quelle macchine sfrecciare per un percorso faceva capire quanfo queste persone amassero il loro sport.

Alla fine la gara si concluse con Charles Leclerc in pole position e sul podio al secondo posto Carlos Sainz e al terzo Lewis Hamilton.
Le Redbull si erano purtroppo fermate in precedenza per problemi all'auto.

A fine gara corsi da Max, che era ormai un migliore amico per me.

-Max, sei stato bravissimo-
-Non sono salito sul podio- disse.
-Max va bene lo stesso, se la macchina non avesse avuto quel problema alla pompa di benzina, avresti fatto pole, ne sono certa.

Lo abbracciai e lui ricambió, non sapevo come si sentisse ma cercai comunque di sollevarlo d'umore.

Tornati in hotel ognuno torno nelle proprie camere, apparte il team della Ferrari che si fermò a festeggiare i due piloti entrambi sul podio.

Ora bisognava pensare alla festa di quella sera.

How about a kiss?     Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora